Capitolo 19

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- Perfetto così, Ludo. Parti tu Simone - Manuel camminava tranquillamente al centro campo.
Finalmente ero riuscita a far eseguire a Venere il cambio di galoppo; ero euforica.
Simone e Luna non ebbero problemi e svolsero l'esercizio correttamente.
Quando la lezione finì, portammo i quattro cavalli nel paddock e per un po' rimanemmo a guardarli.
- Fra due settimane arriva il mio nuovo cavallo - annunciò Arianna. La guardammo a bocca aperta.
- Hai comprato un cavallo? - Marco la guardò sorpreso, come me e Simone d'altronde.
Arianna ridacchiò.
- Sì... è un baio scuro, alto 164 cm. Si chiama Rockit -
- E non ci hai detto niente fino adesso? - chiesi fingendo di essere offesa.
- L'ho scoperto ieri sera... è un regalo di mia zia - sghignazzò di nuovo, con gli occhi che le brillavano.
- Ciao ragazzi, cosa fate? - la voce di Angelica ci fece voltare.
- Eila Angelica! Niente di importante... - disse Simone.
Marco mi prese i fianchi da dietro e io mi appoggiai a lui, mettendo le mie mani sulle sue. Arianna mi strizzò l'occhio e Simone ci guardò con invidia.
- Sabato si fa festa!! Ci sei vero, Angelica? -
- Certo che ci sarò - la ragazza sorrise e con un cenno di saluto montò su Furia, dirigendosi al trotto verso casa sua.
Era ormai ora di cena e vidi la macchina di mia mamma entrare nel parcheggio.
- Io vado. A domani - salutai tutti e baciai Marco.
Montai in macchina e chiesi a mia mamma il permesso di poter andare alla festa quel sabato; ai miei amici avevo già detto che potevo andare ma non avevo ancora chiesto ai miei genitori. Speravo in un'affermazione.
- Va bene... ma prima devi mettere in ordine la tua camera e quella di Maikol... e fare tutti i compiti per lunedì - disse mia mamma sorridendo e alzando l'indice della mano destra verso l'alto. Maikol era il mio fratello più grande: aveva ventidue anni e a casa c'era di rado perché lavorava in un hotel come cuoco, quindi durante la settimana dormiva lì.
Prima di uscire dal parcheggio incrociammo una vespa rossa che si dirigeva verso il centro paese. Pensai allo stallone nero e all'ansia che lo possedeva quando non c'era Valentina. Chissà che cosa aveva passato prima di arrivare al maneggio.
Guardai fuori dal finestrino, persa nei miei pensieri, finché non arrivammo a casa.

Il giorno dopo la sveglia mi fece balzare dal letto. Giusto... la scuola mi aspettava.
Dopo essermi lavata e vestita, scesi in cucina a fare colazione.
- Ludovica oggi mi servirebbe una mano in giardino... anzi, mentre io vado in città a fare la spesa tu potresti togliere le erbacce dalle aiuole e pulire il viale - mia mamma mi guardò, severa.
- Veramente io... oggi pomeriggio vorrei andare... -
- Oggi pomeriggio fai qualcosa di utile qui a casa. Sei sempre al maneggio e non è tanto giusto -
- D'accordo mamma - abbassai lo sguardo. Meglio non insistere o avrei potuto guadagnarmi due giorni chiusa in casa.
Mi diressi verso la scuola riflettendo su come sbrigare tutte le faccende di casa in maniera veloce.
Le ore a scuola non passavano più.
- Ludovica. Sì vieni tu visto che hai preso un 4 - l'insegnante mi scosse dai miei disegni.
- I-io?! -
Il professore di scienze applicate annuii. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la cattedra.
- Bene. Spiegami il ciclo dell'azoto - incrociò le dita.
Cosa dovevo fare? Il ciclo dell'azoto? Cos'è questa roba? Non sapevo assolutamente niente.
- Ehm... bé... l'azoto... - cercai di farmi venire in mente qualcosa.
- Va bene non lo sai. Allora dimmi cos'è lo xilema e spiega il suo funzionamento -
- Prof. a dir la verità non so assolutamente niente -
- Da te non me lo sarei mai aspettato, Ludovica - scosse la testa e prese in mano una penna.
- 4 anche questa volta. Puoi andare al tuo posto -
Fantastico. Mi sedetti a testa bassa, rossa in volto.
Quando l'ultima campanella della giornata suonò, mi avviai lentamente verso casa.
- Cos'è quella faccia? - la voce squillante e allegra di Angelica mi fece voltare.
- Ehm... ciao Angelica - ripresi a camminare, affiancata dalla ragazza.
- È successo qualcosa? Se vuoi possimo andare in passeggiata così... -
- Oggi non posso venire al maneggio... devo mettere in ordine il giardino e non credo finirò tanto presto -
- In questo caso una soluzione c'è!! - Angelica mi guardò con gli occhi scintillanti.
- Credimi, magari ci fosse !!! Non finirò mai in tempo per venire al maneggio oggi... e poi ho preso due 4 in scienze applicate -
-Anche per questo c'è rimedio - la ragazza saltellò al mio fianco.
Sospirai desiderando di essere allegra come lei.
- Per i lavori di giardinaggio vengo a darti una mano io, così finiamo presto e domani puoi passare tutto il tempo che vuoi con i cavalli - sghignazzò.
- Sei matta?! Io non voglio far lavorare nessuno, sia chiaro Angelica... e poi avrai del lavoro da fare anche a casa tua -
- Non mi interessa quello che dici; io vengo lostesso - rise di nuovo.
- Per recupare i tuoi brutti voti in scienze applicate c'è Valentina che è un mostro in quella materia. Per forza, è la sua preferita -
Smisi di camminare.
- Angelica facciamo così: tu non vieni a darmi una mano e la materia me la tiro su da sola -
La ragazza parve pensarci.
- D'accordo - dissi infine.
Avevo la strana sensazione che avesse in mente qualcos'altro e che non mi avrebbe ascoltata.
La salutai quando oltrepassai il cancello di casa mia.
Dopo pranzo mia madre andò in città, mentre io mi preparai per lavorare in giardino. Avevo appena cominciato ad estirpare le erbacce dalla prima aiuola, quando una vespa rossa si fermò fuori dal cancello. Alzai la testa e vidi Angelica scendere e salutare sua sorella che ripartì un attimo dopo, a tutta velocità.
La ragazza mi si avvicinò e mi sorrise.
- Salve signora Ludovica... mi dica cosa devo fare -
- Angelica non serve, sul serio - cercai di protestare.
- Dai dimmi cosa devo fare. Vedrai che ci divertiamo, finiamo velocemente e domani... maneggio!!! - cominciò a strappare erbacce insieme a me. Non mi rimase altro da fare se non ridere con lei e lavorare.
Prima delle cinque di sera il giardino era pulito e in ordine come mai lo era stato.
- Non so come ringraziarti, davvero - la abbracciai, riconoscente.
- Ma figurati!! - disse ricambiando l'abbraccio.
Dopo essere rimaste a chiacchierare ancora per un po', Angelica tornò a casa e io andai i camera per studiare scienze applicate.
Rimasi sui libri per poco e poi mi persi a scrivere con Marco.

#Spazioautrice

Eiiiiiilaaaaa :-)

Ecco a voi il capitolo 19... prometto che il prossimo sarà più carino dato che questo non mi è diventato benissimo XD

A prestoo :-)

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