Venerdì.
Questa notte non sono riuscito a chiudere occhio. Sapere che Claudio era a New York in questi giorni, mi ha fatto entrare in uno stato di ansia atroce.
Quanto avrei voluto incrociarlo per strada, scorgerlo tra i volti della gente, poterlo ammirare da lontano, vedere se questi mesi lo hanno cambiato. Ma nonostante io guardassi in ogni direzione, di lui non sono riuscito a percepire nemmeno il suo profumo.
Sono steso nel letto, indeciso sulla mia decisione.
Ma so che non c'è una risposta alla mia domanda, ai miei dubbi.
Ho deciso di farmi del male, ho deciso che sarebbe dovuta andare così, ho scelto di soffrire per lasciare libero lui.
Non sono insensibile, so che anche lui ne soffrirà, ma so anche che tra un pò di anni mi ringrazierà per quello che ci sto facendo.
Sarà dura, per entrambi.
Molte persone potranno pensare e pure credere che sono solo uno stupido, e avranno ragione, ma avete mai provato a mettervi nei miei panni? Immaginatevi poveri, senza nulla di vostro, una scarsa autostima e con una valigia contenente solo il vostro orgoglio. Ora immaginate di incontrare per caso un ragazzo, bello da togliere il fiato, simpatico, gentile e altruista. Che vi coccola sotto ogni forma, che se lo chiedeste vi regalerebbe il mondo, cosa che però voi non potrete fare a vostra volta. Ma provate a convincervi che avete altro da offrirgli, che forse può esserci un lieto fine. Poi un giorno, la realtà vi investe in pieno, e lo vedete in quello che è sempre stato il suo ambiente. E in mezzo alla gente, lo vedrete brillare. E capirete che voi, gli farete sempre ombra, stando al suo fianco. Allora su due piedi, deciderete. E se non siete egoisti, scioglierete quel nodo che vi teneva stretti e lo libererete. Proprio come ho scelto di fare io.
Ma ecco che lui torna da voi.
E se la testa vi dice una cosa, il cuore ve ne suggerisce un'altra.
Piango lacrime amare, piango tutto quello che ho, perché non riesco più a tenermi dentro la mia sofferenza. Mi sto lasciando andare, mi sto facendo troppo male, ma sono dell'idea che se due persone sono fatte per stare assieme, finiranno per ritrovarsi a dispetto del tempo, della distanza e persino della circostanza. E quello che sta facendo Claudio oggi, è solo imbrogliare il destino.
Come posso sapere se siamo destinati a stare assieme, quando lui fa di tutto per cercarmi?
Come posso credere che il nostro amore, sia unico?
Come posso raggiungerlo lassù?
Oggi sarà il mio sliding doors.
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Sono davanti l'Empire State Building, circondato da turisti che lo fotografano da ogni angolazione.
Volto lo sguardo verso il cielo, mettendo una mano a riparo per gli occhi contro il sole.
Lui è già lì. Ne sono sicuro. Sarà stato il primo della fila. E so che starà lassù fino all'orario di chiusura questa notte. Rimarrà la in alto per quindici ore aspettando il mio arrivo.
Mi siedo sul marciapiede dall'altro lato della strada, rivolto verso l'entrata dell'edificio, e a mio modo, lo aspetto anche io.
Non salirò da lui.
Ma sarò qui, quando uscirà.
Le ore passano e in molti hanno capito. Nessuno però si avvicina a chiedermi cosa sto aspettando a salire.
E' difficile e dura. La tentazione è forte, ma io sono più testardo.
Il sole che questa mattina illuminava tutta Manhattan, poco a poco sta venendo coperto da dei nuvoloni neri.

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Inaspettato
FanfictionDue ragazzi. Una città da scoprire e da vivere. Un amore lento, di quelli col cuore in mano, pronto a sanguinare.