Capitolo 2. Spiegazioni

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- I..I...rene?- era Arsené Lupin. La persona che volevo rivedere con tutta me stessa, ma soprattutto con il cuore tutti questi anni
Rimasi zitta. Non potevo dire niente. La bocca non si muoveva, come sigillata.

- Sei davvero tu?-

- Sì- mormorai

Intanto anche Sherlock saltò dal muretto, e quando mi vide si fermò. Il suo sguardo si posò sul mio braccio ferito, dove si stava già formando una chiazza rossa.

- Sei ferita- esclamò preoccupato avvicinandosi a me -Com'è successo? Chi te lo ha fatto?-

Feci per rispondere ma mi sentii debole, estremamente debole. Poi sentii delle voci chiamarmi, e poi solo buio.

Mi risvegliai in un posto che conoscevo troppo bene, l'appartamento di Lupin. Era sempre esattamente delle stesse proporzioni e sempre disordinata. Dalla piccola cucina si potevano sentire Sherlock e Arsené che stavano discutendo

- Secondo te che ci fa qui?- era Arsené

- Forse è venuta a trovarci, ma ne dubito. Può essere scappata, ma dov'è la madre?-

- Qui qualcosa non torna proprio!-

- Già come non si può spiegare come le abbiano sparato- e aggiunse -E perché sia travestita da maschio-

- Forse si trasforma come te?- ci furono delle risate

- Credo che non si voleva farsi trovare, andiamo a svegliarla-

In quel momento volevo farmi trovare già sveglia, ma mi avrebbero tempestata di domande. Quindi feci finta di dormire.

- Irene svegliati-

Conta i qualche secondo, prima di "svegliarmi"

-Dove sono?-

- Al sicuro con noi- Mi rassicuró Sherlock

Sbuffai. Ero davvero stanca di scappare.

- Lo sappiamo che sei ancora debole, ma puoi dirci che ti è successo?-

Non potevo certamente dire che facevo parte dei servizi segreti, e che ero a Londra perché Hilde Stumberg era il mio contatto. Potevo fidarmi di loro, ma li avrei messi in pericolo un'altra volta, e non mi avrebbero capito, soprattutto dopo quello che era successo a New York. Decisi di dire una bugia bianca.

- Io e mia madre dovevamo andare qui a Londra, per poi incontrare un nostro contatto per dirci dove dovevamo poi partire-

- Ma non eravate al sicuro in America?- domandò Arsené

- Sì ma il problema è che ci hanno trovate-

- Vi hanno trovate? E chi è stato?-

- Dei fanatici boemi-mentii. Decisi di rimanere a bocca chiusa sul fatto di James Moriarty.

- Devono essere molto fanatici per rincorrerti dall'altra parte del mondo- scherzó Sherlock

- Ma dov'è tua madre?- intervenne Lupin

- L'hanno presa-

- Sono le stesse persone che ti hanno ferita?-

Annuii. Sperati che non mi facessero altre domande. Non potevo continuare a mentire, perché sarebbe bastata solo una a loro occhiata, e avrei ceduto. Ma infondo tutte le migliori spie hanno un punto debole. Quello era il mio.

-Bene Lupin prepara i bagagli. Domani si parte!- esclamò dopo qualche minuto Holmes

- Dove andiamo?-

- Irene dove avevi detto che il tuo contatto ti aveva detto di andare?-

Aveva usato la parola "contatto". Speriamo che sia una coincidenza. Ma il Mondo non è così pigro per fare le coincidenze.

-Io non ho detto niente- replicai

Mi lanciò un'occhiataccia. Non c'era niente da fare.

-Non potete venire con me. È troppo pericoloso. Non me lo perdonerei se mai se vi succedesse qualcosa-

- Anche noi. Ma tu hai sempre bisogno di persone che sanno fare a pugni, oltre che a calci- scherzo Lupin. Se sapesse

- E chi lo dice che in questi anni non ho imparato a fare pugilato?-

- Beh, allora ti direi che sei ferita, quindi più debole-

Dopo qualche minuto decisi di parlare.

-Dobbiamo andare in Russia, alla Corte dello Zar. Ci offrirà aiuto e rifugio politico-

- Così lontano dobbiamo andare?-

Passammo il pomeriggio a prepararci, per il giorno dopo. Tecnicamente dovevamo prendere il treno per Liverpool, poi il traghetto per arrivare in Francia. Poi prendere il treno diretto per Mosca. Sarebbe stata una settimana intera, quindi era meglio prendere un bel bagaglio.

- Perché lo fate? Perché state partendo per chissà dove per me? Come posso essere ancora importante per voi?- chiesi a un certo punto. Ero ammirata per quello che facevano. Lasciavano tutto solo per aiutare una ragazza che li aveva abbandonati quattro anni fa senza nessun preavviso.

- Perché sei sempre e sarai per noi una persona importante per noi Irene- disse Arsené. Ebbi la sensazione di vedere una scintilla nei suoi occhi mentre diceva questa cosa, come se c'ero solo io in quella piccola stanza nel centro di Londra.

Sorrisi imbarazzata.

Mentre Sherlock, Lupin e io parlavamo e scherzavamo tranquillamente, non avevamo la minima idea che qualcuno ci stava spiando dalla porta e stava ascoltando tutti i nostri discorsi. Ma la cosa più importante é che li avrebbe usati contro di noi, avrebbe rivelato tutti i nostri segreti senza risparmiare nessuno. Non lo immaginavamo, ma soprattutto non lo immaginavo io, perché se lo avessi saputo, tutto nella mia vita sarebbe stato diverso. Forse sarei stata più felice, e forse non ci saremmo allontanati ancora una volta, per poi rincontrarci insieme, solo mezzo secolo dopo.

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SPAZIO AUTRICE😊

Il primo problema di farli incontrare: SUPERATO! Ora bisogna scrivere cosa accadrà dopo. Ho gia in mente un finale bellissimo. Come avrete letto nel capitolo, alla fine del libro si dovranno separare ancora una volta, ma il finale sarà degno di un tragico romanzo d'amore. Non vi spoilero nulla (come faccio alla fine sempre). Comunque siamo ancora all'inizio, quindi continuate a leggere personcine  belle.

Chi è il spione che alla materna non hanno insegnato che non si fa? Perché Irene nasconde VERAMENTE Moriarty agli amici? Forse nasconde qualcosa di molto più pericoloso? Forse si scoprirà il vero motivo del perché ha lasciato i suoi amici 4 anni fa? Avente già paura? Fate bene, perché qui tutti i segreti verranno svelati senza risparmiare nessuno. *risata malefica*

Shau😈

Didi8068

Sherlock, Lupin e io. Quando qualcosa ritornaWhere stories live. Discover now