Capitolo 6

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Una volta che l'abbraccio si è concluso, mi sento in qualche modo sollevata dalla loro gentilezza e finalmente prendo il coraggio necessario per poter iniziare a parlare:" Ciao, io mi chiamo Juliet. Voi dovete essere i miei genitori adottivi, giusto?".

"Certo, siamo davvero emozionati di poterti incontrare. Ci hanno comunicato del tuo arrivo con così poco preavviso che non ho ancora potuto preparare la tua camera come si deve. Mi dispiace tesoro" mi comunica la donna davanti a me. Che dolce!!! Già si preoccupa per me, senza neppure conoscermi.

" Non importa , signora ..." le dico e non posso concludere la frase dato che non so il suo nome.

" Oh Juliet, dacci pure del tu. Anzi puoi chiamarci tranquillamente mamma e papà, sempre che ti faccia piacere. Sia chiaro!!" mi risponde la donna con la sua voce soave.

"Che sbadata, ho dimenticato di dirti come mi chiamo!! Piacere io sono Callie" dice stringendomi la mano. La sua è liscia e morbida, inoltre le sue unghie sono curate e colorate di arancione. Forse è il suo colore preferito, visto che indossa pure un prendisole della stessa tonalità . So che può sembrare strano parlare di queste cose, ma io sono una persona che ama notare i piccoli dettagli , che magari potrebbero apparire inutili e insignificanti agli occhi degli altri.

" Io invece sono Jonny. Bhe che dire... Benvenuta nella nostra famiglia Juliet!" esclama l'uomo dalla camicia con motivi floreali. Jonny, o meglio il mio nuovo papà, ha due lunghi baffi e porta persino un orecchino. Quest'uomo è proprio un bel personaggio!!! Inoltre il suo accento americano è molto più marcato rispetto a quello di Callie. Bhe, devo assolutamente imparare a non chiamarli per nome, ma piuttosto mamma e papà . Ci proverò, ma in questo momento mi sembra un po' troppo presto. I miei genitori sono mancati da così poco tempo e il dolore per la perdita è ancora molto forte . Speriamo che loro possano in qualche modo aiutarmi a superare questo momento così difficile.

" Va bene per voi se vi chiamo per nome?" domando gentilmente a Callie e Jonny. Spero di non averli offesi in nessun modo, ma mi sembrano due persone comprensive e sicuramente capiranno le mie ragioni.

" Certo, non preoccuparti tesoro" mi rassicura la dolce Callie. Mi sento molto a mio agio insieme a loro due e questo mi rende estremamente felice. Ero terrorizzata dal fatto che sarei capitata in una famiglia apatica e con genitori severi, ma fortunatamente non è il mio caso.

" Ehi ciao Juliet... Io sono Samantha, o meglio la tua nuova sorellastra. Però va bene se ci consideriamo sorelle a vicenda, perché la parola "sorellastra" mi sembra quasi una sorta di dispregiativo" mi dice la ragazza dalla pelle abbronzata e dai capelli scuri. E mi continua a fissare in attesa di una mia risposta. Wow!! Non so che cosa rispondere, non mi aspettavo così tanta sincerità da parte sua.

" Ma certo..." le rispondo, ma non mi lascia finire la frase che già mi abbraccia così forte, quasi da non farmi respirare. E anche se in questo momento sta invadendo il mio cosiddetto "spazio vitale", devo dire che mi sta già molto simpatica.

" Ragazze sono davvero molto contenta che voi andiate così d'accordo !!!" esclama Callie e una piccola lacrimuccia le bagna il viso. Si vede che queste tre persone attendevano con ansia l'arrivo di un nuovo membro all'interno della loro famiglia. Lo si può notare dai sorrisi a trentadue denti stampati sulle loro facce, sono così spensierati e contenti!!!

"Ehi ragazze, mi dispiace interrompere questo momento, ma dovremo prendere la valigia di Juliet e tornare a casa. Sono le 5.30 di mattina e io direi che potremo andare a riposarci ancora un pochino prima di fare colazione" ci comunica Jonny. Effettivamente non mi pare una brutta idea, perché sull'aereo non è che sia riuscita a dormire più di tanto e sono ancora molto stanca.

Believe in yourself // Nash Grier//Onde histórias criam vida. Descubra agora