NESHAAVRI - Il Risveglio Degli Innaturali (Volume I)

Capitolo 22 - il momento della confessioni p.2

Sharu raccontò a Kation ogni singola cosa: di come, la notte dell'intrusione, avesse deciso di seguire Eifir e di non recarsi nel Giardino con tutti gli altri studenti; di come fosse stato accidentalmente teletrasportato nei Sotterranei del Castello; della riunione dei pezzi grossi e del misterioso sogno di Eifir; gli parlò pure di quella immotivata curiosità, che nutirva per la storia dei Kimad Naar, e di come usasse questa sua strana ossessione per distrarsi dal chiodo fisso di May; infine, venne il turno del Tomo degli Scrittori Caduti, del come lo aveva misteriosamente trovato per terra, in Biblioteca; della paura che aveva suscitato in lui ogni singola parola del libro scarlatto e del terrore che potessero essere tutte storie vere.
Narrò con gran dovizia di particolari, dettaglio tralasciare il minimo particolare, anche se, all'inizio, aprirsi fu davvero difficile per il timido ed introverso Jamail: ricordava a stento le parole giuste da usare e gli mancava il fiato, completamente perso nel caos della sua mente e dei suoi ricordi; quando lui avrebbe voluto esprimersi in un modo, le sue labbra di muovevano, producendo il suono opposto.
Poco alla volta, però, dopo le prime soffertissime frasi, i pensieri, le senzazioni e le emozioni iniziarono ordinatamente a fluire, come una limpida cascata, fuori dalla sua bocca, fuori dal suo corpo, alleggerendolo, così, si un pesantissimo fardello, del quale aveva sempre ignorato l'esistenza e che si trascinava dietro da troppo tempo.

《Per me dovresti vedere uno psichiatra bravo, ma moooolto bravo!》commentò sarcastico il Mayil, alla fine del lungo racconto.
《Sai Kation, ti preferivo quando te ne stavi zitto a piangere!》gli rispose ironico Sharu, mettendosi a ridere e alzando gli occhi al cielo.
《Va' al diavolo amasso di squame! Mi hai fatto preoccupare come un dannato! Eppure, hai visto quanto è stato facile! Ci voleva così tanto a raccontare due scemenze?》
《Parla per te, Palla di Neve!》
Il Jamail gli diede un forte spintone, senza, però, riuscire a smuovere il possente ragazzo di un solo cemtimetro.
《A te le persone non fanno paura...a me si e anche parecchio! E...sopratutto mi spaventa ancora il fatto che quello che ho letto possa essere vero...》
Kation diede a Sharu un'altra violentissima pacca sulla schiena, facendolo piegare dal dolore.
《Non capisco cosa potrebbe mai cambiare, ma se vuoi metterti l'anima in pace basta chiedere alla persona giusta.》
《Che vuoi dire?》chiese il ragazzo, trapassandolo con uno sguardo interrogativo.
《Ruai saprà sicuramente se quel libricino racconta baggianate.
Ne sa più lei di tutti questi libri messi assieme!
Ti basterà chiedere.》
《Non so...》rispose dubbioso Sharu, rivolgendo lo sguardo al soffito, dove galleggiava un piccolo stormo di candele spente.
《 Ho troppa paura...》
《Dannazione, fratello! Sei proprio sicuro di essere una lucertola e non un mollusco?! Dov'è finito tutto il tuo coraggio?!》Kation iniziò ad schernirlo, sorridendo in modo malizioso e sperando di fare presa sul suo orgoglio.
《Il ragazzo che ha disarmato Eifir, che ha duellato contro kiaghel, non hai il coraggio di fare una semplice domada!?》
《Duellare è un conto, stupida Palla di Neve!》gli rispose Sharu a tono.
《Questa, invece, è tutta un altra storia.》
《Come sei pesante!!!》sbuffó scocciato Kation, rimettendosi in piedi.
《Questa è come quella volta che Ruai ti disse di chiedere a Kiala se, tra l'elenco degli studenti, ci fosse anche May!》
《E quindi?!》
《Sei andato a chiederlo?》disse Kation, scrutando l'amico dall'alto in basso.
Sharu abbassò subito lo sguardo, rivolgendolo altrove e si strinse con forza nel mantello di Ruai, quasi come volesse sparirvici dentro.
《No...》sussurró in modo impercettibile, con la faccia completamente rossa dall'imbarazzo.
《E, sentiamo, perché non lo avresti ancora chiesto?》domandò nuovamente Kation, con tono retorico.
《Ti odio...》bofonchió Sharu, con la bocca completamente nascosta sotto il mantello e i denti stretti.
《Tanto, la sai la risposta... che te la dico a fare?!》
Kation accennò un ghigno compiaciuto e si schiarí rumorosamente la voce.
《Perché avevi paura che Kiala ti dicesse che lei non era qui e corregimi se sbaglio!》
Il Jamail, colpito nel segno, si girò fulminante di spalle, rannicchiandosi al suo posto e avvolgendo la lunga coda intorno alle gambe, come per proteggersi dalle parole Kation.
《Vorrei vedere te al mio posto, stupida Palla di Neve!》
《Non metto in dubbio che sia una cosa difficile, ma...》Kation si interruppe improvvisamente, così come il cuore di Sharu, quando non lo sentì più parlare.
Il timido Jamail mosse lentamente la testa di lato, in modo quasi impercettibile, e lanciò uno sguardo curioso all'amico.
"Perfetto!" Pensò, serrando gli occhi e preparandosi al peggio.
"Cosa avrà mai in mente, adesso?"
Sharu riaprí rassegnato le palpebre e vide dinuovo il glaciale volto di Kation, con gli occhi socchiusi, ridotti ad una scura fessura, le sopracciglia inquietantemente inarcate verso l'alto e un ghigno malizioso, che preannunciava solo una valanga di guai.
《Per fortuna, fratellino...》continuò il Mayil, con un tono di voce sempre più preoccupante.
《...conosco il modo per farti cantare come un canarino!》
《E sarebbe?!》chiese Sharu, deglutendo rumorosamente e contraendo istintivamente i muscoli, pronto alla fuga.
Il possente ragazzo rimase qualche secondo un silezio, per far salire la suspence e tenere l'amico sulle spine.
《Ti conviene iniziare a correre da Ruai, se non vuoi che ti prenda di nuovo...》
Prima ancora che Kation finisse la sua frase, Sharu era già schizzato via a tutta velocità.
《Non mi farò prendere in braccio da te un'altra volta!》urlò, sparendo tra gli scaffali.
《Ma dai...perché no? Non ti è piaciuto?》
《Assolutamente no!》un altro urlo risuonò da qualche parte, tra i corridoi lontani, più impercettibile e flebile di un sussurro.
《Non mi lasci scelta...》
Il possente Mayil, allora, si sgranchí i massicci muscoli, scosse la testa da un lato all'altro e si lanciò, come una furia, all'inseguimento dell'amico, affidandosi completamente al suo infallibile fiuto.