Capitolo 1

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Stai calma, fai un bel respiro. Sono solo dei ragazzi tuoi coetanei: andrà tutto bene. Prendendo un po' di coraggio busso alla porta. Quando sento il professore dire"avanti" sfodero il mio miglior sorriso ed entro nella mia nuova classe. Il professore alza gli occhi dal registro di classe e mi scruta dalla testa ai piedi. Odio essere osservata in questo modo: mi mette in agitazione. Cercando di non far notare il mio fastidio dico- Sono la nuova alunna di questa classe, mi chiamo Camilla Rossi

Il professore controlla l'elenco degli studenti e dice- Ah, si. La signorina Rossi! Mi avevano avvertito del suo arrivo.

Non sapendo cosa dire mi limito a sorridere e annuire.

-Vuole presentarsi alla classe?

Perché questo mi da del lei? È così fastidioso e imbarazzante. Comunque inizio a parlare- Come avete capito, mi chiamo Camilla e mi sono trasferita qui l'altro ieri, quindi non conosco ancora nessuno- che altro posso dire? Camilla fai girare le rotelle del tuo stupido cervello. Per fortuna mi viene un'illuminazione così aggiungo- Spero di diventare presto vostra amica.

-Avrete tempo poi per conoscervi. Ora siediti vicino a Bianchi , è quel ragazzo in terza fila.

Faccio ciò che dice, osservando il ragazzo. Metto il mio zaino Eastpak verde sul pavimento e mi siedo.

- Scusa, non mi sono presentato. Sono il professor Maffei e insegno latino. Stavamo parlando del programma che faremo durante l'anno. Ho intenzione di fare tre verifiche e due giri di interrogazioni nel primo quadrimestre e quattro verifiche e sempre due giri di interrogazioni nel secondo.

-Siamo al primo giorno di scuola e questo già parla di verifiche e interrogazioni- dico al ragazzo seduto da parte a me. Lui alza lo sguardo da un foglietto, mi osserva poi alza le spalle e torna a fissare il bigliettino. Che tipo maleducato, voglio stringere amicizia con lui e neppure mi parla. Speriamo che gli altri siano diversi. Comunque non mi perdo d'animo e senza ascoltare le parole del prof dico- Come ti chiami?

-Gabriele - farfuglia lui. Cerco di vedere cosa sta scrivendo su quel foglietto. È un disegno di un graffito. Lo osservo curiosa. È bravo a disegnare. Quando si accorge che lo sto osservando lui copre il foglietto con la mano e arrossisce leggermente. Tolgo lo sguardo perché mi sembra di averlo messo in imbarazzo. Che tipo strano.

-Comunque bello il graffito- dico tentando di iniziare una conversazione.

-Non voglio parlare con te, non l'hai ancora capito?- dice lui a voce abbastanza alta. Le due ragazze sedute davanti a noi si girano.

-Volevo solo socializzare con te- dico per scusarmi anche se non mi sento per niente in colpa.

-Tranquilla, Gabriele non parla mai con nessuno- dice una ragazza bionda coi capelli a caschetto e il nasino all'insù.

-Non ha mai contatti umani- dice l'altra ragazza. Lei ha i capelli scuri che le arrivavano alle spalle e due occhi verdi da gatta. Io sorrido cercando di non essere maleducata. Il prof Maffei schiarisce la voce e ci richiama- Signorine, parlerete dopo. In questo momento starei facendo lezione.

Le due ragazze si girano ridacchiando.

-Grazie mille, come stavo dicendo prima di essere interrotto penso di finire i capitoli restanti del libro vecchio in un paio di settimane.

La biondina si gira e sorridendo mi sussurrò -Comunque io mi chiamo Giada

Il prof non si accorge di nulla e continua a parlare - Lei signorina Rossi- sussulto perché non stavo seguendo il discorso. Cosa vorrà da me? E se mi fa una domanda alla quale non so rispondere? Il prof continua la frase- Non dovrà comprare il libro, ma seguirà con il suo compagno di banco

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