19. L'amore di una madre

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Ti svegli nel bel mezzo della notte. La tua gatta è comodamente acciambellata sulle tue ginocchia e il peso della tua coperta scalda piacevolmente il tuo corpo stanco. Sospiri beatamente. Quando sei sul punto di calarti di nuovo in un dolce sonnellino, la tua gatta sibila e scappa freneticamente dal tuo letto per nascondersi dietro le tende.

Non si è mai comportata in modo così strano prima e ci resti male. Dai uno sguardo alla stanza per scovare la cosa che deve averla spaventata ma non c'è niente fuori dall'ordinario. Resti fermo per ascoltare rumori insoliti. Puoi sentire la gatta bere dalla sua ciotola nel corridoio, facendo quel verso disgustoso che tanto ti disturba. Sollevato che sia tutto a posto, ti stendi e porti la coperta fino al mento.

Ma prima che tu possa chiudere gli occhi, vedi la misteriosa sagoma del tuo amico felino abbassata sotto la tua scrivania, il suo pelo è rizzato. Ti senti annaspare. Se non è il tuo gatto a bere, allora da dove viene quel suono?

Lentamente e il più silenziosamente possibile, scendi giù dal letto. Nonostante i tuoi tentativi, il vecchio pavimento di legno scricchiola forte. Ti paralizzi. Quel rumore di lingua si ferma per un secondo prima di ricominciare. Il dubbio che fosse solo frutto della tua immaginazione svanisce.

Col cuore che batte all'impazzata nel petto, in punta di piedi ti fai strada alla porta. Esci dalla tua camera e guardi lungo il corridoio, verso la ciotola della gatta. Ed ecco che la vedi.

Tua madre, a carponi. I suoi fianchi sono lunghi e sottili e le sue dita scarne e ossute. I suoi capelli scompigliati coprono il suo pallido, deformato volto; la sua pelle è tesa sugli zigomi. Sta leccando avidamente l'acqua nella ciotola del gatto, con la sua lingua nera come il carbone, più lunga del normale.

Improvvisamente, si ferma. Lentamente si volta verso di te. Ti fissa intensamente negli occhi; le sue pupille sono due inamovibili puntini di malignità.

In preda al panico corri in camera tua mentre lei galoppa a quattro zampe dietro di te. Chiudi la porta alle tue spalle, un momento prima che inizi a tremare violentemente; colpi forti echeggiano per tutta la casa. Velocemente spingi il tuo corpo contro la porta, per bloccarla. L'intera intelaiatura della porta trema ferocemente, ma tu resisti.

Poi, i colpi si fermano. Un senso di quiete ultraterreno si espande nell'aria. Dopo alcuni secondi di straziante silenzio, la maniglia si gira.

"Tesoro, qualcosa non va?" senti la voce rassicurante di tua madre dall'altra parte. "Perché hai chiuso la porta? Mi fai preoccupare. Per favore, fammi entrare."

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