Primo incontro⚽

110 5 4
                                    

Axel é quel tipo di ragazzo che riesce a catturare l'attenzione con una semplice occhiata, che fin dalla prima volta che l'hai visto, ti ha lasciato qualcosa dentro. E ti fa provare la stessa ed identica sensazione    - che non è un fastidioso sbattere d'ali d'insetto nello stomaco, attenzione - ogni volta che lo guardi dritto negli occhi scuri, ogni volta che ti giri - non appositamente per lui, figurarsi! - e lo becchi intento a fissarti, ogni volta che ti sorride. Un po' come se il tuo cuore ti facesse uno scherzo e per un attimo rallentasse, facendoti mancare il fiato. Sai che questo non è possibile, o, almeno, lo pensi, visto che tu di scienze - o anatomia che sia - non ci hai mai capito un' h, ma almeno spiega piuttosto bene quello che senti.


Quando, la mattina di un afoso giovedì di fine giugno, la tua amica "n/a" ti aveva invitato ad uscire, quel pomeriggio, per mangiare un gelato e perché doveva "parlarti", già sapevi a cosa saresti andata incontro. Sapevi che ti avrebbe trascinato avanti e indietro per Inazuna City, non fermandosi neanche un attimo perché "camminare fa bene alla salute" e dandoti a malapena il tempo di goderti il gelato fragola e limone che avevi scelto. Senza panna, ovviamente.

Mentre eravate impiegate nella vostra passeggiata, il cono mezzo sciolto in una mano, siete passate davanti ad un campo di calcio. Non lo avresti neanche notato se delle voci, forse un tantino troppo alte, non ti avessero portato a distogliere l'attenzione dalla tua amica per voltarti verso di loro, confusa. Un ragazzino - in realtà sospettavi avessero la tua stessa età, ma lì per lì non ti sei fatta questo problema - correva, pallone a piede, verso la porta. Andava nella direzione opposta alla tua, da sinistra verso destra, scartando gli avversari - a proposito, eri scema tu o avevano la stessa maglia? - abilmente con una serie di giravolte o qualunque cosa fossero. Sapevi che il calcio aveva tutti termini specifici, ma tu non ne conoscevi neanche uno. La tua amica, in tanto, si era fermata a guardarli, mangiando il gelato e aspettando che ti sbloccassi, senza però richiamarti.

Eri concentrata sui movimenti di quello là, osservavi, dall'alto, il suo sguardo pieno di grinta, contornato da pelle piuttosto abbronzata e capelli sul biondo alzati in modo piuttosto strano. -Tira Axel! Tira!- lo incitó un suo compagno. Il biondo non diede cenno di aver sentito, correndo ancora un po' verso la porta difesa da un altro ragazzino dai capelli castani ed una fascia arancione in testa, per poi fermarsi e saltare. Era umano fare un salto così alto, cioè, solo tu non ci saresti riuscita neanche con un tappeto elastico? Calció la palla con tutta la forza che aveva urlando anche un nome piuttosto stupido: "Fuoco notturno" o una cosa del genere, il ragazzo in porta era già pronto a pararla. Solo che la palla girò su se stessa a tutta velocità, per poi, non si sa come, prendere un'altra svolta, mancare totalmente la porta e sfrecciare verso di voi. 

La tua amica urló appena, sorpresa, lasciando cadere il gelato a terra, come te. L'intera squadra si girò, per capire dove andasse il pallone, e appena vi videro sgranarono gli occhi, il portiere si pronunciò in un preoccupato: -Attente!- mentre Axel prendeva a correre verso di voi. Il respiro, che per un attimo ti venne a mancare, ti si regolarizzò appena capisti che la palla non vi avrebbe preso in pieno, in ogni caso, decidesti di spostarti un po', per sicurezza e prendersti per il polso la tua amica.

Il pallone continuó la sua strada e per un attimo temesti sarebbe finito in strada, invece beccó in pieno un albero poco distante da voi, facendo cadere un mucchio di foglie e lasciando un segno evidente sul tronco. Ti girasti a guardarlo, sospirando di sollievo, e andasti a recuperare il pallone che ormai giaceva per terra, ancora fumante. -Dio mio- sentisti "n/a" sussurrare. Ti voltasti, il pallone in mano e la trovarsti lì vicino, piegata ad osservare quel pover albero. -Pensa se ci beccava in faccia- concluse poi, tirandosi su e lasciandosi sfuggire un verso molto simile ad un sospiro di sollievo. Ridacchiasti, per cacciare via quella sensazione di nervosismo che ti aveva preso lo stomaco, prima di notare il ragazzo che aveva calciato il pallone, il portiere e altri loro compagni dietro di voi, chiedere trafelati se stavate bene. -Si sì, tutto bene- sorridesti, perché ti sembravano veramente preoccupati -State tranquilli- poi, allungasti le braccia, porgendo la palla a quell'Axel, che sbatté le palpebre un paio di volte prima di prendere il pallone e sorridere appena. Però, bel sorriso. E che begl'occhi, scuri come il cioccolato e profondi come il più misterioso dei burroni, velati di una sorta di allegra dolcezza mista a malizia. Per un attimo, t'iniziarono a tremare le mani.

-Bel tiro- parló la tua amica, sarcastica, -Potresti promuoverlo come arma all'esercito- concluse, alludendo alla presunta pericolosità. Stavi per dibattere con una frase del tipo: "Si, poi sparano e addio pallone. O calciatore, dipende", quando quei ragazzi risero, o meglio, il portiere rise, in modo talmente tanto rumoroso da trascinare gli amici e un po' anche te. -Ci dispiace- interruppe il silenzio un altro ragazzo, i rasta castani legati in una coda alta e degli occhialini sul volto. -Si sì, quello che ha detto lui - si aggiunse un altro, dietro - ma era una loro abitudine sbucare come funghi o cosa? - i capelli mezzi rasati e un ciuffo discutibile che pendeva di poco sugli occhi verdastri, -Ora torniamo ad allenarci- finì, trascinando con se il rasta, per poi essere seguito dagli altri.

Il portiere vi salutò con un: "venite a vederci, qualche volta" a cui la tua amica rispose "quando vorrò farmi ammazzare, te lo farò sapere" facendolo ridere. Stavate per avviarvi, "n/a" che già si lamentava dei gelati, quando Axel ti richiamò. -Prima o poi, te lo restituisco quel gelato!- ti sorrise un' ultima volta, prima di fare retromarcia e tornare dai compagni ad allenarsi, senza lasciarti il tempo di dire che non ce n'era bisogno e che era solo un semplice gelato. La tua amica ridacchió, voltandosi e iniziando a camminare, mormorando un: "Certo, perché non è caduto anche a me il gelato, noo" che ti fece ridere di gusto.

-Andiamo, golosona!-





ANGOLO AUTRICE!

Questa è la mia prima storia su Inazuna Eleven, oltre che il mio primo Type of Boyfriend, quindi non sono molto esperta in materia. Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto - a proposito, mi scuso per gli errori di distrazione🙈 - e di aver reso l'idea. Axel é il mio personaggio preferito e non vorrei davvero stravolgere troppo il suo carattere, sebbene immaginarlo in atteggiamenti intimi o dolci con qualcuna un po' mi disorienta. In ultimo, ci tenevo a dire che non ho copiato l'idea da nessuno, e mi scuso se in alcune cose la storia potrebbe assomigliare ad un' altra, purtroppo non é che ci siano poi chissà quante idee, e credo che i luoghi comuni siano abbastanza frequenti.

Grazie comunque ❤❤❤

Ps: n/a vorrebbe dire, o almeno io lo intendevo come, "nome amica".

The fire of my heart~ _Axel type of boyfriend_Where stories live. Discover now