19. Ron

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Ci svegliammo ancor prima che il sole sorgesse, per evitare di essere scoperti da qualcuno.
Preparammo tutto il necessario in fretta e furia e ci avviammo verso l'uscita del dormitorio dei Grifondoro.
Tutto proseguiva al meglio fino a che non sentimmo le loro voci.
- Ehi mocciosi... - disse Fred.
-...dove pensate di andare? - finì George.

- Quindi state progettando un fuga. - disse Fred.
- In realtà siamo nella fase pratica. - ridacchiai io.
- Poco importa. - George incrociò le braccia. - E come pensate di uscire?
- Harry ha pensato a tutto. - mi girai a guardare Percy.
Fece un faccia poco rassicurante come a dire: "Avevo detto che avremmo trovato un passaggio, non che sapessi quale!"
- Non ci posso credere. - Hermione si sbattè un mano in faccia.
I due gemelli risero, anche se sottovoce.
- Siete proprio furbi ragazzi! - ghignò Fred.
- Vabbè vabbè, visto che siamo dei fratelli gentili aiuteremo il nostro fratello preferito! - ridacchiò George.
- E come?
- Con la Metropolvere ovviamente! - dissero assieme.
- Cavolo, perché non ci avevo pensato prima io! - sbuffò Hermione.
- Metropolvere...? - chiese Percy.
- Che c'è Harry? Hai un vuoto di memoria? - ridacchiò Fred. - La Metropolvere serve per teletrasportarsi in un altro posto, ma solo con un camino può funzionare.
- Per fortuna vostra, - aggiunse George. - il camino della sala comune è aperto quindi potete usarlo.
- Ma non abbiamo la polvere! - disse Hermione.
- No problem, ve la diamo noi...
- Davvero? Grazie! - dissi.
- ...a una sola condizione.
- Ecco, ti pareva - sbuffai.
- In cosa consiste questa condizione? -chiese Percy.
I gemelli si guardavano con uno sguardo malizioso.
Hermione si sporse in avanti, sussurrandomi all'orecchio: - Ho paura di cosa potrebbero volere.
- Pure io, pure io. - dissi sconsolato.
Quando i miei fratelli smisero di complottare alle nostre spalle, si voltarono verso di noi con un sorriso beffardo sul volto.
- Bene abbiamo deciso. - disse Fred.
- Quindi...? - chiese Percy.
- Ron dovrà fare tutte le nostre faccende di casa quest'estate. - dissero all'unisono.
- CHE?! NO!! - urlai.
Già dovevo fare le mie di faccende, non avrei fatto anche le loro!
- O accetti oppure niente Metropolvere - disse Fred.
Percy mi guardò con una faccia da cucciolo bastonato il che mi fece più trasalire che addolcire, ma accettai comunque.
- Ok ok, accetto. - sbuffai.
- Benissimo fratello! Aspettate qua. - i due gemelli andarono nel loro dormitorio, dopo poco tornarono.
- Ecco a voi. - ci porsero un sacchetto.
Hermione lo prese e, ringraziandoli, io un po' di meno degli altri, ci dirigemmo verso la sala comune.
Arrivati ci preparammo per la fuga.
- Ok...come funziona? - chiese Percy.
- Devi entrare dentro il camino, - gli spiegò Hermione. - e pronunciare attentamente il posto dove vuoi andare.
- Ehm...?
- Uff, guarda, ti mostro. - presi un po' di Metropolvere e me la lanciai ai piedi urlando: "CASA WEASLEY!".
Per qualche istante vidi solo il buio, poi una luce intensa e un dolore fortissimo alla testa.
- Ahi! - ero atterrato di faccia sul pavimento.
"Tutte a me succedono..." mi alzai massaggiandomi la testa.
Dopo pochi secondi arrivarono anche Hermione e Percy che sembrava estremamente entusiasta del viaggio appena fatto.
- Vado a prendere le monete. - dissi.
- Sì, noi facciamo un arcobaleno. - Percy ed Hermione si diressero in cucina. Non capii cosa intendeva, forse non ero stato molto attento alla spiegazione che aveva fatto sui messaggi-Iride.
Dopo pochi minuti tornai in cucina con un sacchetto di quelle monete e le porsi a Percy.
- Grazie amico. - mi sorrise.
Hermione e Percy avevano creato un piccolo arcobaleno con acqua e luce, il ragazzo si portò la dracma sulla testa e disse: - Oh dea, accetta la nostra offerta!
Poi gettò la moneta nell'arcobaleno e questa scomparve.
- Annabeth Chase, New York, Olimpo - richiese lui.
Attraverso la nebbia formata dall'arcobaleno ci ritrovammo a guardare l'atrio di un hotel, davanti a noi c'erano due ragazze, una bionda e con grandi occhi grigi e una bruna molto bella.
- Wow - dissi sbalordito.
- Chi siete? Come mi conoscete? - chiese la ragazza bionda, acida.
- Annabeth! Sono Percy! - disse lui sorridendo.
- Percy? - domando la certa Annabeth.
- Sì sono io! Sono finito in un altro corpo!
- Lo sapevo! Non potevi essere tu quello al campo! Sono così felice! - sorrise, si vedeva che quei due avrebbero voluto abbracciarsi.
- Percy! Ma dove sei finito? - ridacchiò la brunetta.
- Piper ci sei anche tu! Sono felice di vedervi ragazze! - sorrise. - Sono in Inghilterra con i miei nuovi amici, loro sono Ron ed Hermione.
Salutammo con un cenno della mano.
- Come facciamo a portarti a casa? - chiese Annabeth.
- Un signore, un tipo potente penso, ha detto che c'è una persona che può aiutarci...ma tu dimmi, com'è andata dal divino Zeus? - chiese preoccupato.
- Come fai a...?
- Tua mamma.
- Giusto...in ogni caso ti racconterò appena tornerai a casa...oh no! Il tempo sta per scadere!
- Prima di andare ricordati che ti amo! - la chiamata si chiuse di colpo.
- Wow - ripetei.
Percy guardava dritto verso il punto dove poco prima c'era l'immagine di Annabeth.
- Ora conviene andare... - disse Hermione.
- Sì, se mia mamma mi scopre sono morto.

Tornammo a scuola e fingemmo di non esserci mai allontanati.
Ci avviammo verso la nostra classe quando il preside Silente ci corse incontro.
- Sta arrivando! - disse impaziente.
- Eh? - chiesi.
- Sta per arrivare! - ci fece segno di seguirlo.
- Chi? Chi sta arrivando? - domandammo tutti in coro.
- La persona che ho chiamato!

Angolo autrice:
Ciao pegasini!
Passata bene l'estate? Spero di sì.
Ok ok, so di averci messo un sacco a pubblicare ma amatemi comunque.
Ancora pochi capitoli poi the end.
LoL
Grazie per le molteplici letture, vi voglio bene pegasini!!
Ora vado a deprimermi ciaoo

~Lydia

Scambio di ruoli ~ PJ & HPWhere stories live. Discover now