un "piccolo" problema

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Seirin: eccola qua, la mia personale Paperhat, spero di aver fatto bene i personaggi, in oltre sarà presente una mia oc che porterà zizzania. Vi lascio alla storia con una domanda: vi piace la copertina? Sayonara!

Era una stressante giornata di lavoro come tante, il dottor Flug era diretto all'ufficio del suo diabolico datore di lavoro per mostrargli l'ennesima invenzioni molto probabilmente fallimentare.

Ancora si chiedeva come era possibile che l'eldrich non si fosse già sbarazzato di lui dopo tutti i suoi fallimenti, ma preferiva non pensarci o sarebbe diventato sempre più ansioso e non era messo bene che anche normalmente.

Arrivato davanti alla porta dell'ufficio del suo datore di lavoro fece per bussare ma si bloccò sentendolo parlare con qualcuno <mi sembrava che avessimo fatto un patto noi due> protestò Black Hat irritato, a rispondergli a tono fu una voce femminile <patto che tu non hai rispettato> <come sarebbe a dire? Il tempo a mia disposizione..> <è già scaduto, Blacky, e sono stata anche molto magnanima con te, visto quello che mi hai chiesto potevo dartene di meno> <cosa!?> <Rilassati Blacky, sai anche tu che io non sono interessata a riscattare ciò che mi spetta, ma non posso neanche sciogliere il contratto, ne andrebbe della mia reputazione> <quindi cosa proponi?>

Flug, per ascoltare meglio, si era appoggiato alla porta e così quando essa si aprì lui cadde a terra sbattendo la faccia sul pavimento.

<Flug!> <S-salve capo, e-ero venuto per mostrarvi i-il marchingegno d-da v-voi ri-richiesto> disse, il più in fretta possibile, lo scienziato, alzandosi da terra ed alzando lo sguardo, entrambi gli occupanti della stanza erano troppo lontani per aver potuto aprire la porta.

Poi la sua attenzione ricadde sull'ospite, era una donna con un abito molto provocante di un rosso acceso, il colore della sua pelle, degli occhi e dei denti che mostrava in un perfido sorriso fecero capire a Flug che aveva davanti a sé una donna della stessa razza del suo datore di lavoro, un'altra eldrich.

<Ora non ho tempo, vattene!> Tuonò l'eldrich facendogli cenno di ritirarsi ma quando Flug fece per obbedire un tentacolo richiuse la porta di ingresso, non era stato il suo capo ma la donna che aveva mutato un braccio in un tentacolo e lo aveva allungato fino a lì <invece deve restare, Blacky, perché è l'unico che può salvarti da morte certa>.

<Cosa?> Domandò l'eldrich stupito, stupore condiviso anche dallo scienziato, perché il suo capo avrebbe dovuto rischiare di morire?

La donna sembrò intuire la sua confusione e così cominciò a spiegare <devi sapere che io ed il tuo capo abbiamo fatto un patto ma lui non l'ha rispettato percui io sono venuta qui per ritirare quanto pattuito in caso di fallimento, ovvero la sua essenza vitale> <c-cosa?> Domandò Flug ancora più confuso "cosa se ne fa un eldrich dell'essenza vitale di un altro eldrich?"

Nuovamente la donna sembrò intuire le sue perplessità <vedi, io non sono una eldrich comune, sono quella che viene chiamata eldrich cannibale, proprio perché, anziché di carne animale o umana, io mi nutro dell'essenza vitale di quelli della mia specie> <un... Eldrich... Cannibale?> L'umano era sempre più confuso, esistevano davvero creature simili?

<Il motivo per cui stipulammo il patto non è importante, l'unica cosa importante è che solo un umano sotto contratto può riscattare la sua essenza e quindi la sua vita> <cosa?! La mia vita è nelle mani di un mortale?! Che razza di clausola sarebbe?!> Sbraitò l'eldrich irritato da quella scoperta <se tu avessi rispettato l'accordo non te ne saresti dovuto preoccupare ma te ne sei dimenticato ed io non posso semplicemente sciogliere il contratto, hai idea della perdita di credibilità che otterrei se lo facessi? Io sono l'eldrich cannibale che si divorò i suoi stessi genitori, sono la più spietata tra quelli della mia stirpe, non esiste che sciolga un contratto per puro interesse famigliare> "famigliare?" Si domandò lo scienziato mentre i due eldrich continuavano a litigare.

<Ad ogni modo l'umano in questione deve affrontare una sfida, se vincerà tu sarai salvo, in caso contrario non solo tu sarai mio ma l'umano morirà, in oltre non puoi obbligarlo ad accettare la sfida, deve essere una sua scelta libera dato che se rifiuta lui sarà libero dal patto che ha stretto con te> disse alla fine la donna, a quelle parole Black Hat parve molto infastidito, forse pensava che Flug non avrebbe mai accettato dato che rischiava la vita per affrontare quella sfida e che se non accettava sarebbe stato libero.

La donna si voltò verso Flug <comunque direi che Flug è l'unico candidato giusto?> Chiese con uno strano sorriso, non era sadico né gentile, aveva un che di... Malizioso e ciò parve infastidire Black Hat.

Ma la donna ignorò l'altro eldrich <siccome c'è un candidato per affrontare la sfida ti lascerò del tempo extra affinché il tuo mortale possa scegliere senza troppe tensioni ma fa attenzione, se scopro che lo ha costretto ciò che ti aspetta sarà ancora peggio della morte> detto questo sparì lasciando i due da soli.

<J-Jefecito...?> <Hai sentito no? Devi scegliere tu, non posso dirti nulla.... La mia sorte è nelle tue mani> disse alquanto infastidito dalla cosa, non sopportava l'idea di dover dipendere da un mortale.

<Ora vattene, lasciami solo, penserò dopo alle tue invenzioni> <c-co-come volete s-signore> detto questo Flug si congedò.

"Perché tra tutti proprio Flug doveva capitarmi? Non riuscirà mai a superare la sfida e morirà inutilmente" l'eldrich si stupì molto di quel pensiero e decise di andare a riposarsi.

Lo scienziato invece camminava senza meta per la casa, ripensando a quello che la donna gli aveva detto, non sapeva neanche come si chiamava, non si era presentata.

I suoi pensieri vennero interrotti da una persona: Demencia che gli cascò addosso facendolo cadere.

Salvato Da Un Mortale {Paperhat}Where stories live. Discover now