28. Ti avevo detto di sorridere

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Erano le 2:04 della mattina del 2 Gennaio. Mi svegliai al bussare della porta. Si sentiva bussare una volta ogni 3 secondi. Indossai le mie ciabatte e scesi per le scale. Una volta che arrivai giù, il bussare alla porta si fece più veloce, quasi come un battito cardiaco. Quando arrivai alla porta il bussare si fermò, guardai fuori e non c'era nessuno.

Tornai nella mia camera e mi rimisi a letto pensando che fosse solo uno scherzo di qualche bambino. Alle 4:21 mi svegliai per il rumore della porta che sbatteva. Sobbalzai terrorizzato. Guardai verso la mia finestra congelata e vi trovai incisa la scritta "sorridi". Presi il mio telefono, pronto a chiamare il 911 trovandoci invece scritto un messaggio che diceva "ti avevo detto di sorridere". Piansi e corsi fuori disperatamente.

Una volta fuori, bussai alla porta dei miei vicini dall'altra parte della strada. Loro risposero e mi trattennero mentre singhiozzavo. Chiamarono la polizia. Esattamente alle 5:42 la polizia arrivò a casa dei miei vicini dopo un'attenta ispezione della mia casa. Loro mi dissero che non c'era alcuna prova della presenza di qualcuno in casa oltre a me. Il messaggio alla finestra era sparito, proprio come quello sul telefono. Mi dissero di dormire e mi consigliarono di vedere il dottore per i miei problemi di stress e ansia. Vaffanculo. Sapevo che quello che mi era successo era reale.

La sera seguente, dopo aver passato tutto il giorno dai miei vicini, tornai a casa. Andai in camera da letto e sistemai una videocamera. Inquadrava la porta della mia stanza e il letto. Feci partire la registrazione e andai a dormire. Grazie al cielo, dormii durante la notte. Tuttavia, quando vidi la registrazione, non potevo credere a quello che avevo visto.

Alle 3 della mattina, qualcosa strisciò fuori da sotto il mio letto. Era un uomo anoressico completamente nudo. Si alzò in piedi e mi guardò sul letto, lo fece per un'ora senza muoversi affatto. Poi si mosse. Camminò verso la videocamera finché il suo volto non coprì tutta l'inquadratura. Era estremamente pallido e aveva delle vene pulsanti tutto intorno alla testa. I suoi occhi erano completamente neri e aveva un enorme sorriso sulla faccia. Fissò la videocamera per altre due ore, senza battere ciglio, semplicemente girando leggermente la sua testa di volta in volta.

Dopo due ore passate a fissare la videocamera, tornò indietro verso il mio letto e strisciò sotto nuovamente. Mandai avanti il video finché mostrò me che mi alzavo e camminavo verso la videocamera. Il video finì. Ero congelato dalla paura. Il video lo mostrava tornare di nuovo sotto, ma senza andarsene. Qualunque cosa fosse era ancora lì.

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