5.

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Hermione Granger terminò di lavorare un po' più tardi quella sera.

Da persona ligia al dovere qual era, non lasciava mai, davvero mai, un lavoro che fosse incompiuto.

Persino quel giorno, in cui la sua testa aveva deciso di fare di testa propria e dirottava i pensieri a quelle mani -gelide, bianche, opportune- che l'avevano sfiorata con insolita delicatezza.

Stava incamminandosi su per le scale, quando dietro di sé sentì il portone principale, e fece appena in tempo a girarsi, la mano sotto il mantello leggero stretta saldamente alla bacchetta, per vedere il fruscio di un mantello nero e dei capelli biondissimi scomparire nella notte.

E, neanche sapeva il perché, anche lei scompari dietro a quel portone.


Draco Malfoy se ne stava lì disteso supino, le braccia incrociate dietro la testa, ad ammirare un cielo nero, con poche stelle ed una Luna quasi piena e bellissima.

Rimuginava sulla vita. Quante cose aveva fatto, e quante cose non avrebbe dovuto fare, quest'ultime sicuramente avevano la maggiore.

Da quando suo padre era morto e sua madre si era ammalata, si era reso conto, senza stupirsi troppo, di quanto fosse solo, e di quanto il suo passato fosse così lontano eppure sempre lì, a ricordargli chi era stato e chi era ancora, trascinandosi dietro ricordi intrisi di arroganza e vigliaccheria.

Vigliaccheria

<<Non dovresti essere qui a quest'ora.. Dovresti dare il buon esempio agli studenti, sei un insegnante e..>>
Draco si mise a sedere.
<<Ti ha mai detto nessuno che sei un'insopportabile petulante?>>
disse, senza però traccia di cattiveria.

La scrutò attentamente.
<<A quanto pare, poi, non sono l'unico fuori dal letto Granger..>>

Lei lo guardò e scoppiò a ridere.
<<'Studenti fuori dal letto, studenti fuori dal letto'.. Dio, Argus Gazza!>>

Sorrise anche lui.
Hermione si sedette vicino alla riva del Lago, a debita distanza.

Entrambi rimasero in silenzio per un po', illuminati dai pallidi raggi della Luna, circondati dal silenzio della notte...

<<Cosa ci fai qui, Granger?>> chiese Draco tutto ad un tratto.

Hermione lo guardò, vedendo che continuava a guardare altrove, in direzione di quel cielo buio e senza fine.

<<Potrei farti la stessa domanda Malfoy..>> rispose lei, che invece lo guardava.

Ancora silenzio.

<<Perché sei qui ad Hogwarts? >> gli chiese.

Draco stavolta la guardò negli occhi.

Sentiva, nel profondo di sé stesso, di dovergliela, una piccola spiegazione, a lei, che ormai era diventata una donna, non più quella ragazzina che amava prendere in giro, in quei tempi che erano lontani anni luce, che sembravano appartenere ora ad un'altra vita, a un altro Draco Malfoy.

<<Sono qui perché questo è l'unico posto in cui i ricordi non mi fanno troppo male.>>

Si alzò, prima che lei potesse reagire, e come un'ombra silenziosa se ne andò in quella notte profonda e buia come il suo cuore.

E lei rimase lì, ancora una volta incapace di proferir parola.

Anche lei si alzò, avviandosi verso il castello, e come al solito il suo cervello rifletteva già febbrilmente sulle parole appena udite, quando vide un piccolo gufo planare verso di lei.

Era Leotordo, il gufo di Ron, che adesso apparteneva a Ginny.

Aprì subito la lettera.

Era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva visto o sentito i suoi amici, e ne avvertiva la mancanza. Specie in momenti come quello, in cui il buio della notte cominciava a confondersi con quello del suo cuore.

Non era la calligrafia grande e ordinata di Ginny, ma quella minuscola e stretta del suo migliore amico.

'Cara Hermione,
Spero che tu stia bene. Ho saputo di Malfoy, e francamente non so cosa pensare o cosa dirti. Solo, stai attenta.
Volevo comunque comunicarti una meravigliosa, grandissima notizia.
Ginny ed io diventeremo genitori!
Abbiamo aspettato prima di dare la notizia, perché volevamo essere sicuri che il bambino stesse bene, ma adesso lo sappiamo, e sappiamo anche che è un maschietto.
Non vediamo l'ora di vederti, spero che durante le vacanze di Natale, tu possa fare un salto a Godric's Hollow. Magari per la vigilia di Capodanno.
Ti aspettiamo.
Ti voglio bene,
Harry.'

Hermione si asciugò frettolosamente una lacrima.
Sarebbe diventata zia, ed Harry e Ginny erano finalmente felici, insieme, senza i fantasmi del passato a porsi fra di loro.

Tornò al castello, nel suo alloggio, e ci mise un bel po' ad addormentarsi, con la testa per metà a Godric's Hollow, e per un'altra metà (e di ciò era esasperata) nei sotterranei del castello.

Fango e NeveWhere stories live. Discover now