16 - Sola con il mondo intorno. ✔

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I was not mad at you
I was not trying to tear you down
the words that I could've used
I was too scared to say out loud
If I cannot break your fall
I'll pick you up right off the ground
If you felt invisible, I won't let you feel that now

Invisible, invisible.

"03/10/2017

Diario,

Mi addormentai con le cuffie nelle orecchie.

La musica era una parte essenziale di me, e mentre mi incominciavo a svegliare canticchiavo il testo di quella canzone poco conosciuta.
Mi ripetevo spesso che sarebbe arrivata sicuramente una persona a salvarmi dalle tenebre, ma per il momento, stavo ancora tra le fiamme e non mi riuscivo a muovere.

Era come se tutto stesse cedendo su di me, come quando si diceva che ci si portava un peso sulle spalle, io ce l'avevo quel peso, il peso di un cadavere.

Per quanto potessero starmi vicino, mi sentivo comunque emarginata dal mondo.
Demon, Alex e anche Scarlett, nel suo piccolo, ma non c'era quel tipo di rapporto invidiabile, come tanti altri della nostra scuola. Con Demon eravamo più che amici, ma non saprei se lo definirei, in questo momento, migliore amico.
È un aggettivo così importante, migliore, sono confusa solo al pensiero di definirlo migliore, migliore di che cosa? Della gente che occupava la società? Beh, quello sicuro.

Ero persa in una qualcosa di troppo grande.

Diario, pensa di ritrovarti in un posto affollato come Tokyo o Las Vegas, stare in mezzo a milioni e milioni di persone.
Anziani, bambini, donne, uomini di mezz'età, lavoratori, studenti, pensionati e disoccupati.
Tu ti trovi in mezzo a quella confusione di teste, però non riesci a riconoscere nemmeno il colore dei loro capelli, vanno tutti in direzioni diverse e tutti di fretta, chi a destra, chi a sinistra e chi nella tua stessa strada.
Vi scontrate l'uno con l'altro ma alla fine a nessuno importa.

Per un po' il pensiero di essere invisibile ti invade la testa e ti autoconvinci che ciò era vero, ma invece ci sei, sei reale.
Il problema era che a nessuno fregava qualcosa.

Ecco questa era la mia situazione.
Ecco questo era come mi sentivo.

Tranne una piccola differenza, non mi ritrovavo tra milioni di teste e non ero a Tokyo.

Mi imponevo di non pensarci
Ma alla fine, chi volevo prendere in giro, mi stavo soltanto illudendo.

Una bella parte di me sapeva che tanto anche se me lo fossi ripetuto all'infinito, era così e non potevo fare nulla per cambiare, ero sola.

Però, un'ombra che si trovava in un angolo dentro di me, sperava ancora che io mi stessi sbagliando.
Ma, per il momento, quell'ombra nella mia testa era soltanto una semplice ombra, che non poteva cambiare ciò che ero diventata.

L'altro giorno Scarlett si era dimostrata ciò che mi aspettavo. Come la ragazza che ho descritto, quella che avevo già immaginato.

C'era sicuramente qualcosa in lei che la bloccava, l'ho notavo dai comportamenti.

Lei era come una pedina degli scacchi, era il suo turno quindi avanzava di una casella, però si accorse solo dopo che aveva un muro alto e imponente davanti a se, un ostacolo, ma in quel momento non poteva più tornare indietro, ma nemmeno andare avanti.

Diario,
In questo caso, cosa avresti fatto?"

Era sabato quindi non dovevo preoccuparmi di mia madre che cercava di svegliarmi, in modi non consoni, oppure affrettarmi a nascondere il diario.

L'origine Del Male. || Sospesa ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora