Capitolo 15

659 36 12
                                    


Il mattino dopo mentre vado a scuola incontro Gioele per strada.
-Ciao amore- mi saluta lui dandomi un bacio.
-Ciao Gio
-Ti sei divertita l'altro giorno alla festa?
Ripenso a sabato sera. Tutti i suoi amici, soprattutto le ragazze,  mi guardavano strano. Non ho ancora capito perché. Forse erano solo curiosi perché non mi avevano mai vista prima. C'era persino Serena che, come al solito, si è comportata da oca. Quella ragazza proprio non la capisco. Ha ballato tutta sera cambiando ragazzo ogni tre minuti circa. E dopo più o meno un'ora e mezza era già ubriaca. Ha baciato come minimo cinque ragazzi diversi quella sera. Gio invece non mi ha mollata per tutta la sera, stava attento che nessun ragazzo si avvicinasse a me. 
-Si, mi sono divertita-  dico sorridendo.
-I miei amici sono simpatici?
-Certo- dico prendendogli la mano e avviandomi verso la fermata del mio pullman.
-Dov'eri ieri pomeriggio? Sono venuto a casa tua e mi ha aperto tuo fratello.
O no, spero che Leonardo non lo abbia trattato male.
-Ero a casa di Sara.
-Volevo uscire con te
-Possiamo vederci questo pomeriggio- propongo.
-Questo pomeriggio non posso, che ne dici di uscire insieme domani?
-Domani non posso io, mercoledì interrogano
-Allora giovedì perché dopodomani non posso io
-Sei un ragazzo molto impegnato!
-Un pochino
Siamo arrivati alla mia fermata così lui mi saluta con un bacio e continua a camminare per raggiungere la sua. Mi metto le mie amate cuffiette e ascolto la musica. Presto arriva il pullman,salgo e, come al solito, mi siedo vicino a Sara. 
-Vuoi una cuffietta?- chiedo.
Lei annuisce e le porgo la cuffietta sinistra. COME UN PITBULL. Sto mondo per bene ti vuole in catene, come un pitbull. Se, appari più forte la gente ti teme, come un pitbull .
-Ascolta questa bellissima canzone.
-Stai meglio oggi?- mi chiede la mia amica.
-Abbastanza, ma non ho voglia di parlare di Leo,almeno quando sono a scuola vorrei non pensare a lui.
-Certo, ti capisco.
Chiacchieriamo del più e del meno finché non arriviamo a scuola. Mentre io e la mia amica stiamo per entrare nel cortile della scuola veniamo interrotte da Davide.
-Ciao Camy! Ciao Sara!
Io e Sara lo salutiamo quasi in coro.
-Sara, hai portato quello che ti avevo chiesto?- chiede Davide.
-Certo,stai tranquillo.
-Brava, dopo mettilo al suo posto- dice lui.
-So quello che devo fare!
-Ok, ora vi saluto. Ciao ragazze!
Quando è abbastanza lontano chiedo a Sara di cosa stava parlando Davide.
-Ieri mi ha prestato un libro e io oggi in cambio gliene ho portato un'altro. È molto geloso dei suoi libri e quindi vuole che appena lo finisco lo riporti a casa sua.
Non mi sembra molto convincente, ma decido di crederle sulla parola. Quando arriviamo in classe Gabry è già lì così lo raggiungiamo. Pensare che quando ero appena arrivata non voleva neppure parlarmi,ora siamo inseparabili. È buffo come il nostro rapporto è cambiato appena abbiamo scoperto di essere due killer. Mi viene in mente una citazione letta più volte su Facebook. "La musica unisce le persone". Non c'è frase più vera di questa. Cosa sarebbe la vita senza la musica? Un mondo vuoto, grigio e senza emozioni. Gli uomini primitivi avevano già inventato i primi strumenti musicali. Avevano già capito le cose importanti nella vita. La musica è la mia migliore amica. È sempre con me: mi consola quando sono triste, mi fa ballare quando sono felice. Un mondo senza musica sarebbe come un mondo senza libri o un mondo senza immagini: un mondo incompleto. 
-Milla hai studiato?- dice Gabriele interrompendo i miei pensieri.
-Che cosa?
-Latino, oggi interroga.
-Oh, oh. 
-Ti sei dimenticata?- dice Sara
-Già
-Sei sempre la solita- dice Gabriele.
-Lo so- dico- mela caverò come al solito.
Il prof entra in classe interrompendo il nostro discorso.
-Sedetevi che non ho tempo da perdere. Voglio interrogate due persone- dice il prof.
Paolo alza la mano.
- Nessun volontario, estraggo- dice il prof e Paolo abbassa la mano sconsolato. In classe si crea un silenzio pieno di ansia. Tutti temiamo di essere interrogati. Per fortuna non sono estratta. Mi è andata bene un'altra volta. L'ora passa più o meno in fretta e i due sfortunati prendono entrambi cinque e mezzo. Le altre ore passano più lentamente e mi perdo a guardare fuori dalla finestra. Il cielo oggi è bellissimo. Di un azzurro particolarmente brillante. E le nuvole sono bianchissime e sembrano molto soffici. Assomigliano allo zucchero filato, mi vien voglia di mangiarle. Quando da piccola andavo alla festa del mio paese miei genitori me lo compravano sempre e io mangiandolo mi sporcavo sempre tutta. Alle medie ho iniziato ad andarci da sola alla festa del paese. Lì incontravo tutti i miei amici e passavo il pomeriggio con loro fra bancarelle, dolci e giostre. L'ultima volta ero andata con Ludo. Quel giorno ci siamo baciati per la prima volta. Mi ricordo ancora tutto alla perfezione. Eravamo vicino agli autoscontri e nell'aria c'era il tormentone dell'estate. Lui mi aveva abbracciata e si era avvicinato finché le sue morbide labbra non furono a contatto con le mie. Ero stata travolta da un vortice di emozioni. Emozioni che quando mi bacia Gioele non provo.
-Signorina Grassi?- dice la prof di matematica. Sussulto e la guardo in faccia. Che vuole? Lancio un'occhiata a Gabry. Lui prende la matita e scrive sul banco: dille x=2 y=3.
-Allora x è uguale a due e y è uguale a tre- dico fidandomi di lui.
La prof è molto sorpresa annuisce e dice- Giusto.
Per il resto della lezione sto attenta. Non voglio che mi sorprenda disattenta un'altra volta. Presto suona la campanella dell'intervallo.
-Ciao miss disattenta- dice Sara raggiungendomi al mio banco.
-Ti sei accorta pure tu?
-Lo abbiamo notato tutti- dice Gabriele.
-A cosa stavi pensando?- chiede Sara.
-Alle nuovole, allo zucchero filato , al mio paese e a Ludo. La prof mi ha interrotta sul pensiero più bello- sospiro. Ludo, non sai cosa darei per poterti abbracciare stretto. Anche se sei troppo lontano da me ti voglio ancora molto bene. Sara e Gabriele si lanciano un'occhiata strana.
-Che avete?-  chiedo.
-Niente- dice Gabriele.
Storto il labbro e dico- Voi non me la raccontate giusta!
-Chi noi? Ma va Milla! Dai accompagnami alla macchinetta che ho voglia di bere la Pepsi- dice Gabriele.
-E io cosa ci guadagno?- chiedo sorridendo.
-Ne puoi bere un po'
Gabry sa che io vado matta per cinque cose. Le canzoni di Emis, i libri di Harry Potter, il verde, patatine e la Pepsi. 
-Mi hai convinta, vieni anche tu Sara?
-No, io devo andare in bagno, vi raggiungo dopo- dice lei.
-Ok. Andiamo Gabry.
Usciamo tutti e tre dalla classe e io accompagno Gabriele alla macchinetta, mentre Sara va verso i bagni. Stiamo facendo la fila quando Sara ci raggiunge. Torniamo in classe ridendo e scherzando. 
-Gabry, ora che ti ho accompagnato posso berne un po'?- chiedo.
-Tieni- dice lui porgendomi la bottiglietta. Ne bevo un po' e sorridendo dico -Grazie killer
-Ma Milla! L'hai bevuta quasi tutta!- dice lui.
-Ops, mi dispiace! Se vuoi vado a comprarti un'altra bottiglietta- dico veramente dispiaciuta.
-Stavo scherzando! Sei sempre la solita credulona.
-Sara, facciamo cambio di posto? Non riesco più a stare qui con lui!- dico facendo l'occhiolino.
-No, non lo,sopporterei neppure io- dice la mia amica ridendo. Scoppio a ridere pure io. Gabry di finge offeso. 
-Stavo scherzando!- dico. Non sopporterei la scuola senza un killer simpatico come lui al mio fianco. Suona la campanella e inizia la quarta ora della giornata. I promessi sposi. Tolgo il grosso libro dalla cartella e lo appoggio sul mio banco.  La prof entra in classe tutta allegra e si siede alla cattedra.
-Buon giorno ragazzi! Ho una buonissima notizia da darvi. La gita di tre giorni è stata anticipata largamente.
Tutti esultiamo e io dalla gioia abbraccio Gabry e gli dico - Non vedo l'ora di vedere i miei amici
Fra poco vedrò Marty e Ludo :).
-Andremo fra tre settimane però dovete portare il modulo firmato entro mercoledì.
Solo tre settimane?! È fantastico.
Luca sia alza e va dalla prof per prendere i moduli e li consegna a tutti noi.
-Sei contenta Milla?- mi dice Gabriele.
-Ovvio,non vedo l'ora di farvi conoscere i miei amici
-E io non vedo l'ora di conoscerli
-Vedrai, ti piaceranno molto.
-Sicuramente.
-Allora, poiché la gita è vicina iniziamo a spiegare. L'incipit l'abbiamo già visto assieme quindi aprite il libro a pagina 21 e iniziamo a leggere il primo capitolo- dice la prof.
Apro il libro e trovo un'altro bigliettino verde mela. "in ogni parte del mondo ci sei soltanto tu.Ti amo, te quiero, Je T'aime, I love you". Un'altra frase di Emis. DALL'ALTRA PARTE DEL MONDO. Guardo Gabriele, ma lui è distratto. Sta guardando fuori dalla finestra. L'unico ragazzo che conosco che sa tutte le canzoni di Emis è lui. Ma siamo solo amici non avevo mai pensato a lui in un altro modo. 
-Gabry- sussurro per non disturbare la prof.
-Cos'hai Milla?- dice lui fissandomi.
-Tu c'entri qualcosa con questo?- dico indicando il bigliettino .
-Cos'è?- dice lui.
-È il secondo che trovo nel giro di pochi giorni e vorrei sapere se l'hai scritto tu
-Fa leggere
Glielo passo.
-Wow, sembra che qualcuno si sia preso una cotta per te- dice lui ridandomi il foglietto. 
-L'hai scritto tu?- chiedo.
-Chi io?
-Si, tu
-E perché dovrei essere stato io?
-Sei l'unico ragazzo che conosco in questa città che sa tutte le canzoni di Emis a memoria. 
-Milla io ti voglio bene, ma per me sei solo un'amica.
Sembra sincero così decido di credergli.
-Sai chi potrebbe averlo scritto?- chiedo.
Lui scuote la testa- Non ne ho la più pallida idea
Uff, neppure Gabriele sa chi potrebbe averlo scritto. Passo il resto dell'ora di italiano e tutta quella di storia dell'arte a pensare al bigliettino. Chi potrebbe averlo scritto? Come fa a sapere che adoro Emis Killa? E come sa che il mio colore preferito è il verde? 

CIAO RAGAZZI!! QUESTO CAPITOLO È MOLTO IMPORTANTE PERCHÉ C'È UN INDIZIO PER CAPIRE CHI È L'AUTORE DEI BIGLIETTINI <3. LEGGETE FRA LE RIGHE E LO SCOPRIRETE. SPERO CHE VI PIACCIA, VOTATE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE! :)

MillaWhere stories live. Discover now