1 - Destiny Lucy Smith. ✔

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Mi scuso già da ora per eventuali errori grammaticali contenuti nel testo, se vi danno fastidio potrete dirmeli così li correggerò all'istante.
Detto questo buona lettura.

Capitolo 1

Destiny's pov

Era cambiato qualcosa in me quando da piccola avevo la febbre molto alta, circa trentanove e mezzo e mi sentivo distrutta. Provavo un dolore lancinante alla testa.
Mi alzavo e mi incamminavo verso lo specchio, posto dall'altra parte della mia stanza rispetto al letto, svariate volte.
Però una volta di queste ero rimasta ferma immobile e mi ero guardata.
Provavo dolore alla testa e intanto mi guardavo allo specchio.
Può sembrare un pensiero strano, ma già da piccola ero molto curiosa.
Io sentivo dolore, ma lo sentivo solo io.
Mi guardavo allo specchio e mi ero resa conto che una persona esterna, non si sarebbe mai accorta che io stavo male.

Da quella riflessione capii tante cose.

Avevo solo dieci anni quando successe quell'episodio, eppure fino a qualche anno fa mi chiedevo ancora: "Come fa una persona a non accorgersi che tu stai male? Si dovrebbe pur vedere in qualche modo, no?"

Facevo tanti pensieri.
Pensieri tutti sconnessi tra di loro.
Ma legati da un filo, uno stesso filo intrecciato, molte e anche troppe volte su se stesso che avevo paura si potesse spezzare all'improvviso lasciandomi cadere da sola.

Mi chiamo Destiny, amo il mio nome.
Ho diciassette anni e frequento la P.H.S. detta anche la Prestigius Hight School, che di prestigioso ha ben poco.

Io non so rappresentarmi.
Ho sempre trovato difficoltà nel descrivermi anche se instaurare un rapporto con una persona per me era semplice, almeno prima lo era...

Se un giorno incontrassi una persona che conosco da poco, una conoscente, e che volesse sapere di più su di me o semplicemente vuole un consiglio, come sapere il tipo di comportamento che avrei attuato in quella determinata circostanza o di descrivere il mio carattere sinteticamente, cosa avrei dovuto dirle?

Io mi identifico come un punto interrogativo.
Quando ancora non stavo così tanto per conto mio lo dissi a quei pochi amici che avevo e che credevo veri, cosa mi hanno risposto? "Se vuoi delle attenzioni devi smetterla di essere così strana, e vivi pure un po' la vita con il sorriso."
Per risposta li ho mandati a fanculo, anche se le settimane successive furono per me davvero infernali. Ero sempre stata una persona socievole e che si trovava anche bene con le altre persone, che faceva battute ed era lei stessa la prima a ridere, a cercare di far comparire nel viso degli altri un sorriso, visto che io stessa ero la prima che cercava di averlo, ma in quel periodo non avevo più nessuno, solo mio fratello anche se non potevo sempre stressarlo parlandogli di come mi sentivo.

In quel periodo stava anche spesso fuori di casa e tornava la sera tardi che rideva e faceva battute, non era ubriaco, ma col tempo capii che i suoi occhi rossi non erano dovuti al troppo tempo passato davanti ad uno schermo.

È vera quella frase:
"[...] sto cercando me stesso [...]"
Io adesso sono in questa fase.
Adesso io sono questa frase.
Mi sto studiando e capendo, scovando i punti deboli e le fondamenta, usando i punti di forza come vantaggio e comprendo con un lenzuolo le imperfezioni.

Una di quelle poche volte in cui i miei genitori erano meno acerbi e freddi del solito provai a domandargli di descrivermi in una parola.
La loro risposta?
"Ma guarda che a noi non interessa il modo in cui sei o potresti diventare, a noi ci importa solo che tu stia bene."

Che io stia bene. Certo, come quando ti chiedono come stai anche se non vogliono davvero una risposta da te, vogliono soltanto essere convinti che loro l'hanno te l'abbiamo chiesto, poi sei tu che hai dei problemi che ti devi risolvere, mica loro.
Che poi sviare il discorso è da deboli.
Non riesci a dare una, anche minima, identificazione a tua figlia?

Ci sono due opzioni:
La prima: non ti interessi minimamente di tua figlia, ovvero io, e ti metti dalla parte della difensiva senza nemmeno aver programmato la battaglia. Non sei abbastanza presente nella sua vita da sapere cosa le piace o meno e cerchi una via di fuga nelle frasi dette e ridette di persone, famose o comuni.
E la seconda: nascondi qualcosa che non vuoi rivelarle.

Quale risposta avrebbe più senso della prima, nel mio caso? Nessuna.

Visto che con la scusa del lavoro, del turno extra, della cene con gli amici e con i fantomatici pranzi fuori, io, invece di crescere secondo gli ideali di mio padre e mia madre sono cresciuta con quelli di mio fratello... mio fratello.

Forse qualcosa di me l'ha so anche io o almeno così credo.

Io sono Destiny Lucy Smith, secondo genita, sorella di due altri figli dei miei genitori, Belle e Dylan.
Persona poco raccomandabile se prende in prestito un oggetto che le piace, visto che diventerà di sua legittima proprietà automaticamente.
Un carattere forte ma anche debole, con impicchiate di felicità e con un improvviso calo di delusioni e tristezza, in pochi secondi.

Apatica, lunatica, instabile, iperattiva, dominatrice e se stessa.
Se stessa.

L'origine Del Male. || Sospesa ||حيث تعيش القصص. اكتشف الآن