13.

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Ed eccomi qua, un altro giorno chiusa in questa casa.
Inoltre da sola eh, ovviamente il signorino Park Jimin è uscito, così lasciandomi da sola.

Visto che la noia sta ormai facendo parte di me, decido di mettere apposto questa casa.
Entro nello sgabuzzino, polveroso, giustamente, e tiro fuori l'occorrente per le pulizie.
Mi metto una maglia un pò vecchia che mi arriva a metà coscia e un paio di shorts corti morbidi, e raccolgo i capelli in uno chignon disordinatissimo.
Inizio con la camera da letto, che è un vero disastro.
In questo arco di tempo mi sono limitata a pulire per terra e cose così, ma beh, solo ora mi accorgo di tutti i vestiti sparsi per terra e altra roba sempre sparsa.

Così le faccende sono noiose, uffa!
Trovo una vecchia radio con dentro un cd, boh, qualunque musica sia, va bene.
Mi metto all' opera e in circa 3 orette ho finito di fare tutta l'abitazione.
Ovviamente di Jimin ancora nessuna traccia.

Mi soffermo davanti alla porta di casa, non credo che Jimin sia così ingenuo da non chiuderla a chiave, beh, ma tentar non nuoce, prendo un respiro e tiro giù la maniglia, che si apre.
Riapro gli occhi ma mi ritrovo la figura di Jimin davanti.
Non ci voglio credere!
La sfortuna si è innamorata di me, aish!
"Cercavi di scappare, baby?" Inarca un sopracciglio.
"Cosa? Ehm, no!" Faccio spazio per farlo entrare e chiude la porta alle sue spalle.
"Guarda che non sono nato ieri! E dimmi, dove credevi di andare?" Butta in terra la sua giacca, sbuffo e la metto nell' appendipanni.
"In qualunque parte, basta che non sia qui! Jimin, io mi sono rotta di stare sempre da sola chiusa qui dentro! E mi sono anche rotta del tuo bipolarismo che avviene ogni 2 minuti!" Lo seguo in cucina, dove è già seduto in una sedia.
"Pf, baby guarda che ti avrei trovata comunque." Prende il telefono in mano, ma glielo tiro via, lasciandolo spiazzato.
"Ah si? Veramente Jimin? Uhm, sono stata rapita quanto, un mese poco più? Se non fosse stato per me, sarei ancora rinchiusa li dentro, e chissà cosa mi avrebbe fatto quello! Secondo me, non hai neanche mosso un dito per cercarmi! Quindi non sparare cazzate, grazie!" Mi passo una mano fra i capelli, ormai sciolti mentre sistemavo.
Si alza dalla sedia e si mette di fronte a me, guardandomi con uno sguardo di fiamme.
"Non mi fai paura." Giro lo sguardo altrove.
Okay, forse un pò me ne fa, ma l'orgoglio mai metterlo da parte.
"Ah no eh? Io scommetto di sì." Fa un mezzo sorriso, ma non un sorriso normale, no, quello è il sorriso di un matto.
Mi mette una mano sul collo, ma senza stringere, a quel gesto mi si blocca il fiato.
"J-Jimin, cosa hai in mente di fare?" Chiudo gli occhi per non guardarlo.
"Mh, sei solo una fifona, dammi il telefono ora, prima che mi incazzi veramente." Glielo do lentamente, ma lui lo afferra con forza e con velocità  (ragazze non pensate male! hahah).
"Tu sei strano forte." Dico sistemandomi meglio la maglia.
"E tu sei sexy vestita così." Si avvicina ancora di più a me, e inclina la testa come per baciarmi, ma io lo respingo, ricevendo un'altra occhiata di fuoco.
"Non fare la finta orgogliosa, tanto fra qualche giorno sarai sotto di me a gridare il mio nome." Fa l'occhiolino.
"Sei un grande sognatore, sai?" Incrocio le braccia al petto.
"Dici pure così, ma è la verità mia cara Cher." Scrolla le spalle e si butta a peso morto sul divano.

"Vado a farmi la doccia." Dico avviandomi.
"Se vuoi vengo con te!" Fa una faccia maliziosa.
"Anche no!"
Mi butto sull' acqua calda, godendo i momenti di tranquillità sotto la doccia, sicuramente quando tornerò al piano di sotto, io e il fenicottero sbiadito continueremo a litigare, come sempre d'altronde.

Mi avvolgo un asciugamano sul corpo e uno sui capelli, dirigendomi in camera per vestirmi, sperando che non ci sia lui.
Ee come non detto, e lì, sdraiato sul letto che dorme.
Chissà quanti sforzi avrà fatto oggi, dico ironica fra me e me.
Prendo un pantalone della tuta grigio e una t-shirt bianca, più la biancheria intima, e torno in bagno per cambiarmi.

"Puoi cambiarti anche qui." Mentre sto per uscire, la voce di Jimin mi richiama.
Mi giro e noto che ha ancora gli occhi chiusi.
"Uh, così puoi saltarmi addosso da un momento all' altro?" Chiedo.
"Probabile, ma è questione di poco baby."
"Ceerto." Alzo il dito medio, anche se sicuramente non lo vede, e torno nella stanza ero prima.
**
Scusate scusate per il capitolo veramente penoso! Ma è solo un capitolo di passaggio, nel prossimo succederanno tante cose, alcune belle e alcune brutte.
Al prossimo capitolo.♡

I Love You || ❁Park Jimin❁Where stories live. Discover now