Capitolo 30 - Faccia a faccia con i propri demoni p.3

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~Passato XI~
Due anni prima, febbraio.

《Non sta funzionando Eyra! 》Moth era in lacrime: improvvisamente la sua adorata bambina aveva iniziato a contorcersi e urlare in modo atroce, come se nulla fosse mai cambiato da solo pochi minuti prima, 《Wueiru sta avendo la meglio! La sta sconfiggendo... ti prego dobbiamo intervenire o non rimarrà più niente di lei! 》

La donna, ignorando le parole del vecchio ibrido, posò una mano sul volto sofferente dalla figlia e lo accarezzò; le sue dita corsero lungo il morbido profilo del collo, fino a scendere per le spalle e le braccia, incurante delle convulsioni dei muscoli.

《Ascoltami, Eyra, ti prego! 》urlò Moth tra i singhiozzi, guardando il suo unico appiglio compiere gesti dei quali non riusciva a cogliere il senso, 《Ti prego...》

Le dita della donna, intanto, continuarono il loro lento cammino sul corpo di Eifir fino a fermarsi sulle sue mani: ne afferrò con delicatezza i polsi e li adagiò con cautela sul petto, all'altezza del cuore che batteva così forte da sembrare capace di ridurre in brandelli le costole.

Compiuta quella lenta danza, gli occhi serpentini della donna andarono in cerca del pugnale della figlia: individuarono il macabro scintillio del metallo tra l'erba e lei lo raccolse dal suolo, studiandolo con una strana luce nel volto.

《Un tempo un'arma del genere pareva così meravigliosamente evoluta...》un sorriso ingenuo e spontaneo nacque sulle labbra di Eyra che, scorrendo le dita lungo il medio del pugnale, si ritrovò la mano sinistra impregnata di sangue, 《Chi sa quanti millenni ci saranno voluti prima che gli uomini potessero replicarla? 》

Pronunciate quelle parole, un piccolo serpente alato, color dell'ossidiana, strisciò fuori dalle dita della donna e si avviluppò intorno all'elsa; le delicate ali del rettile sostituirono la semplice guardia dell'arma; la sua testa, affusolata e dalle fauci spalancate, si congelò nella posizione del pomolo, diventando tutt'uno con il metallo.

《Spero le piaccia anche così...》
Lanciando un'ultima occhiata al nuovo e sinuoso contorno del pugnale, Eyra pose la stiletta tra le tremanti mani di Eifir.

A quel punto, le sue attenzioni si rivolsero verso Moth che, con i suoi luminosi occhi di rubino, la guardava senza riuscire a smettere di piangere.

Il frutto dell'affetto sincero...》Eyra si avvicinò al vecchio ibrido e, nel regalargli un'inaspettata carezza sulla guancia, la Jamail si bagnò i polpastrelli di lacrime, 《... l'essenza della vita e della morte...》

Subito dopo, la donna congiunse le mani, lasciando che le lacrime venissero a contatto con il sangue.

Congiunti in un vincolo imprescindibile; congiunti per rafforzarsi l'uno con l'altro; congiunti per rendere inattaccabile la volontà di colui per i quali sono stati versati...》i palmi di Eyra, stretti gli uni contro gli altri, si colorarono gradualmente di un'intensa luce vermiglia dai riflessi magenta, 《Thasir leykia!

La luminosità raggiunse il suo apice e un piccolo granato a forma di goccia prese, così, forma da quella nuvola purpurea, scintillando sotto la luce dorata dei bracieri.

《Questo talismano è la nostra ultima speranza, Moth... 》sussurrò Eyra, incastonando il gioiello nel pomolo del pugnale, tra le fauci del serpente, e lasciando che l'incantesimo disegnasse un contorto disegno rossastro lungo il petto convulso della giovane Jamail, 《... se Eifir ha veramente intenzione di combattere, riuscirà a mettere Wueiru a tacere! 》

Sharu si rimise in piedi con un brusco movimento delle gambe, riafferrò la spada da terra e si riassunse la classica posizione d'attacco, digrignando le zanne.

NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora