18º cap.)

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BROOK'S POV:

E dopo tre mesi sono giunta alla conclusione che senza di lui è più difficile vivere.

Sei mesi di coma.

Esattamente metà anno senza di lui.

Mi sono promessa di reprimere i miei sentimenti finquando lui non si svegli. Ma più passa il tempo più la voglia di guardarlo negli occhi e stringerlo a me cresce, e fa male.

Mi sento così stupida a non aver capito che lui è quello giusto già dal primo mese insieme, il mese vero, quello in cui eravamo vivi, già, perché senza di lui mi sento morta, o comunque parzialmente tramortita.

E anche se realizzo giorno dopo giorno di quanto lui sia cupo, sinistro, oserei dire inquietante, a volte violento, io cazzo, lo amo! Lo amo per questo.

Potrei giurare su chiunque che amo quel pazzo più di me. E mi sento morire.

Non è mai esistito Natale più brutto, io che festeggio e lui in quella stanza monotona e deprimente, anzi a dirla tutta non ho festeggiato un cazzo, i regali li ho ricevuti da Crys, Niall, Loren (una mia amica che non vedo da un po'), da Robert (amico di Crys, che frequento ogni tanto per una birra e roba del genere), e dai miei, che sono venuti per una settimana a stare da me. Poi sono ripartiti per San Francisco.

Ma nessuno di loro, e nemmeno tutti loro messi assieme potrebbero colmare il mio vuoto e l'inarrestabile senso di colpa.

Perché la vita decide cosa ti deve succedere senza prima chiedertelo? Perché mi ci sono voluti tre mesi di coma per capire che voglio lui e soltanto lui? Oh Dio.

--

"Vieni qui tesoro" Dice Crys aprendo le braccia.

La abbraccio sorridendo timidamente, ma subito lei scioglie l'abbraccio prendendomi per le spalle.

"Brook...Devi dirglielo, adesso devi." Mi guarda severa.

"Non lo so Crys, ho paura."

"Brooklyn sono passati tre mesi da quando l'hai detto a Harry, e Zayn ancora non lo sa!" mi scuote dalle spalle.

"Lui lo sa!"

"Si Brooklyn, ma non lo sa da te!"

"Secondo te mi può sentire?" Domando puntando lo sguardo nei suoi occhietti cangianti.

"Certo che può, ne sono sicura." Sul suo volto si apre un tenero sorriso, mi afferra il viso tra le mani e mi accarezza le guance con i pollici.

"Ora vai da lui."

Sorrido a mia volta, Crystal riesce ad essere incredibilmente materna nei miei confronti.

La saluto con un bacio sulla guancia e raggiungo titubante l'ospedale.

Ormai la mia vita consiste in questo, casa-ospedale, ospedale-casa.

Niall non c'è.

"Giorno Zayn." Mi siedo accanto a lui e abbozzo un sorriso.

"Sei bellissimo lo sai?" Mi faccio sfuggire una risatina nervosa.

È veramente bellissimo.

Con i capelli sconvolti sulla fronte e la pelle incredibilmente chiara, che lascia intravedere in trasparenza le vene sul collo.

Quel ragazzo ha un potere magnetico, percepisco perfettamente i demoni che lui vorrebbe reprimere.

Assurdo come una persona così fragile nasconda una forza simile.

Belonging || Zayn MalikWhere stories live. Discover now