Prologo

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2018

"Non è queso il modo di affrontare la situazione, Thomas." disse Dylan, cercando di rimanere calmo.

"Ah no? E quale sarebbe il modo?" chiese l'altro sarcastico.

Dylan si passò una mano tra i capelli, tirandoli leggermente. Era una cosa che faceva spesso quando era stressato.

"Non lo so." ammise, sbuffando "Ma di certo litigare non ci porta da nessuna parte."

"Nemmeno fare finta di nulla per tutto questo tempo ha portato da qualche parte, quindi non vedo altre alternative." disse il ragazzo più grande, sull'orlo di una crisi di nervi.

"Non posso farlo Tommy. Non ancora." sussurrò.

"Stiamo insieme da cinque anni, Dylan." disse Thomas, scandendo bene ogni parola "Mi sono stancato di vivere nell'ombra, di stare a guardare te che fai finta di amare una ragazza davanti agli altri per poi tornare a casa e scopare con me."

Dylan lo guardò dispiaciuto. Aveva gli occhi lucidi e a Thomas si spezzava il cuore nel vederlo così, ma purtroppo quello era un argomento che prima o poi avrebbero dovuto affrontare.

"Lo so, lo capisco, anche per me è difficile..." disse il ragazzo moro, guardando in alto per non piangere "Ma non mi sento pronto ad un passo così grande. Potrebbe andarne della nostra carriera, del nostro futuro."

"Io non ce la faccio più Dyl, è diventato troppo da sopportare." ammise Thomas, cominciando a camminare su e giù per la stanza "Vorrei semplicemente poter stare con te alla luce del sole, tenerti per mano senza dovermi preoccupare che qualcuno ci veda, come una coppia di persone normali."

"Non siamo persone normali. Il lavoro che facciamo non ci dà il lusso di appartenere a quella categoria."

"Non possiamo stare insieme come chiunque altro solo perchè siamo attori? Che cazzata è questa?"

Dylan vide il ragazzo che amava perdere la pazienza davanti ai suoi occhi e realizzò che quella volta l'avrebbe perso sul serio.

"Dylan, tu mi ami?" gli chiese poi, fermandosi davanti a lui.

"Sì, infinitamente." gli rispose, alzandosi dal divano ed andando davanti a lui.

"Dimostramelo allora." disse Thomas, anche lui sul punto di piangere.

Dylan gli prese il viso tra le mani e lo baciò, cercando di trasmettergli tutti i suoi sentimenti. Thomas lo strinse a sè, consapevole che forse non avrebbe sentito le labbra del ragazzo sulle sue per un bel po' di tempo. Nel frattempo Dylan mise le mani tra i suoi soffici capelli biondi, cercando di godersi ogni attimo. Forse era consapevole tanto quanto Thomas della gravità della situazione.

"Non intendevo così." disse Thomas, con il fiato corto.

Dylan fece un piccolo sorriso che l'altro non potè fare a meno di ricambiare.

"Ti chiedo solo di sopportare un altro po'. Ti prego." disse, quasi in una supplica.

"Ho sopportato tutti questi anni e sono arrivato ad un limite."

"Se mi ami, aspetta ancora."

"Ti amo ma ho anche un po' di amor proprio. E so che non posso continuare a vivere nell'ombra, non posso continuare a stare così." disse Thomas, scuotendo la testa "Tutto ciò ha iniziato a farmi sentire sbagliato e non voglio arrivare tra due anni, o forse meno, ad odiarti per non avermi dato ciò che cercavo e ad odiarmi per non aver preso una decisione quando dovevo."

Dylan annuì. Capiva cosa intendesse il suo ragazzo e la pensava più o meno allo stesso modo, anche se ciò includeva che mettessero un punto alla loro relazione.

"Quindi, Dylan, hai intenzione di fare coming out sì o no? Non voglio costringerti a farlo, lo sai benissimo, ma non ce la faccio più a vivere in queste condizioni."

Thomas gli pose, finalmente, la domanda che più gli pesava sul cuore.

Dylan lo guardò e mormorò un "Non ce la faccio adesso." Il ragazzo biondo annuì, prese il suo borsone da terra e, senza dire nemmeno una sillaba, uscì dal portone di casa.

Come se fosse un riflesso istintivo, Dylan lo seguì. Uscì anche lui dal portone e lo vide attraversare il vialetto sotto la pioggia incessante che cadeva su Los Angeles quel pomeriggio, per poi aprire il cofano della sua auto e posarvici il suo bagaglio.

"È l'ultimo dell'anno, resta almeno per stasera." gli disse, avvicinandosi all'auto prima che aprisse la portiera e vi montasse.

"Non posso, penso di dover iniziare questo nuovo anno da solo." disse Thomas, incerto "Abbiamo bisogno di capire se stiamo andando nella direzione giusta."

Dylan annuì, percorrendo con lo sguardo, per un'ultima volta, il viso del ragazzo biondo davanti a lui. Voleva imprimersi ogni suo piccolo dettaglio nella mente: gli occhi castani in cui si perdeva, le labbra che amava baciare e mordere, i lineamenti dolci del suo viso.

Rimasero semplicemente a fissarsi per un paio di minuti che parvero interminabili. Anche Thomas cercava di imprimere nella sua mente quanti più dettagli possibili del ragazzo che amava, incurante del fatto che fossero entrambi praticamente fradici.

"Non riesco a smettere di pensare se questa sarà l'ultima volta che ti vedrò." disse poi Dylan, malinconico come Thomas non lo aveva mai visto.

Fece la cosa che riteneva più giusta e lo baciò. Un leggero bacio a fior di labbra, totalmente diverso da quello che si erano scambiati prima in casa. Più che un bacio era una promessa silenziosa: la promessa che quella non sarebbe stata la fine per loro due.

"Quando sarai pronto a vivere completamente e senza riserve, sai come contattarmi." gli disse Thomas, accarezzandogli delicatamente il viso "Ora entra dentro altrimenti ti prenderai un malanno. Prenditi cura di te."

Entrò dentro l'auto, mise in moto e, dopo aver scambiato un'ultima occhiata con il ragazzo castano, partì diretto all'aeroporto.

Dylan si passò una mano sul viso osservando l'auto del suo ragazzo - o meglio, ex ragazzo - allontanarsi. Successivamente, quando sparì dalla sua visuale, decise che sarebbe stato meglio entrare dentro.

Ormai avevano preso una decisione e non c'era più nulla che potesse fare per risolvere la situazione. Tanto valeva andare a farsi un bagno caldo e cominciare la sua nuova vita a tempo indeterminato.

want you back [dylmas]Where stories live. Discover now