Capitolo 19 -La nascita di un guerriero

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Le settimane seguenti trascorsero stranamente tranquille e monotone nel vecchio Castello, come se la baraonda di quei primi, sfiancanti ed intensi giorni avesse stremato anche il destino, che ora sembrava essersi deciso a scorrere con più calma e tranquillità. 

Con grande gioia di ogni studente, le lezioni furono interrotte per alcuni giorni e gli esami imminenti annullati, in modo da dare a tutti il tempo di superare la paura e lo sconforto portato dall'intrusione, della quale si parlava poco e niente, e per ricostruire quella sensazione di protezione, data dalle calde mura di Neshaavri. Molti genitori decisero comunque di ritirare temporaneamente i propri figli dalla scuola e in tanti dovettero combattere strenuamente per non farsi trascinare di nuovo in quella società così diversa anche solo per un giorno.

Dopo poco, però, ogni cosa tornò alla normalità.

Da allora, le giornate per Sharu, Kation e Ruai trascorsero un po' piatte, seguendo sempre una rutine ben precisa: la mattina era interamente occupata dalle lezioni, a cui si erano presto aggiunte anche tre ore a settimana di scherma e combattimento corpo a corpo; il pranzo era sacro per il giovane Mayil e, a meno che la sua fidanzata non ci si mettesse di mezzo, non si poteva assolutamente saltare; spesso trascorrevano insieme anche il resto del pomeriggio a studiare, per mettersi al pari degli altri studenti, o a passeggiare senza meta per il Giardino fino all'ora di cena.

Il legame che univa lo sgangherato trio di amici si rafforzò velocemente con il passare del tempo e delle esperienze, che lentamente fecero sembrare strana e lontana la vita da umano, completamente soppiantata da un nuovo modo di vedere un mondo, fatto non solo di colori, ma anche di odori, suoni, gesti e vibrazioni, tutte con il loro significato speciale ed unico.
Ognuno dei tre, così, aveva drasticamente rimosso quello che era stato della loro esistenza precedente e il finale della vecchia favola, finiva lentamente di avverarsi.

Solo una cosa, però, era stata impossibile da lasciarsi alle spalle per il timido e impacciato Sharu: May e il suo ricordo dolce e doloroso, che gli attanagliava la mente ma, che, allo stesso tempo, gli dava quel briciolo di motivazione necessaria per aprire gli occhi ogni giorno e ricominciare semplicemente a cercarla.
Benché Eifir suscitasse ancora una forte curiosità in lui, ogni suo singolo momento libero era, infatti, dedicato completamente alla ricerca maniacale e disperata della ragazza: in fondo al suo animo sapeva, che, qualsiasi aspetto avesse avuto, l'avrebbe sicuramente riconosciuta e che il suo cuore gliela avrebbe saputa indicare senza alcun dubbio.

Le sue ricerche si svolgevano soprattutto durante i frequenti pomeriggi piovosi, in quei giorni in cui si sentiva meno triste perché anche il cielo sembrava soffrire con lui, quando lasciava Kation e Ruai finalmente soli per girovagare tra i corridoi del Castello.

All'inizio, si era concentrato sul Primo Piano e aveva iniziato a studiarlo con attenzione certosina, passandovici in diverse ore del giorno, fino a memorizzare le facce di tutti i Miksta, che lo attraversavano regolarmente.
Non riscuotendo alcun risultato, era passato al Secondo, poi al Terzo e così via, fino quasi alla fine della grande Torre, senza mai, però, cavare un ragno dal buco.

Ogni volta partiva carico, determinato e pieno di un'effimera, ma strenua speranza, che si sgretolava con il passare del tempo, finché non mutava completamente in un logorante senso di frustrazione e disperazione, che si riversava senza freni su chiunque si trovasse vicino.
Urla e sbraiti, soffocati a furia di mordersi le labbra; lacrime amare cacciate indietro a fatica; sottili volute di fumo scuro, liberate dal naso e accompagnate da quell'agghiacciante ringhio continuo, basso e sibilante.
Sopratutto dentro di lui tanta rabbia: incontenibile, violenta, distruttiva.
Inoltre, ci voleva sempre molto perché si calmasse, visto che era diventato man, mano più difficile scalfire quel muro di odio e disprezzo, con cui aveva cinto il suo animo e i suoi amici avevano presto imparato quanto fosse inutile provare a calmarlo o a confortarlo.
Così, si erano presto rassegnati al fatto che ignorarlo e lasciarlo sbollire da solo fosse l'unica via percorribile.

NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)Where stories live. Discover now