Capitolo 17

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Halem

Ringhiai dopo le parole pronunciate da mio fratello.

Mi misi davanti ad Eveline e, appoggiandole una mano sulla guancia, le chiesi:
"Stai bene, vero?".

"Sì, chi era?" Domandò a sua volta, guardando il punto in cui Xavier se n'era andato. Sembrava abbastanza spaventata.

"Non essere spaventata" le dissi, mentre lei alzava i suoi occhi azzurri nei miei.

"Comunque era mio fratello minore" continuai, guardando la sua reazione.

Lei sgranò gli occhi e boccheggiò per alcuni minuti.

"Fantastico" disse cadendo a peso morto sul letto. Sospirò e cominciò a guardare il soffitto.

"Non capiterà più" dissi sedendomi accanto a lei. La diretta interessata si mise seduta e cominciò a fissarmi.

"So difendermi da sola" affermò compiaciuta di se stessa, piegando la testa di lato.

Non era vero, una ragazza come lei non sapeva difendersi, anche perché Sebastian non l'avrebbe mai fatta combattere.

"Facciamo una prova" dissi, sapendo già di vincere.

"Ci sto" disse alzandosi e mettendosi davanti a me. Sorrisi, dopodiché mi alzai a mia volta.

Cominciò a tirarmi dei pugni che io schivavo prontamente. Mi stufai quasi subito. La presi per i fianchi e la posai al muro.

"Liberati" dissi curioso di vedere come avrebbe tentato di liberarsi.

Lei cominciò a muoversi e con le sue mani cercò di allentare la presa che esercitavano le mie sui suoi fianchi.

"Cavolo Halem" mugugnò, guardandomi in cagnesco.

"Ti avevo avvisata che vincevo io" dissi avvicinandomi pericolosamente al suo viso.

Mi guardò e, alzando gli occhi al cielo, disse:
"D'accordo, hai ragione tu".

Dopo queste parole, non la lasciai libera.
"Che fai? Non mi liberi?" Chiese confusa, mentre mi guardava in modo strano.

"No" dissi io, mentre la sollevavo da terra. "Halem, dai mettimi giù" disse, ormai esasperata. Io la guardai divertito.

"Perché dovrei?" Domandai, mentre lei sbuffava e appoggiava la testa nell'incavo del mio collo.

"Sai, se non fossi scorbutica potremmo anche andare d'accordo" sussurrai, mentre sentivo la sua rabbia aumentare.

"Io sarei scorbutica? Casomai lo sei tu, anzi, sei uno psicopatico che mi ha rapita.." cominciò, ma io finii la frase per lei.

"E che ti ha fatto stare bene" conclusi. "Si, certo" disse lei, guardandomi sorridente.

Mi avvicinai al suo volto. "Se forse mi chiedevi di venire con te, al posto di rapirmi, sarei stata un po' meno scorbutica" affermò, guardandomi intensamente con un cipiglio alzato.

Scoppiai in una risata fragorosa.
"Ma che idiota sono stato stato? Cavolo è vero!Anzi aspetta, lo potevo chiedere a tuo padre, mi avrebbe lasciato portarti via sicuramente" sussurrai, facendola ridere.

Risi a mia volta. La abbraccia forte. Le ricambiò subito.

"Stasera ti presenterò al branco, quindi non fare cavolate" dissi staccandomi da lei. La diretta interessata sbuffò e annuì.

The Alpha King: The PrincessWhere stories live. Discover now