9: Costume

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Jago fu svegliato da dei colpi violenti sulla sua porta.

Per il primo minuto cercò di ignorarli, girandosi dall'altro lato (cosa che non migliorava nulla, ma gli veniva naturale) e tendando di non far scivolare via il sogno che stava facendo; c'erano lui e i suoi nonni sulla veranda, felici.

Era un bel sogno.

Quando però sentì girare il chiavistello capì che non era uno scherzo delle guardie, quindi avrebbe fatto meglio ad alzarsi.

Ora completamente sveglio il ragazzo infilò i pantaloni e la camicia in un attimo, mettendosi poi sull'attenti di fronte alla porta, poco prima che entrassero i "man in black", come li chiamava Athena.

Senza dire una parola (come al solito, d'altronde) lo scortarono fuori, ma quando lui, per forza dell'abitudine, si diresse verso la "stanza degli orrori" lo afferrarono per un braccio, lo girarono di peso e lo spinsero verso un'area dell'edificio dove non era mai stato, urlandogli di non fare scherzi.

Appena entrato nella stanza il Dottor Smirnov, che probabilmente lo stava aspettando, gli porse un fagotto nero.

Appena gli scagnozzi, ad un cenno dello scienziato, uscirono, Jago si permise di parlare.

<<Che cos'è?>> chiese, curioso.

Aspettandosi quella domanda, il dottore rispose, sbrigativo:

<< Abbiamo notato che una parte delle tue onde sismiche/vibrazioni viene rilasciata attraverso i pori della tua pelle; questa tuta serve a concentrarle tutte sul tuo obbiettivo.
Provala.>>

Con malcelata curiosità il ragazzo prese la tuta dalle mani dello scienziato, e se la infilò (meglio fare come gli dicevano per non avere problemi).

Sembrava il costume di un supereroe di basso profilo.

Era tutto blu scuro, quasi nero, ed il tessuto, liscissimo al tocco, pareva metallo liquido, gli scivolava via dalle dita, anche se non ci voleva un genio per capire che era aderente.

Una volta indossato, il ragazzo notò uno strano simbolo disegnato sul petto di cui non capiva il significato; sembrava una stella non completa.

Una volta indossato, il ragazzo notò uno strano simbolo disegnato sul petto di cui non capiva il significato; sembrava una stella non completa

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Quando ne chiese il significato allo scienziato lui ignorò la domanda, dicendogli solo:
<< Usa il tuo potere.>> allontanandosi di qualche passo.

Il ragazzo tentennò per qualche secondo, poi però, vedendo gli occhi di ghiaccio del dottore, decise di agire.

Concentrandosi, Jago si piantò bene per terra, esplorando un'area recondita della sua mente alla ricerca del nocciolo della sua dote.

Come sempre iniziò a tremare, ma dopo qualche secondo capì che c'era qualcosa di strano: il suo corpo vibrava come un diapason, molto più di quello che aveva richiesto a se stesso.

Cercando di non badarci immaginò che quell'energia defluisse verso i suoi piedi, ma era difficile, se solitamente era un qualcosa di "liquido", malleabile, in quel momento sentiva le sue onde sismiche come una melma appiccicosa attaccata al suo corpo.

Intraprese una lotta silenziosa di cui nessuno avrebbe saputo nulla con il suo corpo, perché, non aveva il controllo del suo potere, se ne sentiva travolto.

Capendo di non potersi trattenere ancora a lungo, Jago fece fuoriuscire le onde sismiche sbattendo un piede per terra (all'inizio usava le mani, ma gli veniva il mal di schiena a piegarsi continuamente verso terra, quindi aveva optato per il ben più comodo piede), sentendosi immediatamente vuoto.

L'effetto fu devastante.

Le crepe si propagavano alla velocità della luce, mentre il pavimento, sotto tutto quello sforzo, iniziava a tremare.

Il ragazzo cercò di trattenere l'effetto del suo potere all'interno della stanza, perché era l'unica cosa che poteva fare;
Lui non aveva praticamente alcun controllo remoto del suo potere.

Pochi secondi prima che la stanza crollasse Jago barcollò come un pugile colpito al mento, ed il terremoto, non trovando più qualcosa di cui "nutrirsi" come un parassita nel corpo del ragazzo, si fermò.

Bianco come i muri di quella è di tutte le altre stanze di quell'edificio, Jago guardò negli occhi il dottore.

Per qualche secondo rimasero entrambi in silenzio, poi entrò un'equipe di medici e scienziati.

In un primo momento il ragazzo penso che almeno uno di loro si sarebbe fermato a controllare le sue condizioni, invece no; indicarono semplicemente con un dito la tuta per dirgli di toglierla.

Nonostante il ragazzo non si sentisse più le mani, tolse quel costume maledetto, abbandonandolo lì, sul pavimento.

Jago, uscì dalla stanza aggrappandosi a tutto quello che poteva offrirgli un appiglio per non cadere; si sentiva male, malissimo, consumato.

Il suo potere non gli aveva mai procurato tutto quel dolore, sì, forse un po' di stanchezza all'inizio, ma quella volta aveva vibrato come un diapason, come se il suo corpo non potesse sopportare tutta quell'energia.

Sopraffatto dalla nausea, il ragazzo cadde in ginocchio nel bel mezzo del corridoio, vomitando.

Qualche minuto dopo sentì dei passi avvicinarsi a lui, e, inaspettatamente, quella persona gli tirò indietro i capelli mentre vomitava, proprio come faceva sua nonna quando era piccolo.

Sopraffatto dagli eventi e i ricordi, il ragazzo scoppiò a piangere.

Attraverso le lacrime Jago riuscì a vedere chi lo stava aiutando: Athena.

Lei aveva ancora addosso quella tuta demoniaca; forse era troppo stanca per togliersela.

Lui gli prese la mano, cercando di rincuorare con quel gesto entrambi, ma la ragazza sussultò al tocco del ragazzo: aveva i palmi delle mani scottati.

Jago non ci mise molto a capire cosa fosse successo: la sua amica si era bruciata con il suo stesso potere per colpa della C.A.S.A .

Si guardarono negli occhi per qualche istante, poi lei si chinò a terra ed iniziò a vomitare.

Questa volta fu il ragazzo a tenerle i capelli, mentre lei tremava.

Appena ebbe finito Athena si tolse la tuta ( fortunatamente aveva tenuto i vestiti sotto, altrimenti sarebbe stato molto imbarazzante).

I due si guardarono nuovamente negli occhi: lei con le iridi luminose, lui che faceva involontariamente tremare il pavimento sotto di loro.

Jago si avvicinò, e le disse: Questo è troppo.

Volevate il bacio? Beh no!
Hahahahahhajajajaaaaaaa

A parte gli scherzi:
Ciao a tutti,
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo di Power.

Cosa ve ne pare della storia?
Vi sta piacendo?

Vi piace il simbolo? L'ho disegnato io, ditemi cosa ve ne pare nei commenti!!!!

Al prossimo capitolo!

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