12. Harry

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Devo dire che usare la spada non è così difficile come sembra.
- Guarda, Jason! - dissi sorridendo.
Tenevo in mano la spada che mi avevano prestato e colpivo ripetutamente un manichino.
Non era la prima volta che utilizzava una spada, ma l'ultima volta che ne avevo mareggiata una era stato contro un Basilisco a dodici anni, quindi ero un po' arrugginito.
- Sì, ecco, bravo Harry. Ma devi imparare a utilizzare una spada vera, non di legno. - disse lui, cercando di avere più tatto possibile.
- Amico, Percy è lo spadaccino più bravo tra tutti i semidei! Pensi seriamente che riuscirà a stargli dietro? - chiese Leo mentre smanettava con cacciaviti, piccole rotelle e ingranaggi vari. Mi aveva raccontato che lui era un figlio di Efesto, inizialmente non capii poi mi spiegò che era il dio del fuoco e motori o cose simili, cito le sue testuali parole.
Invece Jason era figlio di Giove, gli chiesi perché lo chiamava col nome romano anzi che con quello greco di Zeus, lui mi spiegò che esisto semidei romani come esistono semidei greci.
- Quindi...io, cioè io che devo interpretare Percy, di chi sono figlio? - chiesi.
- Di Poseidone, dio del mare. - disse Leo.
Solo allora capii perché Chirone mi aveva chiesto cosa rappresentava quella statuina, nel suo ufficio.
- E beh...ho qualche amico o amica? Ditemi, per favore, che la ragazza di Percy non è quella certa Annabeth che è arrabbiatissima con me!  - chiesi, speranzoso.
I due si guardarono, turbati.
- Amico... - iniziò Jason. - Sì, è proprio lei.
Ci mancava solo questa! Ok, l'avevo intuito ma volevo sentirlo dire da chi ne sapeva più di me.
- E lei è una figlia di...?
- Atena, la dea della saggezza e cose che c'entrano col andare bene a scuola - disse Leo.
Vorrei che Ron fosse qui, pensai. È il mio migliore amico e sa sempre come tirarmi su, a suo modo, ovviamente.
- Secondo te i tuoi amici avranno capito che quello nel tuo corpo è Percy? -  mi chiese Jason.
- Certamente! O almeno, penso di sì.
Non mi era mai passato per la testa questo dettaglio. E se i miei amici non avessero riconosciuto il "mio" comportamento diverso? Sto seriamente dubitando della nostra amicizia?! Ma scherziamo! Loro mi conoscono e sono sicurissimo che capiranno che non sono io!
- Ragazzi! - chiamò qualcuno.
Ci voltarmi tutti verso la ragazza che ci stava chiamando.
Era abbastanza altra, con grandi occhi verdi acceso e capelli ricci e rossi. I suoi vestiti erano sporchi di vernice e sui pantaloni erano disegnati diversi soggetti.
Strana ragazza...
- Ehi! Ciao Rachel! - la saluto Jason.
Leo la salutò con un cenno della mano, senza mai alzare lo sguardo dal meccanismo.
- Cercavo Percy, per caso l'avete visto? - chiese.
Ci fu un lungo silenzio.
- Ehm...- dissi confuso.
- Ah! Scusa! - mi disse. - Io sono Rachel! Da quanto sei arrivato al Campo?
Mi porse la mano per poi stringere la mia.
- Ecco... - cercai di dire.
- Rachel, ti sbagli. - intervenne Leo. - Lui è Percy.
- Non essere ridicolo, Valdez! - lo rimproverò Rachel. - Si vede benissimo che non è Percy! Secondo te Percy porta gli occhiali?
Ci fu un altro lungo silenzio.
- Rachel...perché non vedi Percy? - chiese Jason.
- Miei dei! Non è Percy!
Ci dice guardando tutti e tre.
- Sicura? - chiesi.
- Ovviamente! - rispose lei, seccata. - Se è un brutto scherzo, vi giuro che...
- No, non stiamo scherzando. - Jason mi guardò. - Riesce a vederti e non so se questa sia una buona notizia.

Angolo autrice:
Ciao! Uuhh! Succedono cose strane!
Mi dispiace per questo finale in sospeso ma vi annuncio, con molta gioia, che il prossimo sarà un capitolo di Ron!
Ditemi cosa ne pensate e per supportarmi datemi un stellina!
Grazie e al prossimo capitolo

~Lydia

Scambio di ruoli ~ PJ & HPΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα