Capitolo 11

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Halem

Rimasi tutta la notte a guardarla dormire. Era davvero bellissima.

Amavo il colore nero dei suoi capelli, per non parlare dei suoi occhi, azzurri come il mare più splendente.

La sua pelle candida sembrava essere fatta di porcellana.

La guardai per davvero molto tempo visto che la mattina era arrivata più veloce della luce.

Stetti ancora steso vicino a lei, sperando che si svegliasse al più presto. La sentii mugugnare.

Ad un certo punto i suoi occhi chiari si aprirono.

Appena girò la testa verso di me, gli sgranò e si alzò di scatto dal letto.

Finalmente potevo vedere quel suo colore bellissimo. "Non ti faccio niente" dissi con le braccia incrociate, mentre la guardavo serio.

Non pensavo si sarebbe allontanata da me così velocemente.n"Ma davvero?" Chiese lei scettica, mentre continuava a indietreggiare.

"Davvero" dissi cercando di essere convincente e non essere troppo duro. Lei non sembrò molto rassicurata dalle mie parole.

"Non ti credo" disse indietreggiando sempre di più, fino a che non toccò il muro.

«Scacco matto» pensai, mentre sul mio viso si formava un sorriso furbo. Con uno scatto le fui addosso. Cominciò ad agitarsi.

"Togliti" disse fredda cercando di spostarmi da lei. "Neanche se muoio di nuovo" replicai, rimanendo immobile.

La mia vicinanza le provocava dei brividi che io potevo sentire. Sorrisi soddisfatto.

"Come hai fatto a sopravvivere?" Domandò guardandomi malissimo, ma sapevo che nel profondo del suo cuore era felice di avere me.

"Tempo fa non sapevo che cosa potevo fare con i miei poteri, ma il giorno in cui il beta di tuo padre mi uccise, riuscii a curarmi. Questo grazie al sangue di vampiro che scorre nelle mie vene. Posso rendere invisibile qualsiasi cosa io tocchi o qualsiasi persona, ed è per questo che tuo padre non ci troverà mai" dissi avvicinandomi al suo viso.

La sua faccia cambiò radicalmente. Ringhiò arrabbiata e mi spinse lontano. "Ti odio" sibilò piena di disprezzo, mentre mi superava, si metteva dietro di me e si avviava verso la porta.

"Hai distrutto la mia vita" continuò, mentre calde lacrime cominciavano a rigarle il viso.

Le presi il polso e la allontanai dalla porta. La guardai seriamente.

Mi avvicinai di nuovo a lei. "Non piangere, è da deboli" dissi prendendole il viso tra le mani e asciugandole le guance.

"Non toccarmi!" Gridò, mentre mi prendeva la mano e se la toglieva dal viso. Mi stavo arrabbiando parecchio, così la presi di peso e la stesi sul letto.

"Stai zitta!" Dissi ringhiando, mentre i miei occhi cambiavano colore.Cominciai a fare dei respiri profondi per calmarmi.

Nessuno doveva mancarmi di rispetto e fare quelle sceneggiate davanti a me. Lei mi guardò impaurita e rimase ferma.

Forse non dovevo parlarle così, ma era lei che non stava ferma nemmeno per un secondo.

"Perché?" Chiese, cominciando a tirarmi pugni sul petto.

Le presi le mani chiuse a pugno e le intrappolai tra le mie.

Dei brividi mi percorsero la schiena."Cosa?" Domandai corrugando la fronte e piegando la testa di lato.

"Perché mi fai soffrire?" Chiese, mentre cercava di divincolare le sue mani. Non riposi, non sapevo cosa dire.

Aveva ragione.
Abbassai lo sguardo, in quel momento mi sentii in colpa, ma solo per pochi secondi.

"Non lo sai nemmeno tu allora" continuò, smettendo di divincolarsi. Aveva capito che non ero uno paziente.

"Fantastico" disse ancora, mentre i suoi occhi azzurri incontravano i miei dorati. Ricominciò a piangere.

Le lasciai le mani, mi alzai dal letto e mi sedetti sopra la mia poltrona.

Odiavo vederla piangere per ragioni futili. Sospirai e alzai gli occhi al cielo.

"Non voglio vederti piangere per baggianate" dissi duro, mentre i suoi occhi mi guardavano sconvolti.

"Perché te queste sono cavolate, vero?" Domandò, mentre con le mani stringeva il lembo della coperta.

Non risposi ma continuai a guardarla intensamente.

"Fanculo Halem" continuò alzandosi dal letto, andando davanti alla finestra.

Alzai un sopracciglio.
«Non avresti dovuto dirlo» pensai scuotendo la testa.

Di una cosa dovevo prenderne atto, era davvero coraggiosa, la donna perfetta per me.

"Nessuno ti ha insegnato che non devi dire parolacce?" Chiesi alzandomi e andandole vicino.

Le arrivai dietro e le misi un braccio intorno alla vita.

Sentii il suo respiro farsi sempre più intermittente e pesante. La girai verso di me.

La presi in braccio, rimettendole apposto una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio.

Arrossì violentemente, mentre girava la testa di lato per non guardarmi negli occhi.

Sapevo che stava bene tra le mie braccia e infatti, dopo pochi secondi, mi circondò il collo con le mani, tendendo lo sguardo basso.

"Guardami" dissi mentre mi risiedevo sulla poltrona. Lei continuò a tenere il viso basso.

"Eveline, guardami" continuai arrabbiato, mentre volgeva lo sguardo verso di me. Sorrisi soddisfatto.

Amavo quando faceva quello che volevo.
Sbuffò e disse: "Ti odio". Il suo viso però tradiva quello che stava dicendo.

Tutta quella situazione era nuova per me, non sapevo come comportarmi, anche perché ero sempre stato abituato a dare ordini e a vedere che questi venivano eseguiti.

Risi. Non mi stava facendo nulla, stava solo sprecando le sue forze. Mi ero sempre domandato che compagna mi avesse riservato la Dea Luna, ma non pensavo di certo una come lei.

Ero felice di averla tra le braccia in quel momento, era il prototipo di donna che avevo sempre desiderato, anche se era troppo ribelle.

Mi avvicinai di scatto al suo viso. Smise subito di colpirmi, abbassando così le mani. Non era tanto forte, ad ogni mio sguardo era costretta ad abbassare la testa.

Amavo l'effetto che le facevo.!"Non osare mai più dirmi una cosa del genere" dissi a pochi centimetri dalle sue labbra.

Amavo minacciarla in quel modo e anche vedere cosa le provocavo.

Sentivo la sua eccitazione crescere, così come la mia. Chiusi gli occhi per reprimere i miei istinti.

Avevo bisogno di sentirla ancora più mia di quanto già non fosse, ma dovevo contenermi, sapevo che lei non era pronta.

"Voglio marchiarti" dissi con il fiato pesante.


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Eccomiiii

Halem cambierà mai?

Alla prossima.

The Alpha King: The PrincessWhere stories live. Discover now