3. Alexandria

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Connor mi fa le corna?

Me lo sono domandato talmente tante volte da restare spesso sveglia la notte durante il mio viaggio. Di solito non sono una persona insicura, ma qualche volta questo dubbio mi è venuto perché in passato qualche motivo me l'ha dato.

Non ne ho mai parlato con nessuno, né con Olivie né con Maggie, ma dopo l'uscita di Ryan a pranzo mi sento in bilico.

E se fosse vero?

Connor ed io stiamo assieme da quasi tre anni e la nostra è una storia seria. So che abbiamo appena diciassette anni ma ho sempre visto in Connor il mio futuro. Abbiamo anche parlato di andare allo stesso College.

<<Tutto bene?>>, mi chiede Maggie quando usciamo da scuola.

Annuisco. <<Sì, tutto bene>>.

<<Olivie mi ha raccontato della vostra grandiosa estate. Vi siete divertite?>>

<<Tantissimo ma ci mancavi. È un vero peccato che tu non sia potuta venire con noi>>.

Fa una smorfia. I suoi genitori non le hanno permesso di venire con noi in viaggio e ha dovuto lavorare per tutto il tempo. <<Lo so, ma avevo da fare qui>>.

Mi fermo davanti alla mia macchina. <<Hai visto spesso Connor quest'estate?>>, indago.

Sgrana leggermente gli occhi. <<Sì, perché?>>

Alzo le spalle. <<Non volevo restasse solo>>.

Si rilassa. <<E' rimasto con Logan e gli altri per gran parte del tempo. L'ho visto a qualche festa ma non abbiamo poi molto parlato>>.

Apro la portiera della macchina. <<Oh, ok. Ci vediamo domani>>.

Mi saluta e scappa via, tornando verso la scuola. Verso il campo d'atletica dove si sta allenando la squadra di cross country. Ha da sempre una cotta per Logan. Credo. Gira sempre attorno a lui e Connor.

Magari questo sarà l'anno giusto.

Dopo aver preso il foglio delle ore per il tutoraggio dalla macchina, torno dentro la scuola ed entro nell'aula studio. Appena i mei occhi si scontrano con quelli neri di Ryan, mi immobilizzo. 

No. Vi prego! Ditemi che è uno scherzo! <<Ti supplico, dimmi che hai sbagliato aula>>, gemo.

Getta indietro la testa e scoppia a ridere. La sua risata si riverbera dentro di me e mi scatena qualcosa dentro. E' una gran bella risata. <<No, a quanto pare sarò la tua spina nel fianco per tutto l'anno>>, dice appena si calma.

Mi lascio cadere nella sedia della cattedra. <<Dio mi odia>>.

Si avvicina alla cattedra. <<Nah, ti ha fatto un regalo>>. Fa un sorrisone enorme e se non fossi impegnata a cercare di capire se Connor mi tradisce, mi lascerei incantare da quelle fossette.

<<Un maledetto diavolo non è un regalo. È una condanna>>, borbotto.

Appoggia i palmi delle mani sul legno e si abbassa a fissarmi negli occhi.<<Hai paura che possa macchiare la tua immacolata aurea?>>

Scusate, che cosa ha detto? I suoi maledetti muscoli tesi delle braccia mi hanno distratta. Ah, la mia aurea, sì. <<Ne saresti sicuramente capace>>.

Si raddrizza. <<Non preoccuparti, Ale, non ti porterò sulla cattiva strada>>.

<<La cosa non mi rassicura per niente>>, borbotto.

LEGGIMI IL CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora