solitudine

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Seirin: prima di iniziare volevo mostrarvi la mia oc, lei è Artemia, il resto lo scoprirete leggendo. Sayonara!

Black Hat era decisamente di pessimo umore, la sua organizzazione non poteva andare avanti senza Flug.

Mentre camminava per la villa una voce lo attirò <ehi Blacky, come ti vanno gli affari?> <Artemia, cosa ci fai qui?> <Ero solo venuta a farti sapere come sta andando la sfida di Flug, davvero esilarante ogni sua sofferenza> disse porgendo delle foto al suo simile.

Black Hat prese le foto senza capire ma appena le vide sdrabuzzò gli occhi, nelle foto Flug era quasi irriconoscibile, i vestiti logori e pieni di sangue mostravano le sue ferite aperte, il sacchetto che portava sulla testa non c'era più, probabilmente distrutto da qualche colpo che gli era arrivato in viso viste le ferite sanguinanti che aveva su di esso.

<Maledetta! Che cosa gli hai fatto?> <Io? assolutamente niente, quelle sono ferite che si è autoinflitto per andare avanti nella sfida.... Per poterti salvare> disse la donna con voce sadica.

Il demone non riusciva a staccare gli occhi da quelle foto, come aveva potuto Flug ridursi in quello stato? E perché poi? Per stupido orgoglio? Per dimostrarsi all'altezza? Oppure... Voleva davvero salvarlo?

Si bloccò, non pensava che Flug avesse una simile determinazione, né una lealtà tale da permettergli di compiere gesti simili.

Lo aveva sottovalutato, doveva ammetterlo.

<E... Sta bene?> <Come pensi possa stare bene ridotto in quello stato scusa?> <Ma è ancora vivo, no?> <Già, ma non so per quanto ancora> a quelle parole nel demone uno strano sentimento si fece strada dentro di lui <annulla subito la sfida> sibilò <cosa?> <Annulla. Subito. La. Sfida!> <Mi dispiace ma non posso, solo se Flug accetta di abbandonare la sfida posso farlo, la tua vita non dipende più da te, Blacky>.

Detto questo la donna se ne andò lasciando al demone quelle orribili foto, più le guardava e più era disgustato, ma non per l'aspetto che aveva l'umano, bensì... Per il fatto che se le era fatte per salvare lui, quelle ferite.

Alla fine decise di bruciarle, almeno così gli altri non avrebbero rischiato di vederle.... Già.... Demencia e 505... Loro soffrivano molto per la mancanza di Flug, non passava giorno che venissero a chiedere dove si trovasse anche se forse Demencia lo voleva solo infastidire.

Black Hat se ne andò in cucina ma prima di entrare sentì la voce di Demencia mentre parlava con quello stupido orso.

<Sai... Da quando Flug è sparito Black Hat mi sembra..... Strano... Come se fosse preoccupato.... Bah, sarà solo una mia impressione> poi l'eldrich sentì degli strani rumori provenire dalla cucina e decise di entrare, trovando Demencia che stava cercando di infastidire 505 mentre cucinava.

Infatti Demencia stava cercando di prendere dalle zampe della creatura pelosa un ingrediente che sicuramente gli serviva, la loro posizione era abbastanza divertente ma Black Hat non se ne curò.

Appena lo videro entrambi si bloccarono e si ricomposero. Di nuovo Black Hat non se ne curò e si avvicinò ai due <cosa state facendo?> Domandò, fingendo di essere il capo imperturbabile di sempre <orso stava preparando la cena> rispose Demencia, dopotutto 505 era un animale, non avrebbe di certo risposto.

Il demone non rispose e se ne tornò nel suo ufficio.

"Da quando non c'è più Flug sembra quasi che manchi qualcosa..." Pensò camminando avanti e indietro per la stanza, senza neanche rendersi conto che ormai quel piccolo umano era diventato il centro dei suoi pensieri.

Intanto nella casa di Artemia tutto sembrava tranquillo, la eldrich sorseggiava del the mentre un suo simile stava pulendo in giro, sul suo volto erano presenti due occhiaie molto marcate, come se non dormisse da giorni <Fulbet.... Da quanti anni lavori per me?> <D-da... Due secoli s-signora> rispose tremante <cavolo, deve essere stato duro per te lavorare con sempre meno essenza... Beh, direi che è il momento di mandarti in pensione> a quelle parole il demone si inginocchiò e strinse le mani intrecciando le dita tra loro.

Il suo volto cominciò a rifarsi dalle lacrime <vi supplico, risparmiatemi, farò qualunque cosa, qualsiasi, ma non uccidetemi!!> Ma la donna non parve ascoltare le sue suppliche, si avvicinò al demone e lo baciò, costringendolo ad un lungo bacio tenendolo per la testa mentre il demone aveva degli spasmi finché, mentre si staccava dal bacio, qualcosa dalla bocca del demone passò dentro a quella della sua simile.

A quel punto il demone cadde a terra senza più vita.

<Mh, pensavo avessi più essenza, invece non sono per niente sazia> sbuffò la donna mentre si dirigeva alla camera da letto dello scienziato.

Aprì lentamente la porta ed osservò la piccola figura raggomitolata sul letto che dormiva, talmente stanco da avere ancora il sacchetto sul volto.

La donna entrò e gli alzò leggermente il sacchetto osservandone il volto <sì, dovrebbe andare così> sussurrò togliendogli definitamente il sacchetto per posarlo sul comodino, poi si sedette accanto a lui accarezzandogli la fronte.

<È l'ora per te di capire perché sei qui, mi dispiace piccolo Flug ma devi soffrire un po' ora>

Salvato Da Un Mortale {Paperhat}Where stories live. Discover now