Curiosità: ma come diavolo scrivi?

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Da quando ho iniziato a pubblicare le mie storie ricevo sempre un sacco di complimenti per il mio modo di scrivere e per quello che scrivo, motivo per cui non riuscirò mai a ringraziarvi abbastanza perché il vostro sostegno mi ha dato davvero un grandissimo aiuto per continuare a fare quello che faccio e trovare l'ispirazione. Perciò non smetterò mai di dirvi grazie. <3

Ma tornando a noi, mi sono anche resa conto che molte ragazze e ragazzi qui su wattpad spesso si sentono scoraggiati dal pubblicare le loro storie, dal loro modo di scrivere o dal fatto che non vedono dei miglioramenti, quindi nel mio piccolo voglio darvi la prova assoluta che tutti possono migliorare, che si può imparare a farlo e che solo perché si hanno delle difficoltà in partenza non significa che bisogna rinunciare a qualcosa che ci piace e ci fa sentire bene.

Arrivat* fin qui, vi avviso: quello che leggerete fra poco è copiato e incollato dai file delle mie prime storie, la mia fascia d'età al tempo in cui le ho scritte era tra i quindi e i diciassette anni. Non li ho modificati per pubblicarli qui. Questo, ribadisco, è un semplice lavoro di copia e incolla.

Ora preparatevi a qualche "ommioddio, ma come cavolo scrivi?", perché, dopo una profonda dose di coraggio e autoironia, sono pronta a spiattellare al mondo un po' di sano trash.

Iniziamo con qualcosa di leggero:

""credo sia meglio per te andare a vivere con gli zii a londra..." queste furono le ultime parole dei miei genitori prima di spedirmi a dai miei zii.

           

la giornata era iniziata presto quel giorno,come al solito avevo iniziato con lo spazzare il pavimento del negozio di fiori,eh già!mia zia era tra una delle fioriste più apprezzate in quel momento e visto che mi ero appena diplomata in una scuola agraria, le era venuta la brillante idea di farmi lavorare,non che mi dispiacesse è solo che cercava in tutti i modi di accasarmi con il figlio di qualche cliente "devi affrontare i tuoi problemi!" ecco cosa mi diceva tutte le volte che cercavo di protestare,fortunatamente mio zio riusciva a capirmi e veniva in mio aiuto ogni volta che poteva,comunque ritornando a noi,la mia permanenza a londra fino a quel momento non era stata niente di che,avevo fatto conoscenza con una ragazza che abitava lì vicino,si chiamava grace e se dovevo descriverla con tre parole,credo che sarebbero state "forza della natura",perchè era esattamente quello che era,era più alta di me di almeno dieci centimetri,quindi superava il metro e sassanta,aveva i capelli biondo grano e li teneva corti in un carrè sbarazzino,gli occhi erano di un nocciola chiaro quasi giallo,ma la cosa che colpiva subito era il suo sorriso,sorrideva sempre,forse era per questo che mi piaceva stare in usa compagnia."


Sì, gli spazi erano un optional che ci volete fare, ma non è tutto, eccone un'altra:

"- forte! - improvvisamente il telefono di una diloro squillò - pronto?ODDIO! oh sisi!lo faccio subito! -mise il vivavoce -ragazzeeee!- una voce femminile dall'altro capo del telefono parlò,le ragazzeiniziarono ad urlare - asiaaa!dove diavolo sei?ti aspettavamo due giorni fa! -la sentimmo ridere..o almeno la sentì ridere,mi piaceva la sua risata,anche seera strana - sono appena arrivata a londra,arriverò domani per pranzo..--perchè così tardi? - - ho dovuto finire con il trasloco prima..- le ragazze siguardarono confuse - si,mi sono traferita a londra dai miei zii!arrivederciitaaaliaaaa! - -aaaaah!oddio!non vedo l'oraaaa! - quelmomento"

Oh yes!

Ma poteva mancare una storia sui licantropi? Certo che no!

"camminai velocemente per i corridoi seguito dalclan, fin quando non la vidi prendere i libri dall'armadietto, rimasi un attimoa guardarla,la statura minuta,il corpo affusolato,la pelle lattea, il lunghicapelli biondo scuri mossi le arrivavano fin sotto alla vita e i suoi grandiocchi marroni erano gelidi e dolci allo stesso tempo " che spreco..."pensai fra me e me "

E volete sapere un segreto? Le prime due parti sono di due fanfiction. Ssh! Non diciamolo!

Rileggendone solo alcuni sprazzi devo dire che non sono neppure così tragiche, forse solo la seconda parte, ma fidatevi quando vi dico che le trame non avevano logica e per lo più erano scopiazzare. Sedicenni che andavano a vivere in una casa super lusso da sole, ragazzi psicotici con gravi problemi a gestire la rabbia e totalmente incapaci a relazionarsi con qualcuno che improvvisamente diventavano santi e genitori che "ah! sei stata picchiata selvaggiamente da dei tizi sconosciuti? Sicuramente non denunceremo il fatto e faremo i preoccupati solo per i primi cinque minuti, per il resto del libro non sapremo nemmeno dove sei perché tanto chissenefrega!".

Eh, sì. Che bei ricordi.

My mad incazzoso diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora