A wonderful gift🎁

46 3 6
                                    

                   /2214/

Avete presente quando, in alcuni film americani, il ragazzo scrive un messaggio alla ragazza, chiedendole di affacciarsi, lei lo fa e trova lui lì sotto? Beh, t/n stava vedendo proprio questo, in quell'esatto momento. Seduta alla scrivania, davanti al suo portatile, una tazza di latte, cioccolato e caramello con tanto di mashmellow sopra posata lì accanto e un vassoio ricolmo di snack principalmente zuccherati e ricoperti di cioccolato dall'altro lato, la ragazza si godeva tranquillamente il suo film. Quello era davvero un bel modo di passare il compleanno. Certo, non era come un pigiama party con le amiche, o un viaggio over road con il proprio ragazzo, ma t/n era comunque felice. Osservava, curiosa, i protagonisti di quella non poi così tanto banale commedia d'amore interagire, domandandosi distrattamente come sarebbe stato se qualcuno fosse venuto sotto al suo, di balcone.

Non mancava neanche mezz'ora alla fine del film quando un fastidioso e familiare suono la portò a cercare con lo sguardo il proprio telefono, che vibrava a intermittenza, segno che le fosse arrivato un messaggio. Imprecando mentalmente con chiunque avesse osato disturbarla - a mezz'ora dal finale, poi! Quando erano sul punto di dichiararsi! -, t/n stoppó il film e si allungó per prendere il cellulare, sorridendo quando, appena lo accese, si trovò davanti una foto che la ritraeva con il suo ragazzo, Axel, che aveva come blocco sfondo. Il sorriso le si allargò appena notò che il messaggio era proprio da parte del sopracitato. È un po' la regola che hanno tutti gli adolescenti innamorati di oggi quella di avere una foto profilo/sfondo/blocco con il proprio ragazzo o ragazza che fosse, una specie di tributo al proprio amore, una cosa abbastanza ridicola. T/n ce l'ha principalmente per volere della sua migliore amica e non è sicura che Axel lo sappia - non parlano di queste cose, loro -, ma ha notato, ed è sincera nella sua affermazione, che è sempre un po' più felice quando sblocca il cellulare e si ritrova a pensare alla bella giornata di sole quando hanno scattato quella fotografia. In compenso, la sua foto profilo é sempre lei che legge seduta davanti alla finestra, mentre fuori nevica. Gliel'ha scattata sua madre, ci tiene. Arriccia il naso - in quel modo che tutti si ostinano a definire carino -, quando legge il messaggio che le ha mandato. È il primo della giornata, visto che l'ha chiamata per farle gli auguri e le sembra strano che sia un semplice "scendi", dato che le aveva detto che purtroppo non potevano vedersi. Curiosa e, deve ammetterlo, anche un po' euforica, scende velocemente in soggiorno, s'infila il primo giubbotto che trova - dev'essere di sua madre, ma poco male - e avvisa che esce un attimo. "C'è Axel giù." Sua madre non fa domande ma ha la faccia di chi vorrebe chiedere mentre suo padre, che ha alzato la testa dal giornale solo per lei, vorrebbe ricordarle qualcosa, forse che hanno appuntamento dai nonni per cena, ma T/n ha già aperto la porta e sta scendendo, di corsa, i pochi scalini del vialetto. Ed eccolo lì fuori, il maggiore dei Blaze, vestito sportivo. Ha il giubbotto grigio che gli ha regalato lei al suo compleanno, due mesi prima, e vorrebbe ricordargli che non è certo per quella stagione, troppo leggero, ma è distratta dalla mano che nasconde dietro la schiena. "É tutto okay?" si premura di chiedere, anche se non è davvero preoccupata che qualcosa non vada, è solamente la cosa più sensata da dire che le é passata per la testa e da come alza un sopracciglio, biondo come i suoi capelli, il ragazzo sembra averlo capito. "Certo" dice, la voce leggermente roca, "Volevo fare gli auguri di buon compleanno alla mia ragazza" sorride, e T/n, che un po' é arrossita, si chiede se quelle due parole gli diano la stessa sensazione che danno a lei, se gli fanno lo stesso effetto. Alza un braccio - non quello che teneva dietro la schiena - e con la mano le sfiora una guancia - non è neanche gelida come se la immaginava - e poi chiede "Posso?" prima di spostarle una ciocca e  baciarle la punta del naso delicatamente. T/n sorride, intenerita dalla dolcezza del gesto. "Me li avevi già fatti" ribatte piano, e la sua voce é calda e dolce, "Stamattina in chiamata" specifica, come se temesse che lo abbia dimenticato e si sia fatto praticamente due isolati a piedi per niente. Axel resta con la fronte appoggiata alla sua, vorrebbe davvero rubarle un bacio ma s'impone di darle prima il suo regalo. "Lo ricordo" mormora, staccandosi leggermente per guardarla bene negli occhi. Sono c/o e li ama perché sono espressivi, luccicano di una vitalità contaggiosa, le rendono il viso più dolce di quanto già non sia e lo guardano sempre in una maniera incredibilmente. Sia che siano divertiti da una qualche sciocchezza che ha detto, sia che ci sia un bagliore rosso residuo del tramonto, T/n lo guarda con tenerezza, con amore. "Ma volevo farteli di persona" dice, e già sorride al pensiero di quello che dirà. Era stato indeciso per un bel po' su cosa regalarle, e non ne era ancora del tutto soddisfatto, ma era sicuro che la sua T/n avrebbe capito e avrebbe apprezzato. Ecco un'altra cosa che ama di lei; é semplice e spontanea, non ha bisogno di diamanti o bracciali d'oro, sa aprezzare i piccoli gesti. E lui praticamente vive di piccoli gesti, che seprati possono non significare niente ma in realtà sono tutto. "Allora fallo" sorride divertita T/n, alzandosi sulle punte e avvicinando il viso a quello del biondo. Lui ricambia, pensando che gli ha proprio servito su un vassoio d'argento l'occasione per tirare fuori il suo regalo. "Okay" dice solo, poi fa un passo indietro e si gira appena. Non ne ha la certezza, ma immagina lo sguardo confuso della sua ragazza sulla sua schiena e gli fa tenerezza. Poi, finalmente, le mostra ciò che faticosamente nascondeva: é un piccolo cesto color panna con i bordi in oro. T/n è dubbiosa all'inizio, aggrotta le sopracciglia come suo solito e se non la conoscesse bene direbbe che è arrabbiata. "Mi sembrava di essere stata chiara sulla questione 'regalo'" mormora, ma prende comunque il suo nuovo dono, si alza sulle punte e gli bacia dolcemente una guancia, "Grazie" soffia. "Aprilo" la esorta lui, "Voglio sapere che ne pensi", intreccia le mani dietro la schiena e deve mordersi il labbro per non sorridere ancora più apertamente. La ragazza ubbidisce e apre lentamente il coperchio del piccolo cesto rotondo, e improvvisamente le manca il fiato ed ha davvero voglia di abbracciare il suo ragazzo. Le lacrimano persino gli occhi. Timidamente, alza gli occhi c/o per incrociare quelli scuri del ragazzo davanti a lei, vuole mostrarsi grata, perché quello é davvero il miglior regalo che potesse farle. Axel, dall'alto dei loro ben nove centimetri di differenza, continua a sorriderle e non smette di guardarla in quel modo smielato che la fa sentire scelta, voluta. "Mi piace un sacco" dice, "È il miglior regalo che mi abbiano fatto" la voce le esce un po' incrinata e T/n sbatte più volte le palpebre per non mettersi davvero a piangere lì fuori. In tutta risposta, lui le accarezza una guancia, si abbassa alla sua altezza e le sussurra in un orecchio: "Lo speravo." Allora, T/n raccatta una bella dose di coraggio e si sporge un po' per poter finalmente baciare il suo ragazzo. "Oh!" Riconosce subito la voce di sua madre e si gira, il cuore che batte più velocemente del normale e non sa se per il bacio mancato o cosa. Appoggiati all'uscio della porta ci sono i suoi genitori: suo padre ha le braccia incrociate e vorrebbe fingersi infastidito ma in realtà è divertito mentre sua madre sorride colpevole. I suoi due fratellini, ignari di tutto, corrono a fare la festa ad Axel. Lo hanno sempre adorato, fin da quando erano quasi-fidanzati - quindi tecnicamente solo amici, ma che si piacevano - e lui veniva a casa sua praticamente un giorno si e l'altro pure per un qualche progetto. "Axel!" strillano, e la ragazza sorride nel vedere il biondo piegarsi per scompigliare le chiome di quei due piccoli diavoletti. "Come state, campioni?" domanda, e la cosa più tenera é che gli importa davvero, non lo dice tanto  per dire. "Axel, caro" inizia sua madre, che adora anche troppo il suo ragazzo "Ti fermi a cena?" E T/n sa benissimo che devono venire anche i suoi nonni, ma spera comunque che accetti. E dalle mille suppliche che sente dal basso, non deve essere l'unica. Ma il biondo sorride sinceramente dispiaciuto. "No, grazie signora T/c*" inizia, educato come pochi, "C'è Julia che mi aspetta a casa." Sua madre annuisce e mormora un "Sarà per la prossima volta" un po' delusa. Poi, T/n non sa cosa dire e spera in un salvataggio dell'ultimo minuto. Non può salutare il suo ragazzo con i suoi genitori che li guardano e i suoi fratellini che non la smettono di fargli domande sul calcio. Davvero, non può. Ed ecco che suo padre dice quello che non si sarebbe mai aspettato di sentir dire, non da lui. "Entriamo dentro, amore" - sì, i suoi hanno ancora il vizio di chiamarsi amore e tesoro, o cara/o, ma non è così brutto da sentire come sembra  -. Sua madre afferra al volo e chiama anche i figlioletti, che, anche se un po' titubanti, mollano la presa su Axel. Quando sono di nuovo soli, lì fuori al freddo, la ragazza si lascia scappare un sospiro di sollievo che attira le risatine del suo ragazzo, a cui, poco dopo si unisce. "Imbarazzante" dice lui, quando ha smesso di ridere. Lei si asciuga una lacrima che le é scappata dal troppo ridere, "L'hai gestita benissimo", si complimenta. "Non credo saprei fare la stessa cosa se ci becchassero tuo padre e Julia". Il biondo fa un sorriso sarcastico, "Se è per questo, neanche io saprei gestirla con mio padre" e, visto che stava diventando un po' troppo serio, aggiunge, "Però Julia ti adora". Ed è sincero. "Sentimento del tutto reciproco, credimi" risponde. Lui sorride e le sposta una ciocca di capelli c/c, cadutale davanti agli occhi dietro l'orecchio: "Dovrei andare" dice, in un tentativo di autoconvincersi, che deve fallire, visto che non si sposta di un centimetro. Lei ride appena, e mette su il suo broncio più tenero: "No, non devi" e si sforza di imitare la voce dei suoi fratellini. Il biondo sospira e gli occhi scuri sono appannati da un accenno di tristezza, neanche fosse un addio. "Sì, invece" dice, "Devo andare" e c'è da dire che T/n se l'aspettava. Il "Vorrei baciarti, prima" che ne segue, invece, la coglie del tutto impreparata, e si ritrova con le labbra schiuse e il viso un po' rosso, cosa che il suo amorevole ragazzo deve trovare parecchio esilarante. Si scuote quasi subito e, decisa a prendersi una piccola rivincita, invece di rimproverarlo, sussurra, con la voce più suadente che riesce a riprodurre: "E allora che aspetti?". Axel si zittisce, guarda prima lei e poi lancia un'occhiata alla casa alle spalle di lei, e T/n riesce quasi ad immaginarsi i suoi genitori con le facce praticamente attaccate al vetro e i suoi fratellini che saltellano perché vogliono vedere. "Sei sicura?" e la verità é che non lo è, la imbarazza da morire ed ha un po' paura di come i suoi possano reagire - e se le vietessero di vedere Axel per sempre? -, ma, d'altra parte, vuole davvero baciare il suo ragazzo, adesso, qui di annuisce. "Da quando hai bisogno di tutti questi permessi?" lo sfotte, andandogli incontro alzandosi sulle punte. Il biondo non replica - cosa che la lascia di stucco - ma le afferra delicatamente i fianchi con le mani, avvicinando il viso al suo. Non è la prima volta che lo bacia, eppure si sente in ansia come se lo fosse, anzi, come se fosse la prima volta che bacia qualcuno in generale, qualcuno a cui tiene e che non vorrebbe perdere per una sciocchezza simile. Ma poi Axel posa piano le labbra sulle sue, e T/n chiude di scatto gli occhi, e non pensare a niente, se non al fantastico ragazzo che la sta baciando, è incredibilmente facile. Si separano poco dopo, lui sta sorridendo e lei non può che imitarlo. E, soprattutto, non può non scoppiare a ridere - anche se cerca di trattenersi - quando sente suo padre sussurrare, da dietro la finestra "È fortunato che mi sta simpatico." "Ci vediamo domani?" e si pente subito di averlo detto, perché sembra una domanda più di quanto non vorrebbe. Lui ride ed annuisce, il ciuffo biondo si sposta scoordinatamente. "Esperienza assolutamente da rifare" scherza, quando è già quasi sul ciglio del marciapiede. E T/n non può che ridere, mentre rientra dentro casa, preparandosi mentalmente - ma non abbastanza - a ciò che diranno i suoi genitori. Però ne vale la pena, per come bacia Axel, pensa.





Note Autrice!

Vi piace la foto sopra? L'ho fatta io!

Inoltre, prima che mi dimentichi, questo è il regalo di Axel.

Inoltre, prima che mi dimentichi, questo è il regalo di Axel

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


The fire of my heart~ _Axel type of boyfriend_Where stories live. Discover now