Capitolo 6. A spasso per la città

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- Guarda quella cosa!-

- Quella cosa è l'Ermitage, caro mio Lupin- scosse la testa Sherlock come per dire "sei senza speranza"

- Che cos'è l'Ermitage?- domandò Arsené 

- Ignorante...mi rifiuto di risponderti- constato il mio amico inglese

Quel giorno di visita a San Pietroburgo sembravano proprio due bambini dei cinque anni. Infantili e stupidi allo stesso tempo.

- È uno dei musei più importanti della Russia- risposi io

- Come fai a saperle queste cose Irene?-

- Arsené, lo sanno tutti- continuò ad insistere Holmes

- Secchione!-

- Scemo!-

- Ehm...qualunque insulto che ti possa offendere!-

Alzai gli occhi al cielo. Perché?! 

- Ragazzi smettetela...andiamo a prenderci qualcosa che è meglio- esclamai io con troppa enfasi afferrandoli per un braccio e trascinandoli via

Fuori era tutto un brulicare di carrozze, carri, gente che correva, gente che passeggiava ammirando le meraviglie che quella città poteva offrire. Una città viva, e questa cosa mi fece stare in pace con me stessa. Sarebbe stato tutto perfettamente perfetto, se non la situazione in cui mi trovavo. Il solo pensiero mi stava per mandare in tilt il cervello, e allora "Buongiorno manicomio!"

Entrammo nel primo locale che ci capitò di vedere. Era brulicante di persone, che se ne stavano seduti a bere un tè. Non aveva niente nulla in comune con la Sharleckton (o come si scrive), ma qualunque posto in cui si poteva bere in pace una cioccolata calda con i miei amici.

Presimo posto, e Sherlock si alzò per andare a prendere le ordinazioni.

- Quindi...che fai adesso nella vita?- mi chiese posizionandosi meglio sulla sedia

- Canto nei locali di New York- e faccio la spia per il servizio inglese -E tu?-

- Rubo ai ricchi per dare ai poveri...e un po per me- disse ridacchiando

Tossicchiai: - Stai scherzando spero!-

Lui scosse la testa come risposta. Oh. Mio. Dio.

Questa cosa fu seguita da un silenzio alquanto imbarazzante.

-Sei felice?- mi chiese di punto in bianco

Ceeerto! Praticamente Moriarty è ricomparso da non so dove, aveva rapito mia madre, mi ha sparato alle spalle, sono fuggita per un pelo, faccio la spia rischiando ogni secondo la mia vita, ho una pistola nella borsa, mi sento depressa....del resto tutto bene!

- Abbastanza...tu?- mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio 

Lui indugio un po' prima di rispondere. Sembrava vergognarsi di quello che stava per dire, e a me per l'impazienza il cuore cominciò a battere all'impazzita nel petto. Cominciai a tamburellare le dita magre sulla superficie legnosa del tavolo, e Arsené se ne accorse.

《Maledetto tic!》pensai frustrata

- Beh...Ho avuto come dire...una ragazza- cominciò e io ritirai immediatamente le dita sotto il tavolo -Siamo stati insieme per qualche mese...ma poi ci siamo lasciati...o almeno è stata lei a lasciarmi-

Il ragazzo davanti a me si passò una mano fra i capelli neri.

Non me lo aspettavo proprio! Ero letteralmente scioccata! Arsené Lupin lasciato da una ragazza? Al massimo il contrario!

Sherlock, Lupin e io. Quando qualcosa ritornaWhere stories live. Discover now