Capitolo 2

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E' finalmente l'ultimo giorno di scuola e in quest'ultimo mese non è accaduto niente di così interessante da essere raccontato. I miei compagni hanno continuato a comportarsi sempre allo stesso modo con me, ossia non calcolarmi per niente. Infatti in quest'ultimo periodo si sono organizzati vari diciottesimi, ma che voi ci crediate o meno, non sono stata invitata nemmeno ad uno.

La cosa più triste di tutto è che da poco tempo mi sono scaricata Instangram e così vedo che ogni sabato sera i miei compagni postano delle nuove storie o foto in cui sono sempre insieme, felici e contenti. Anche se la maggior parte delle volte sono ubriachi persi, come si può constatare in alcune foto, dove i ragazzi si ritrovano sulla faccia un sorrisetto da ebete. A volte mi capita pensare come sia organizzata una di queste feste? Se ci sia più cibo o più alcolici? Che cosa si prova quando si beve? Ti senti finalmente libero di fare quello che vuoi senza importartene di quello che pensano gli altri? Ma soprattutto com'è la musica?

Sembra strano dirlo, ma a me piacerebbe molto andare in discoteca,almeno una volta nella mia vita, solamente per ascoltare quella musica elettronica ad altissimo volume, che ti entra dentro e si diffonde in tutto il corpo con una frequenza così alta che sarebbe in grado di spaccarti i timpani. Si, sarebbe bellissimo fare questa esperienza, ma nessuno mi ha ancora invitato al suo compleanno.

Anch'io a dicembre compierò 18 anni e mi piacerebbe molto organizzare una festa. Mi vorrei comprare un vestito bellissimo con il corpetto a cuore, la gonna ampia e con un motivo floreale che rispecchierebbe il mio animo romantico e dolce. Ma la verità è che io non organizzerò proprio un bel niente, a che cosa servirebbe se tanto nessuno verrebbe? Questo è sostanzialmente quello che è accaduto al mio quattordicesimo compleanno: avevo invitato tutte le mie compagne di classe, ma alla fine nessuna di loro si era presentata. Chi dovaveva fare i compiti, chi doveva andare ad una gara di equitazione e chi semplicemente dovaveva andare a mangiare dalla nonna... Insomma ogni scusa è buona. Sicuramente non posso negare il fatto che non ci sia restata male per tutto ciò, ma dall'altra parte mi sono fatta forza e sono andata avanti.  In fondo a che cosa serve stare male per delle persone che non ti apprezzano per quello che sei?

E così mentre i miei compagni trascorrevano il tempo a divertirsi ed ubriarcarsi, io passavo i pomeriggi in camera mia a suonare oppure a disegnare. In particolare per il compleanno di mio papà ho dipinto un quadro che raffigura lui e la mamma che corrono  su una spiaggia dalla sabbia bianchissima, mi sono sostanzialmente ispirata a quella delle Maldive. Sullo sfondo ho rappresentato un tramonto dai colori sgargianti del rosso, arancione e rosa che si riflette sulle limpide acque blu dell'oceano. In lontanaza si possono osservare due delfini che nuotano felici e sono liberi così come i miei genitori. Mio padre è rimasto completamente estasiato dalla bellezza del mio dipinto e ha deciso di appenderlo insieme agli altri quadri in salotto.

Mi ricordo ancora che quella sera mi sono seduta al piano e  insieme a mio padre ho cantato Hello di Adele una canzone così profonda e triste allo stesso tempo, ossia un vero e proprio capolavoro della musica inglese. Ovviamente non abbiamo suonato la canzone originale, ma la versione arranggiata da noi secondo il nostro gusto personale ed è sostanzialmente diventata la nostra canzone. Infatti quando sono giù di morale la canto sempre , perchè mi ricorda mio padre e il fatto che lui ci sarà sempre per me.

Finalmente suona la campanella che segnala la fine della scuola e l'inizio delle tanto attese vacanze estive. Prendo il mio zaino e mi reco verso l'uscita della mia classe, quando mi sento chiamare da Melissa . Che cosa vorrà , di solito non mi rivolge nemmeno una parola.

" Ehi Melissa" le dico e cerco di sorriderle, anche se sono molto agitata, perchè non ho la più pallida idea per cui lei stia parlando con me in questo momento.

" Ehi Juliet, mi chiedevo se per caso volessi venire alla pizzata di classe questa sera. Ci saranno tutti i nostri compagni e poi andremo in centro a prenderci un gelato. Ho deciso di invitarti così almeno possiamo cercare di essere amiche, dato che il prossimo anno sarà l'ultimo. Allora, che ne dici?" mi chiede gentilmente. Wow, non so che cosa dire. Non mi sarei mai aspettata che mi invitassero ad uscire con loro. E poi Melissa che vuole diventare mia amica, sto sognando ? Vi prego non svegliatemi.

" Grazie mille di avermi invitata, ma purtroppo non potrò esserci, perchè questa sera i miei andranno ad una cena di lavoro importante e non mi potrebbero accompagnare. Grazie ancora per l'invito" le rispondo.

"Ah ho capito, mi dispiace. Sarà per la prossima volta, allora passa buone vacanze Juliet" mi dice Melissa abbraciandomi.

"Ehm grazie mille. Passa delle buone vacanze pure tu" le comunico e infine esco finalmente da quell'edifico . Sono troppo felice, per una volta i miei compagni hanno avuto il pensiero di invitarmi. Peccato però che proprio questa sera i miei genitori debbano uscire. Sono comunque felice, perchè per me è già un grande passo aver avuto una conversazione gradevole con Melissa.

Finalmente sono le due e arrivo a casa. Mia mamma mi accoglie tutta felice e mi dice che ha cucinato il mio piatto preferito, ossia la parmigiana. Finito di pranzare, sparisce dalla cucina e poco dopo torna con un sacchetto in mano.

"Mamma , che cos'hai in mano ?" le domando curiosa, indicando la busta.

" Questo è un regalo per la tua bellissima pagella, tesoro. Non è molto, ma spero che ti piaccia" mi risponde porgendomi il piccolo sacchetto argentato. Lo apro e dentro c'è una collana con un ciondolo a forma di chiave di violino. E' la cosa più bella che io abbia mai ricevuto, ovviamente dopo il piano. Me la metto subito al collo.

" Mamma è stupendo, grazie mille. Non dovevi disturbarti" le confido abbranciandola.

" Di niente, farei di tutto pur di vedere la mia bambina contenta" mi dice sorridente.

Salgo in camera mia e per passare il tempo mi metto a suonare e a cantare tutte quelle canzoni che per me comunicano felicità, come ad esempio Happy di Pharrell Williams e  Three Little Birds di Bob Marley . Io personalmente non ho un genere o un cantate preferito, per me esistono semplicemente delle canzoni che vogliono raccontare una storia alle persone. Quindi sarebbe riduttitivo limitarsi ad ascolatare sempre lo stesso tipo di musica. Anche se anch'io, come del resto tutti, ho un mio cantante preferito, ossia Ed Sheeran.

Senza accorgermene il tempo vola e sono già le sette. I miei devono andare alla cena di lavoro, mi salutano e mi raccomandano di non aprire la porta a nessuno. Lo fanno sempre, non si sono accorti che non sono più una ragazzina e che ormai so badare a me stessa. Io li saluto, ci abbraciamo ed esclamiamo insieme  : " Noi i tre moschettieri, sempre insieme e pronti a combattere contro il male nel mondo, o almeno ci proviamo". E tutti e tre scoppiamo a ridere.

Mi metto le cuffiette , mi stendo sul mio letto e mi addormento dolcemente sulle note di Shape of you.

Spazio autrice:

Ehi ragazze cosa ne pensate di questo capitolo, spero che vi sia piaciuto. :)

Un bacio da Jade. Passate buone vacanze di Pasqua. :)

Believe in yourself // Nash Grier//Where stories live. Discover now