Vuoto

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Mi guardo intorno nervoso. Conosco benissimo quella casa eppure sono terrorizzato. Non voglio dirle quello che abbiamo costruito e neanche quello che eravamo. Mi deve riconoscere da capo. Si deve rinnamorare di me. Senza alcun influsso, né positivo né negativo. Emma scende dalle scale. Indossa la giacca rossa. Speravo con tutto il cuore che non la indossasse. Con me non ne ha bisogno.
"Andiamo?"
La porto fuori e mi avvio verso la costa.
"E ora non dirmi che sul porto di StoryBrooke è ormeggiata la Jolly Roger"
Alzo un sopraciglio. Ed ecco la mia barca. Emma per un attimo rimane a bocca aperta ma nasconde subito il suo momento di debolezza. Mi avvio verso la nave e riluttante Emma mi segue. La faccio salire. La porto a fare un "giro turistico".
"Non so chi tu sia ma non voglio rimanere su una barca con uno sconosciuto".
Non sono uno sconosciuto vorrei dirle, ma mi trattengo.
Le porgo un po' di rum. Come la prima volta che è salita su questa nave.
"Certo,  hai ragione. Ti riporto a casa."
Sono triste non so come fare. Emma si blocca. Si gira verso di me.
"Io ti ho già visto. Ti abbandonai sulla pianta di fagioli. Sei un vero  bastardo. "
Non dico niente. La lascio  andare via. Anche se mi ha offeso sono felicissimo. Almeno si ricorda di me. Come posso biasimarla, sono irresistibile. Torno a casa a occuparmi di Mila.
Domani porterò Emma nell'ufficio dello sceriffo.

Il giorno dopo
Emma
Ieri mi sono ricordata di Killian. Cosa vuole da me. È solo un pirata. Anche se mi sembra cambiato rispetto al pirata che ricordo. Ricordo troppo bene però la sua malizia e malvagità. Sto per farmi un giro per StoryBrooke quando vedo Killian che si incammina verso di me. Faccio un espressione disgustata.
"Oggi andiamo all'ufficio dello sceriffo. "
"Lo conosco già, lavoravo lì."
"Lo so e oggi ci torniamo."
Ci avviamo. Entriamo nella stanza e Killian prende dal cassetto il distintivo   e me lo mette sulla cintura.
Mi innervosisce che si sia avvicinato così tanto. Però non sono riuscita ad allontanarlo. Ho avuto un brivido ma mi riconpongo subito.
"Si certo, il distintivo l."
Tira fuori da un angolo del cibo. Degli hamburger e dei tè freddi. Mette tutto sul tavolo e mi fa sedere. Non so ancora perché lo sto lasciando fare. Inizio a mangiare. Mi rilasso un po'. 
"Mi dispiace, devo andare a prendere Henry a scuola."
"Certo. Io ti accompagnerei ma so che non vuoi quindi vai pure."
Lo saluto in fretta e scappo via.  Vado da Henry. È cresciuto tantissimo. Ora ha pure la fidanzata. È così strano trovarsi capultata anni e anni avanti. Devo riabituarmi a tutto. I ricordi mi stanno tornando piano piano. Sono proprio curiosa di sapere cosa è successo in questi anni di vuoto. Nella tasca dei jeans trovo un biglietto. Ma come diavolo ha fatto? Certo il distintivo.
"Per una volta fidati."
Forse dovrei ma rischio troppo. Lascio il biglietto in camera e vado a cena con i miei genitori. Finalmente li ho ritrovati. Mi hanno anche detto che ho un fratello. Ho una famiglia ma sento come un vuoto nel cuore.

 Ho una famiglia ma sento come un vuoto nel cuore

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Il matrimonio di Emma e Killian Where stories live. Discover now