Capitolo 7. Un nuovo caso

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- Mi puoi spiegare perché sei sempre fra i piedi Paul? Solo per sapere- disse Arsené qualche minuto dopo mentre eravamo seduti nel locale di prima

- Vi ho giá detto che sono una specie di guardia del corpo di Irene. La Regina di Boemia, tua madre Irene, mi ha mandato una lettera dove diceva che eravate in pericolo e che avevate bisogno di aiuto perché lui...- disse Paul

Gli tirai un calcio da sotto il tavolino per farli capire che loro non sapevano tutta la storia...e che per ora non dovevano non dovevano sapere...

-...loro, loro vi hanno trovate. Pensavo peró che sareste arrivati la prossima settimana-

- Piccolo imprevisto, ti spiego dopo- feci tamburellando le dita sul tavolo

Seguí un imprevisto imbarazzante.

- Aspettate un secondo...- cominció Sherlock sospettoso passando lo sguardo fra me e la mia "guardia del corpo" - Come faceva lui a sapere che eri a New York...mi sembra che se ne fosse andato-

Ops...scoperti!

- Beh anche io ero a New York! É stata proprio una bella coincidenza che ci siamo incontrati- Paul mi fece un sorriso fantastico. Uno dei suoi.

Holmes tossicchió :- L'Universo non é cosí pigro per creare le coincidenze-

Roteai gli occhi. Uomini. Tutti uguali. Secondo me erano tutti dotati di un gene che li rendeva meno maturi mentalmente delle femmine.

- Per la prima volta sono d'accordo con te- mormoró a denti stretti il mio migliore amico francese

Siete seri? Siete seri? No perché a me sembra un complotto. 

Volete ancora una portata? Eccovi accontentati.

- Giá abbiamo passato molto tempo insieme da allora! Paul si é rivelato piú simpatico del previsto, e abbiamo capito che abbiamo molte cose in comune! Vero Paul?- cinguettai non curandomene del fatto che sembravo "Hilde 2. La vendetta"

Il ragazzo si affrettó ad annuire con foga.

- Bleah- mormoró William

Lupin si limitó a diventare rosso come un peperone, e far uscire gli occhi dalle orbite. Ben vi sta!

Comunque quelle parole erano vere. Un paio di anni fa, io e Paul, a New York siamo stati insieme. Avevamo tutti e due gli occhi a cuoricino, ma lui é stato costretto a ripartire per la Boemia. Ci siamo lasciati perché una relazione a distanza, formta da lettere che non potevo mandare, mi é sembrata impossibile. 

Gli ho spezzato il cuore, ma é stato meglio cosí.

- Alloggiate alla Corte dello Zar giusto?- chiese il secondo francese

- Giá...e crediamo proprio, io e Lupin, che è meglio lasciarvi soli...Piccioncini- disse freddo Sherlock alzandosi seguito da Arsené

I maschi. Feci per alzarmi anche io per seguirli, ma Paul mi fermó per un braccio.

- Gli passerá. Comunque non credi che dovremmo parlare?-

No. Devo recuperare i miei amici e il mio rapporto con loro.

Mi risedetti al mio posto a malavoglia.

- Hai detto loro la veritá?-

- No! Non ho potuto!- esclamai

- Senti...so quanto tieni a loro e lle loro vite...ma devono sapere del tuo patto...di Moriarty! Se tieni a loro devi dire che te ne sei andata da Londra senza salutarli per tenerli al sicuro, non per un atto di egoismo-

Sherlock, Lupin e io. Quando qualcosa ritornaWhere stories live. Discover now