Capitolo 6

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Il suono della sveglia interrompe i miei sogni. Secondo uno studio in una notte si fanno circa 300 sogni, ma ne ricordo vagamente uno solo. Più che un sogno era un incubo. Mi trovavo in una stanza quadrata,buia e fredda. Avevo paura così ho chiamato Marty, ma lei non rispondeva allora ho provato a chiamare Ludo. Dopo un po' lui è comparso e teneva per mano Martina entrambi erano bianchi e sembravano fantasmi. Mi avevano detto di lasciarli in pace e di non cercarli mai più. Scuoto la testa per cancellare quelle immagini dalla mia testa, dopotutto si trattava solo di un incubo. Mi alzo e mi metto le ciabatte, poi, cercando di non inciampare in tutto ciò che riempie il pavimento della mia stanza, vado ad aprire la finestra. Oggi c'è il sole. Mi tolgo il pigiama di Snoopy e mi cambio per andare a scuola. Leggings blu scuro, maglia bianca con stampe e felpa grigia con la cerniera. I miei capelli oggi non sono messi molto bene, così faccio una treccia laterale a lisca di pesce. È un po' complicata da fare, ma alla fine esce bene. Vado a fare colazione, mio papà mi ha scaldato il latte prima di andare al lavoro. Mangio un paio di biscotti al cioccolato e bevo il latte. Poi vado a lavare i denti. Prendo la cartella, il telefono e le cuffiette. Appena esco di casa metto la musica. Ovviamente ascolto Emis. MERCURIO. In fondo chi siamo, puntini in mezzo all'infinito in cerca del giusto equilibrio. Il pullman arriva in orario e salgo. Sara è seduta in fianco a Davide, così mi metto in piedi da parte a loro. Abbasso il volume della musica e iniziamo a chiacchierare.

-Per caso conoscete un ragazzo di nome Gioele?- chiedo. Voglio sapere qualcosa in più su di lui. Loro si guardano negli occhi.

-Perché ci chiedi questo?- mi dice Sara

-Perché sono uscita con lui ieri e voglio sapere da chi lo conosce che tipo è

-Sara, magari sta parlando di un'altro Gioele- dice Davide. Li guardo confusa.

-Descrivicelo- dice Sara.

Io faccio ciò che dice Sara.

-Non uscire più con lui- mi raccomanda la mia amica.

-Perché?- dico non riuscendo a capire.

-Perché è uno stronzo, lo sanno tutti- dice Davide.

-Non è vero, ieri era così carino e simpatico con me- lo difendo.

-Camy, fidati- dice Sara.

-La gente cambia- dico. Non voglio credere alle loro parole. Per fortuna arriviamo a scuola. Quando scendiamo dal pullman cambio discorso. Andiamo in classe chiacchierando del più e del meno. Quando entra la prof di scienze mi siedo al mio posto. Ascolto attentamente le parole della Biella, mentre prendo appunti sul mio quaderno. In cima alla pagina ho scritto il titolo con l'evidenziatore arancione e poi ho ripassato il contorno con la penna blu. L'ora passa in fretta. Alla seconda ora sfortunatamente abbiamo latino. Materia molto noiosa. Gabriele apre il suo libro e io sbircio la pagina per capire quale argomento deve spiegare. Il congiuntivo perfetto. Ho già fatto questo argomento nella mia vecchia scuola così presto smetto di seguire il prof. Inizio a pensare a ciò che mi hanno detto prima Sara e Davide. Loro non conoscono Gioele, lui non è come hanno detto loro. È un ragazzo molto dolce, sicuramente si sono confusi con qualcun altro. Non posso credere alle loro parole, o meglio non voglio crederci. Inizio a pasticciare il quaderno scrivendo a matita frasi di canzoni. Quando suona la campanella ho riempito tutta la pagina. Dietro non ho scritto niente, così appena il prof esce strappo la pagina.

-Posso leggere?- mi chiede Gabriele. Annuisco e gli do il foglio.

-Fratelli a metà - dice lui indicando una frase. Non ci assomigliamo in volto ma è solo genetica, la complicità ci dà un'identità che è identica, come due gocce d'acqua cadute dallo stesso cielo, due mele marce di un melo appassito al cielo.

Lo guardo stupita. Lui non si accorge del mio stupore e indica un'altra frase: Se cammino a testa alta in questo mondo, se mi rialzo vado avanti quando sprofondo, se ho imparato a medicarmi dopo ogni colpo, è perché se chiudo gli occhi il vostro sguardo, è tutto quello che ho.

- Tutto quello che ho- mi dice lui

-Ascolti Emis?- chiedo.

Lui annuisce e dice- Tu?

-Lo adoro, mio fratello infatti mi chiama Milla che é la storpiatura di Killa

Lui sorride e dice- Qual'è la tua canzone preferita?

Ci penso un po' su e alla fine dico -Tutte! È veramente difficile scegliere.

-Ce ne sarà una che ti piace particolarmente- insiste

-Soli assieme

-Bella, a me piace l'erba cattiva

-Io ancora vivo e non so, se sono buono o cattivo ma sto in cima- dico sorridendo

- E penso meglio l'umiltà o la vita?- finisce la frase.

Chi l'avrebbe mai detto, Gabriele è un fan di Emis Killa. Alla terza ora abbiamo italiano. La prof ci legge una poesia e ne parla tutta l'ora. All'intervallo io e Gabriele con lo stupore di tutta la classe chiacchieriamo tutto il tempo. Alla quarta ora abbiamo inglese. Iniziamo a ripassare i tempi verbali del passato. Quando suona la campanella vado a prendere il pullman con Sara. Ci sediamo sul muretto ad aspettare.

-Com'è che tutto ad un tratto tu e Gabriele andate così d'accordo?

-Ho scoperto che ascolta Emis- dico sorridendo.

-Ecco perché!

-Siamo due killers

Quando arrivo a casa pranzo come al solito con il mio super fratello e poi, purtroppo, passo il pomeriggio a fare i compiti. Quando chiudo il libro di geometria è ormai ora di cena così vado in cucina.

-Tesoro, va a chiamare il papà e Leo che è pronto- mi dice la mamma appena mi vede. Faccio ciò che dice. Stasera si mangia pasta alla carbonara. Ceniamo raccontando cosa abbiamo fatto di interessante oggi. Dopo cena guardo un po' di tele e poi vado a dormire. Sono piuttosto stanca così mi addormento subito.

MillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora