13.

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La stanza di Draco, lì dai Tonks, era grande quanto quella di Hermione, solo più ordinata e pulita.

Lei sorrise sulle sue labbra, mentre erano ancora abbracciati, i respiri mescolati...
Lui le accarezzò il volto con le sue mani, gelide, bianche, opportune...

<<Quindi..>>

<<Non adesso Malfoy.. Adesso le parole non servono..>> sussurrò lei.

E poggiò di nuovo le labbra sulle sue.

Si tolsero i vestiti con una calma ed un'intensità bruciante, mentre camminavano alla cieca verso il letto a baldacchino.

Draco la fece sdraiare sul letto, e si stese su di lei, puntellandosi con le mani, senza smettere di baciarla.

Ed Hermione non si era mai sentita così. Capovolse le posizioni, e si sedette a cavalcioni su di lui, che adesso aveva la schiena appoggiata alla testiera scomoda del letto, ma non gliene importava un accidente in quel momento.

Neanche lui si era mai sentito così...

Vivo...

Le accarezzò le gambe, risalendo piamo sui fianchi, la schiena perfetta, slacciandole il reggiseno, e con una mano tra i suoi capelli e una sul fianco, continuava a baciarla.

Non riusciva a smettere, e per qualche strano motivo sconosciuto, non lo voleva nemmeno.

Hermione  aveva il cuore a mille, più vivo che mai, e mentre dolcemente gli accarezzava il petto, sentì che anche quello di Draco batteva forte, correndo forse insieme al suo...

Draco scostò le lenzuola, e prendendola per i fianchi la adagiò dolcemente sotto di lui.

Si prese un attimo per guardarla.

Era perfetta, ai suoi occhi.
Di una bellezza disarmante.

Riprese a baciarla, scendendo dal collo, ai seni, al ventre caldo... Le tolse gli slip, con una lentezza esasperante, poi risalì verso la sua bocca, nello stesso momento in cui entrò dentro di lei, sapendo che lei, volente o nolente, non poteva mai più strapparsela dal cuore.

Raggiunsero il piacere insieme.
Draco si adagiò sul suo seno, come un bambino, e mentre lei gli accarezzava i capelli, la teneva stretta con un braccio.

Non voleva lasciarla.

Si sentiva salvo. Al sicuro.

Il suo cuore fece una capriola.

Sentì che il respiro di lei si era regolarizzato, e quando alzò la testa, vide che Morfeo aveva già fatto il suo lavoro.

Sorrise.
Sembrava così piccola, così serena e innocente.. Gli aveva regalato se stessa, nonostante tutto.

Per un tempo indefinito rimase a guardarla, memorizzando ogni tratto di lei, del suo volto, del suo corpo, del suo respiro.

Dormiva ancora, quando si girò e si accoccolo contro il suo petto, e lui non voleva altro che questo. E sebbene spaventato a morte del suo cuore così esposto, sentiva che quello era il suo posto.

Allungò il braccio verso il pavimento, e quando trovo la bacchetta a terra, la prese e sigillò la porta, imperturbandola.

Tornò a guardarla.

Era veramente bella.

Come aveva potuto non vederlo prima, come aveva potuto disprezzare una persona così bella?

<<Sei davvero un'eccezione Granger..>> le sussurrò nel silenzio della notte. Poco dopo, anche lui scivolò in un sonno tranquillo e senza incubi.

Fango e NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora