Lady Liberty

2.8K 255 9
                                    

Sono sotto il getto dell'acqua calda da almeno dieci minuti. Il calore sta rendendo questo posto simile ad un bagno turco. Sto aspettando un suo messaggio, ieri sera mi ha scritto che mi avrebbe detto dove incontrarci nel primo pomeriggio, prima che scenda il buio della sera, e rimanere qui, dentro la doccia, mi sembra l'ideale per non dover girare impazientemente per la stanza.

Sto pensando a dove potrebbe portarmi, quando sento quel trillo che stavo aspettando. Chiudo l'acqua, mi avvolgo nell'asciugamano, e con ancora le dita bagnate, apro il messaggio.

Sei ancora a New York?

Ma è rincoglionito? Sto per rispondergli, quando mi accorgo che il mittente del messaggio non è Mario. Ho aperto la notifica così di fretta da non pensare che avrebbe potuto essere qualcun altro. Quindi, che minchia vuole Gioele? Col cazzo che gli rispondo!

Lo maledico molto coloritamente anche per avermi fatto uscire dal mio posto sicuro, ma ormai che sono fuori, mi asciugo e mi vesto. Passano altri trenta minuti prima che Mario mi dica a quale fermata scendere, e per che ora.

Guardo l'app per vedere dove si trova il luogo e valutare che linea prendere dal mio appartamento, e quando vedo dove potremmo essere diretti, il mio sorriso si allarga da orecchio a orecchio. Quindi linea gialla e poi rossa, fermata South Ferry!

Quando salgo le scale di quella che è la prima fermata della metro un pò losca e sporca, trovo Mario che mi aspetta seduto su una panchina proprio fuori dall'entrata!

"Ehi!"

"Ciao! Come stai?"

"Non male! Hai lasciato a casa cinture, e cose strane?"

"Si. Ho fatto come mi hai detto, anche se non ne capisco il motivo!"

"Dopo mi ringrazierai!"

"Quindi dove andiamo?"

Chiedo, sapendo benissimo dove mi vuole portare!

"Qua vicino c'è il museo nazionale degli indiani americani. E' molto carino!"

Lo sto guardando, anzi, lo sto fissando, in attesa che faccia crollare la sua maschera, ma sti cazzi, non molla la presa! Giuro che è impassibile, nessun nervo sul suo viso si sta muovendo, nessun accenno di riso.

"Fai sul serio?"

"No idiota!"

E scoppia a ridere. Lo uccido. Mi era venuta la nausea, senza offesa eh, museo!

Si alza dalla panchina dove era ancora seduto e fianco a fianco, ci dirigiamo verso la biglietteria. Per fortuna la giornata è splendida!

Una volta presi i biglietti, ci mettiamo in coda. C'è molta gente, ma credo sia sempre così, e in estate sarà anche peggio!

Arriviamo ad un tendone, dove fanno entrare poche persone per volta, e solo quando arriva il nostro turno, capisco perché. C'è un metal detector da superare, e ora capisco anche perché Mario mi abbia chiesto di non portare la cintura e oggetti metallici.

Mi fanno togliere la giacca e le scarpe, oltre ai soliti oggetti come chiavi, cellulare e portafogli. Controllano il biglietto e solo dopo aver avuto il via, posso passare oltre, per rimettermi in coda.

InaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora