Capitolo 44

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- Merda!! Quella stronza ne ha venduti ancora!! - lanciai un sasso contro il muro della stalla.
Mia sorella sussultò dallo spavento.
- Sono rimasti solo due agnelli! -
Ero furiosa.
Mia madre stava dimostrando apertamente quanto mi odiasse, quanto avermi intorno le desse fastidio. Tutto perché il mio carattere assomigliava molto a quello di mio padre, che non era più tornato a casa.
- Vale cosa pensi di fare adesso? Non puoi spostare le pecore lontano da casa? Ho il presentimento che te le venderà tutte! - Angelica parlò sottovoce, con lo sguardo basso.
- Lo avrei già fatto se potessi. Devo scappare ora o farò tardi a lavoro. Merda!! - tirai un secondo sasso con tutta la forza che avevo.
- Pomeriggio facciamo lezione... la penultima prima della gara. Manuel ha detto che provava a convincerti a saltare con noi... -
Sbuffai alle parole di mia sorella per poi voltarmi verso di lei.
- Sì ci sono, a dopo -
Per cercare di calmare la rabbia, andai al maneggio a piedi.

Poco più di venti minuti dopo entrai in scuderia.
Vidi Ludovica e Arianna chiacchiarare con le striglie in mano.
Samuel e Stefano seguivano le due ragazze portando altra attrezzatura per la cura del mantello dei cavalli.
Intravidi Simone con Luna alla cavezza diretto verso l'esterno.
Nel campo coperto Manuel era alla fine di una lezione individuale.
Mi diressi verso la selleria per prendere i finimenti di Beauty.
- Ciao Valentina, dopo la lezione vieni fuori a cavallo? - Stefania mi sorrise debolmente.
Riflettei un secondo.
- Se a Francesco non serve una mano vengo volentieri -
Afferai sella e briglie e uscii dalla stanza.

Mezz'ora più tardi condussi il mio stallone all'interno del campo coperto.
Nonostante il bel tempo, Manuel aveva deciso di tenere la lezione all'interno visto che la gara si sarebbe svolta proprio in un campo coperto.
Montai in sella, quando Alice e Marica comparvero con i loro cavalli.
Alzai gli occhi al cielo; avevo inutilmente sperato che non fossero state chiamate per quella lezione.
- Oggi ci esercitiamo sugli ostacoli combinati e sulla triplice. Cominciamo da quei verticali - Manuel indicò tre verticali sistemati abbastanza vicini tra di loro.
Beauty scrollò la testa.
- Fate un po' di riscaldamento, la prima a saltare è Angelica -
Cercai di concentrarmi esclusivamente sull'ostacolo e sul mio cavallo.
Ogni giro di trotto Beauty diventava sempre più irrequieto.
- Ehy, fallo galoppare un po', non seguire gli altri per ora -
Voltandomi nella direzione da dove proveniva quella voce, vidi Francesco a bordo campo che sorrideva.
Seguii il suo consiglio, sollevata dal fatto che fosse venuto a vedere la lezione.
Galoppai finché non vidi mia sorella dirigersi verso l'ostacolo.
Chiesi a Beauty di raggiungere il gruppo e mettersi al passo.
Angelica superò l'ostacolo anche se non in modo perfetto.
Riprovò alcune volte per correggere l'errore.
Successivamente fu il turno di Stefano che non ebbe alcun problema.
Alice e Marica saltarono una triplice più bassa, adatta alla loro categoria.
- Valentina prova tu -
Capii subito che Manuel era molto curioso.
Mi avvicinai all'ostacolo dopo un giro del campo al galoppo.
Beauty saltò il primo verticale con troppa forza, arrivammo davanti al secondo troppo vicini e durante il salto il palo cadde.
Involontariamente strinsi un po' le ginocchia, imprecando a denti stretti.
Il terzo verticale lo sorpassai solo io dopo che il mio cavallo decise di bloccarsi davanti all'ostacolo, sbalzandomi di sella.
Con i pantaloni impolverati dalla sabbia del campo, osservai Beauty sgroppare un paio di volte prima di dirigersi verso l'uscita. Lì si fermò scrollando la testa.
Vidi Manuel pensieroso, i miei compagni sussurrare tra di loro ed infine Francesco scoppiare a ridere. Non riuscii a non fare lostesso, quando Beauty mi guardò con le orecchie dritte.

Mi alzai scrollando la sabbia dai jeans con le mani, salutai Manuel e raggiunsi il mio cavallo che nel frattempo mordeva il cancello del campo coperto.

Uscii dalla scuderia con Beauty alla briglia.
- Gran bel salto! - Francesco mi raggiunse ridacchiando.
- Ma grazie - simulai un inchino di ringraziamento.
Tolsi i finimenti allo stallone, legandolo alla staccionata del paddock con la cavezza.
- Hai in mente di fare la stessa cosa in gara? -
- Beh mi sembra ovvio - strizzai l'occhio allo stalliere e cominciai a strigliare Beauty.

- A parte gli scherzi... devi risolvere questo problema Vale - Francesco cercò di guardarmi negli occhi, senza risultato.
Rimasi in silenzio.

Quando finii di pulire il mio cavallo, Francesco lo sellò nuovamente.
- Salta su! Al lavoro! -
- Ma a dire il vero avevo in mente di aspettare Stefania... -
- Scordatelo - sorrise malefico, alzando un sopracciglio.

Controvoglia obbedii e montai in sella.
Osservai Francesco afferrare cautamente le redini di Beauty e condurlo in scuderia.

- Non avrai intenzione di farci saltare ancora lì dentro! - mormorai, con un ciuffo della nera criniera tra le dita.
- Esatto... la lezione è finita, abbiamo un po' di tempo prima dell'inizio della prossima -

Per la seconda volta quel pomeriggio entrammo in campo.
Osservai l'ostacolo combinato e la triplice, pensando al tempo in cui al posto di ostacoli in campo c'erano tre barili.

Beauty si girò per cercare di mordicchiarmi un piede.
Sorrisi, nonostante tutto.

- Che bello Vale! Abbiamo pubblico - Francesco mi toccò ginocchio, parlando piano in modo che potessi sentirlo solo io.
Vidi le solite due oche a bordo campo, Arianna e Stefano abbracciati. Ludovica in disparte, lo sguardo spento.

- Beh alla fine siete solo tu e Beauty... e due stupidi pali da saltare. -

Ancora pensai a quando tra le dita avevo una criniera ramata, al tempo in cui le staffe erano più lunghe, le redini sciolte, il galoppo più aggressivo e osservai la triplice con noia.

- Lo so che vedi ancora i barili nel campo, pensi che per me sia diverso? -
Quando incontrai quegli occhi grigi che ormai conoscevo fin troppo bene, ci trovai una scintilla luminosa e un'ombra di ricordi.

- Ma quello è passato. Lolly è passato... -

Nel sentir pronunciare il nome della mia cavalla, un brivido gelido mi percorse la spina dorsale.

- Lolly non esiste più -

Strinsi la mascella, avvertendo la rabbia farsi strada nel mio essere.

- Beauty è presente, adesso hai lui. Siete solo tu e Beauty, insieme siete una creatura sola -

Lo stallone alzò la testa, annusando l'aria.

- Insieme avete già fatto tanta strada, lui ha fatto tanto per te e tu hai fatto tanto per lui. -

Ripensai al primo giorno in cui avevo avuto a che fare con lo stallone.
Non ricordavo nemmento quanto tempo ero rimasta ad urlargli contro tutta la mia rabbia, quanto aveva galoppato.

- Beauty si fida ciecamente di te, sei il suo unico punto di riferimento, fai parte del suo essere. Non deluderlo Valentina, non deluderlo. -

Francesco mi guardò negli occhi con un mezzo sorriso.
Rimasi seria, sentendomi letta nel profondo.

Osservai le persone a bordo campo, scorgendo anche gente che non conoscevo.

Francesco si spostò al centro del campo, Beauty rizzò le orecchie in avanti.

Accorciai leggermente le redini e mi concentrai sullo stallone nero.

#Spazioautrice

Dopo qualche millennio, eccomi di nuovo qui :-D

Ringrazio di cuore tutti voi che leggete e apprezzate questa storia, per me significa molto !!!

La canzone che ho inserito l'intestazione del capitolo è dei Through Fire, una delle mie ancore di salvezza ahah ;-)

Ditemi quello che ne pensate nei commenti e ci vediamo nel prossimo capitolo ;-)

A prestoo

Stallone NeroWhere stories live. Discover now