三💎

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Izumi non aveva mai giocato a calcio e ora si ritrovava, da un giorno all'altro, ad essere capitano della squadra della scuola. La mattina si era svegliata di pessimo umore e per aggiungere il peggio, non sapeva ancora armeggiare bene con quel coso scomodo che si ritrovava in mezzo alle gambe.

Fu una situazione abbastanza schifosa dal suo punto di vista: lo aveva preso in mano con gli occhi rivolti al soffitto, aveva puntato e poi lo aveva fatto. Successivamente scese a fare colazione. Vagò per molto e sbagliò diverse stanze prima di raggiungere la cucina.

"Buongiorno signorino Nakamoto, come ha passato la notte?"

Izumi si indicò per accertarsi che il cameriere stesse parlando con lei. Era così strano essere chiamata con il nome di Yuta.

"S-si, la ringrazio molto."

Si sedette tutta sola alla lunga tavola e attese che le venisse portato il cibo.

"Che silenzio" le venne da dire mentre guardava tutte quelle sedie vuote e prive di colore. Un'altra cosa che aveva notato era che, a casa di Yuta, le tende erano sempre tese: c'era un buio soffocante, una quiete fastidiosa, era una villa grande ma in sostanza vuota.
L'unico punto positivo di quel posto era che per qualsiasi cosa c'era un cameriere disposto a servirti e riverirti. Izumi era trattata come una vera principessa!
La colazione fu deliziosa e abbondante, l'ideale per iniziare la giornata ma lei non riusciva a stare tranquilla, al punto che si strozzò con il tè caldo che stava bevendo.
Andò a scuola a bordo di una bellissima macchina nera dai vetri oscurati, il guidatore era simpatico e la fece distrarre un po' dalla situazione.

"Buona fortuna per la partita, torni vittorioso!" esclamò una volta giunto davanti alla scuola.

"Ci proverò..."

Chiuse la portiera ma dovette tornare subito indietro: si era dimenticata la borsa con dentro la divisa.
La partita era alle prime ore, le lezioni erano state sospese poiché il torneo era un evento molto importante. La squadra si sarebbe scontrata all'ultimo girone contro la Isaka Nihongo: rivale agguerrito da ormai parecchi anni.

"Non so giocare a calcio, a malapena riesco a prendere tra le mani una palla, come farò?" si disperava Izumi mentre si avviava verso gli spogliatoi. Già da lontano notò gli studenti che occupavano posto sugli spalti del campo.
Un gruppo di ragazze aveva dipinto uno striscione ricavato da un lenzuolo e sopra ci avevano scritto: "Nakamoto sei tutti noi!", e sotto qualcuno che era molto bravo a disegnare aveva schizzato un grosso serpente argentato.

"Fanno il tifo per me... non posso deluderli."

Svoltò l'angolo ed entrò negli spogliatoi.

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Sugli spalti, Yuta spingeva senza pietà gli studenti per cercare di raggiungere un posto in prima fila.

"Levati!"

Spintonò via una ragazza, tirò un paio di gomitate a e infine schiacciò il piede a qualcuno. Fumiko, che lo seguiva, era disperata.

"Scusate, oh! Scusate eh eh..."

Rivolse uno sguardo inceneritore a Yuta e lo fermò.

"EHI! Ma che ti prende? Perché spingi via tutti? Non ti è mai importato niente del calcio!" fece con tono da rimprovero.

"Zitta e siediti qui."

Alla fine, dopo che Yuta ebbe costretto due ragazze a cambiare posto grazie ad uno sguardo fulminante, presero posizione nel terzo spalto.

✿ ೄ ✿

Nel frattempo, negli spogliatoi, la squadra si stava preparando a indossare la divisa rossa. Izumi arrossì violentemente quando tutti si levarono la maglietta e misero in mostra il loro petto, piatto e muscoloso.

I am you, you are me ✿ yuta nakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora