Capitolo 19

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Halem

La guardai stranamente. «Qualcuno, per caso, la stava importunando?» pensai, mentre sentivo la sua ansia aumentare.

Volsi lentamente lo sguardo verso i presenti. Li guardai attentamente uno per uno.

Strinsi i pugni quando vidi uno stupido ragazzino fissare Eveline.

"Risolvo io" le dissi, baciandole una guancia.
La diretta interessata si girò verso di me, prendendomi la mano.

"No! Non voglio che lo uccidi!" Gridò, mentre si alzava di scatto dalla sedia.

'Siediti, ora' le dissi a mente, mentre lei obbediva.

La misi sopra le mie gambe. "Non fare mai più una cosa del genere davanti al mio branco, ti ho detto che risolverò questa cosa, a te non interessa sapere come" dissi, avvicinandomi al suo viso.

Lei, come tutta risposta, alzò gli occhi al cielo.
"Va bene" disse alla fine, facendomi sorridere.
La misi nuovamente seduta sulla sua sedia.
Mi alzai e andai verso la direzione di quel
ragazzino idiota.

Lui, appena si accorse che stavo andando verso la sua direzione, abbassò lo sguardo e continuò a mangiare.

«Non avresti dovuto farlo» pensai, continuando ad avanzare.

"Alzati" dissi al ragazzo, cercando di mantenere la calma.

Lui si alzò e puntò i suoi occhi marroni nei miei dorati.

"Perché stavi guardando la tua Luna?" Chiesi stringendo i denti.

«Nessuno poteva guardarla senza il mio consenso» pensai, scrutando l'espressione del diretto interessato.

"Perché non ho mai visto una ragazza più bella di lei" affermò, senza un minimo di paura.

Inarcai un sopracciglio. «Vuole proprio morire oggi» pensai ancora, mentre si risedeva e continuava a magiare.

Stavo per colpirlo, ma una mano mi fermò. Mi girai e vidi Eveline che mi guardava arrabbiata.

«Cosa diavolo le è saltato in mente?, potevo colpirla» pensai sconvolto.

La guardai truce e, prendendola per un braccio, la trascinai fuori dalla sala.

"Non osare fermarmi quando sto per punire qualcuna, chiaro?" Gridai con voce da Alpha, mentre lei indietreggiava spaventata.

"Potevo farti del male!" Continuai. Cambiai la mia espressione, non volevo nuovamente litigare con lei.

La presi per un braccio e la portai a contatto col mio corpo.

"Perché devi sempre farmi arrabbiare?" Chiesi appoggiando la mia fronte sulla sua.

Sospirai e la guardai intensamente. "Perché non puoi punire le persone solo perché mi guardano" disse fissandomi con quei suoi occhi meravigliosi.

«Non ha ancora capito» pensai, prendendola tra le braccia.

Cominciò a divincolarsi, così strinsi la presa intorno ai suoi fianchi. "Forse non hai capito una cosa, nessuno può guardarti, toccarti o farti qualsiasi altra cosa, perché sei mia" dissi, avvicinandomi al suo volto così bello.

The Alpha King: The PrincessWhere stories live. Discover now