Capitolo 34

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- No, aspetta - ridacchiai divertita.
- Ti faccio vedere come si fa un'altra volta -
- Non imparerò mai - borbottò Enrico.
Era da tutto il pomeriggio che gli stavo insegnando come usare il lazo con una mano sola mentre con l'altra doveva tenere le redini di Joey.
- Ecco! Così è giusto, perché ti sei fermato? - gli diedi un pizzicotto.
In tutta risposta lui balzò giù dalla sella e fece finta di catturarmi con il lazo.
- Sono i vitelli che si prendono con il lazo - mi finsi offesa.
- Ma tu non facevi Barrel? -
- Il Barrel era la mia vita... ma praticavo anche il Ranch Roping senza gareggiare però -
- Cosa mi dici del Cutting? Angelica dice che facevi anche quello... -
Mi divincolai dal lazo.
- Avevo cominciato da poco. Ma la vena di Quarter Horse in Lolly l'avevo scoperta da poco. Aveva un ottimo cow sense -
Enrico mi passò il lazo.
- Cow sense?! Ma che stai dicendo? - sghignazzò divertito.
- Lascia perdere... a che ora parti domani? -
Lui prese le redini di Joey e lo fece uscire dal tondino di addestramento grande.
- Verso le otto di mattina. Tu prima scommetto. Se farai da stalliere dovrai essere li per prima. Beauty si è abituato bene al trailer. -
Pensai alla settimana che mi aspettava. Sospirai al pensiero del campo estivo.
- Alle sei e mezza Beauty deve essere pronto... e anche io -

La mattina dopo alle sei ero già al maneggio.
Era così tranquillo la mattina presto.
Entrai in scuderia e mi diressi verso il box di Beauty. Aveva passato la sua prima notte rinchiuso in scuderia e speravo non fosse agitato.
- Ciao bello -
Mi venne incontro e mi strofinò la fronte sul palmo della mano. Era tranquillo.
Dopo averlo strigliato gli misi le protezioni da viaggio e lo condussi in cortile.
- Buongiorno - Francesco mi salutò e mi venne incontro.
La rampa del trailer era già abbassata e tutta l'attrezzatura del mio cavallo era sistemata nel pick-up.
Condussi Beauty nel trailer e lo legai. Qualcuno alzò la rampa, quindi uscii dalla porta laterale.
- Come va? Sta notte Beauty è rimasto tranquillo. Non c'è stato nessun problema - Francesco mi sorrise.
- Bene. Speriamo faccia altrettanto anche nella tenuta di Beatrice. -
Improvvisamente mi venne voglia di scappare, di non andare al campo estivo. Come sarebbe stato fare una lezione di gruppo con altre persone, con altri cavalli? Non riuscivo a capire il perché, ma ogni volta che qualcuno mi osservava cavalcare oppure quando dovevo montare con altra gente, venivo assalita dall'ansia.
- Tranquilla, andrà tutto bene. - mi avvicinai a Francesco, sospirando.
- Fai vedere a tutti cosa siete capaci di fare - mi fece l'occhiolino e mi abbracciò.
In quel momento il pick-up si accese e una donna che doveva avere più o meno trent'anni mi fece cenno di salire, sorridendo.
- Se per caso dovesse succedere qualcosa o ti dovesse servire un consiglio... il mio numero ce l'hai, Vale - Francesco mi strinse il braccio.
Lo salutai e salii sul pick-up.
- Hai un cavallo fantastico!! Mi hanno detto che ci sai fare con i cavalli, sono così contenta che finalmente qualcuno mi dia una mano a gestire tutto per la settimana del campo estivo!! Ah io sono Beatrice - mi porse la mano con gli occhi che brillavano.
Da parte mia non ero molto entusiasta ma cercai di sorridere.
- Valentina - le strinsi la mano e poi partimmo.
Durante il viaggio Beatrice risultò essere molto simpatica e divertente. Parlammo un po' di tutto e le raccontai di Beauty.
Quando venne a sapere che aveva avuto molti altri proprietari e che era stato indomabile, divenne seria.
La guardai con la coda dell'occhio e un'idea si fece largo nella mia mente. Tuttavia rimasi in silenzio.

Dopo circa un ora di viaggio arrivammo a destinazione.
Beatrice mi aiutò a scaricare la roba di Beauty e mi fece vedere dove era il suo box. Avevano tre edifici adibiti a scuderia con un sacco di box e anche qualche posta. Il mio cavallo avrebbe alloggiato in una posta con un recinto abbastanza grande e soleggiato.
- Starai da dio qui, Beauty. Ci vediamo dopo -
Beatrice mi fece vedere tutte le strutture e le attrezzature che avevano e perfino la pista da cross country.
- Wow - mormorai alla fine del tour, quando cominciarono ad arrivare i primi van per il trasporto dei cavalli. Su ognuno di essi viaggiavano sei cavalli.
Il resto della mattinata la passai a correre in fretta per portare il più velocemente possibile i cavalli ai loro box, sistemare le loro attrezzature nelle sellerie e scaricare i sacchi di mangime.
All'ora di pranzo tutti i partecipanti al campo estivo erano riuniti in una sala immensa a mangiare e chiacchierare.
Scorsi le persone che erano solite frequentare il centro ippico dove lavoravo.
Il pomeriggio i quattro istruttori formarono i gruppi di lavoro dei partecipanti e spiegarono tutte le attività che si sarebbero svolte durante la settimana e le regole da rispettare.
Infine ognuno andò a strigliare il proprio cavallo e a pulire finimenti.

La sera dopo cena, Beatrice mi presentò suo padre.
- Piacere io sono Giorgio, il fondatore e proprietario di tutta la tenuta -
Gli strinsi la mano.
- Mi ricordo di te, Valentina. Campionessa nazionale di Barrel racing con la tua cavalla Lolly. Mi è dispiaciuto molto per la sua morte -
- Anche a me - risposi cercando di ignorare il nodo che mi stringeva la gola.
- Quale cavallo monti adesso? -
- Ehm... uno stallone di nome Beauty. Razza Irish Sport Horse. Ho imparato da poco a saltare. -
- Papà mi serve una mano a spostare quel fieno. Valentina puoi andare in camera se vuoi - Beatrice interruppe la conversazione con fare urgente.
Andai nella grande casa colonica che ospitava le stanze di tutti.
Salii al secondo piano cercando la stanza dove avrei dovuto alloggiare per una settimana, leggendo i nomi sui cartelli appesi alle porte.
Quasi alla fine del corridoio la trovai. Sospirai leggendo i nomi delle ragazze che condividevano la stanza con me: Angelica, Arianna, Ludovica, Marica, Alice e Stefania.
Aprii la porta ed entrai. Dentro non c'era nessuno ma borsoni da viaggio, scarpe, pantaloni da equitazione, ghette e stivali erano sparsi sul pavimento.
Mi diressi verso l'unico letto libero, quello singolo accanto al muro e alla finestra. Gli altri letti erano a castello.
Disfai il mio borsone. Misi un po' di vestiti nella cassettiera che c'era vicino al mio letto, appoggiai il lazo e i guanti da lavoro sul piano della cassetiera ed infine misi il borsone nell'ultimo cassetto vuoto.
Il mio cellulare vibrò. Sbloccai lo schermo e vidi un messagggio da Enrico.

Bimba dove sei?

Gli risposi subito.

Sono in camera... perché?

Vieni a fare un giro? Sono solo le otto di sera.

Arrivo, ti aspetto davanti alla colonia

In realtà avevo solo voglia di dormire, ma una parte di me reclamava il bisogno di stare con Enrico.
Mi infilai gli stivali western e usci dalla stanza.

#Spazioautrice

Dedico questo capitolo a concordia14 :-)

A prestoo :-)

Stallone NeroWhere stories live. Discover now