non ce la faccio

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Artemia aveva portato Flug sul tetto, il piccolo umano la fissava sconvolto, non sapeva cosa fare, ma era felice che la donna avesse cancellato quegli orribili ricordi, malgrado fossero solo incubi erano così reali da averlo spaventato a morte.

<Flug, il tuo datore di lavoro ha infranto una regola importante, quello che gli spetta è anche peggio della morte ma trattandosi di mio cugino gli darò una possibilità di salvarsi, almeno dalla punizione che gli spetta.... Ma tutto dipende da te> la voce della donna era dura, fredda e crudele.

<D-da me?> Domandò spaventato Flug, Artemia indicò il cornicione <se vuoi salvarlo dalla punizione devi porre fine alla tua vita da solo>

A quelle parole Flug si pietrificò <m-mi devo.... Uccidere?> <La tua vita e quella di Black Hat sono già segnate ormai ma se ti uccidi il tuo capo eviterà almeno di essere punito... scegli>

Flug si avvicinò al cornicione, si affacciò, l'edificio era davvero molto alto, lo scienziato cominciò a tremare "b-buttarmi di sotto per salvare dalla punizione Jefecito? Beh, Artemia ha detto che tanto morirò lo stesso" si voltò verso la donna <ma Black Hat... Morirà anche lui vero?> <È inevitabile, però non verrà punito e vivrà per molti anni venendo consumato lentamente>.

Flug sapeva di avere ormai il destino segnato, ma qualcosa lo bloccò, la voce del suo capo <Flug! Ti proibisco di buttarti!!> <Jefecito...? Ma... Perché? Ormai morirò comunque, mi lasci rendermi utile una volta tanto> <MA TU NON SEI INUTILE!!> Sbottò il demone infuriato, poi si voltò verso Artemia <non c'è un modo per salvare almeno lui?> <Blacky, perché questa domanda? Da quando provi pietà per un mortale? Non li reputavi inutili?> <Ma Flug è diverso, senza di lui la mia organizzazione non può andare avanti! Io non posso andare avanti!>

All'ultima frase Black Hat si bloccò, lo aveva davvero detto?

<Ad ogni modo è una scelta di Flug, nel momento in cui lui ha accettato la sfida tu non avevi più alcun diritto sulla tua vita, anzi non lo avevi più nel momento in cui è stata data la scelta al tuo umano> disse Artemia tornando con lo sguardo su Flug.

L'umano deglutì <m-mi dispiace capo...> Si avvicinò al bordo <le disubbidisco di nuovo> e si buttò sotto gli occhi stupiti dell'eldrich <FLUG!!>

Il suolo si avvicinava rapidamente, ma Flug non aveva paura, era sicuramente una fine mano dolorosa di quella che Artemia gli avrebbe dato altrimenti, non gli importava neanche se poteva salvarsi, non voleva salvarsi se significava condannare a chissà quale pena il suo datore di lavoro.

Ma proprio quando credette di star per morire si sentì trascinato via, lontano dal suolo per poi tornare sul tetto, solo dopo si rese conto di essere tra le braccia del suo capo.

<Cosa ti avevo detto!? Ti avevo proibito di farlo!> <E io le ho detto che le avrei disubbidito!> Flug non sapeva da dove venisse quel coraggio per tenere testa al suo malefico datore di lavoro ma era contento che fosse saltato fuori.

<Ma perché!? Per una volta che chiedo di salvarti perché lo fai?!> Sbottò il demone che non riusciva a comprendere, lo scienziato batté dei pugni sul petto del suo capo che non si scompose affatto, era scoppiato a piangere ma non cedette e disse con tutto il fiato che aveva disse: <perché la amo!! Non potrei sopportare l'idea di vivere sapendo che lei sta soffrendo nonostante tutto!!> L'eldrich dallo stupore sgranò gli occhi.

<C-cosa?> Non riusciva a credere alle parole di Flug, come era possibile che un mortale provasse un sentimento simile per un demone che lo aveva sempre maltrattato?

Artemia per quella reazione sembrava molto soddisfatta ma poi lanciò un'occhiata al cugino <beh? Non gli rispondi?>

Black Hat si voltò verso di lei <cosa vorresti dire?> <Quello che ho detto, rispondigli ti ha appena confessato il suo amore per te> <ma io sono un demone!! Io non provo queste cose!!> <Ne sei sicuro?> Domandò con tono freddo la donna.

Il cugino la fissò confuso <cosa intendi?> <Nonostante possiamo sembrare spietati noi eldrich cannibali abbiamo una consapevolezza che ci distingue dagli altri.... Anche i demoni piangono> <questa frase.... La ripetevi spesso.... Ma che razza di consapevolezza è?> <Jefecito?> Lo chiamò Flug ancora tra le sue braccia, come incrociò il suo sguardo percepì una strana sensazione e qualcosa di bagnato percorse le sue guance <c-capo... Lei sta... piangendo?>

Era vero, il demone si era messo a piangere, poche lacrime solitarie rigavano il suo volto scuro come la pece.

Il demone si portò una mano al volto, lasciando che le sue dita si bagnassero di quelle lacrime <ma cos..?> Black Hat era confuso, perché stava piangendo? Perché avere Flug tra le braccia lo faceva sentire così sollevato?

Artemia sorrise <direi che la sfida è conclusa, complimenti dottor Flug, è riuscito a riscattare la vita del suo datore di lavoro>.

Seirin: SONO VIVA!! Lo so è da molto che non pubblico, avevo qualche problema Sorry, ora vado ad occuparmi anche della Poth, se ci riesco. Sayonara!

Salvato Da Un Mortale {Paperhat}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora