22º cap.)

3.8K 177 7
                                    

ZAYN'S POV:

Due mesi.

Sono libero.

Non vedo l'ora di tornare a casa, anche se preferirei tornare a casa di Brook, voglio recuperare il tempo perso, tutto il tempo che l'ho lasciata sola, voglio stare con lei il più possibile, voglio vivere con lei.

Apro la porta della mia stanza e trovo Brooklyn dall' altra parte che mi abbraccia forte buttandomi le braccia al collo.

Ancora le fa uno strano effetto vedermi in piedi.

Ho le stampelle, ma si tratta all'incirca di un mese e poi potrò camminare autonomamente.

Riesco a camminare senza stampelle ma solo per brevi tratti, come il giardino dell'ospedale per l'appunto.

Do un'ultima occhiata alla camera, raccolgo le mie cose, il cellulare che Niall mi aveva portato a riparare siccome lo schermo si era crepato a causa dell'impatto con la macchina, alcuni vestiti, e finalmente posso dire addio a questa triste e monotona stanza.

La dottoressa O'Brian mi abbraccia in maniera davvero materna, e io ricambio l'abbraccio.

Purtroppo dopo che Brook mi ha detto che l'ha sempre chiamata faccia da topo non riesco a non ridere spudoratamente quando la vedo, ma sono sicuro che lei non lo noti nemmeno, lo spero.

Usciamo da quell'inferno, io ho una maglia a maniche corte che mi ha portato Brook da casa, siamo ad aprile, anche se l'aria è ancora piuttosto fresca, ma non importa, lascio che la brezza pungente mi solletichi la pelle, voglio ricominciare a vivere in tutti i sensi.

Brooklyn invece ha la mia felpa grigia, le va enorme, è dolcissima.

È aggrappata al mio braccio e ogni tanto ci affonda il viso.

Poi immediatamente allenta la presa, guarda prima la stampella e poi me, ha sempre paura di farmi male, ma non mi fa male.

I suoi capelli scuri e mossi svolazzano disordinati ricadendole sul viso e sulle spalle.

La stringo a me come meglio posso.

"Dove andiamo quindi?" domando rallentando.

"Non lo so Zayn, voglio stare con te."

"Questo è ovvio, va bene se stiamo da te?"

Mi guarda mogia e abbassa lo sguardo verso le sue vans verde acqua.

"Cosa c'è?" domando un po' allarmato dal musino che ha messo su.

"No, nulla, è solo che casa mia mi riaccende brutti ricordi." Sospira e mi guarda, più che guardarmi mi studia. "Ho passato gran parte delle mie giornate lì mentre tu eri in ospedale, c'è troppa tristezza in quella casa." Farfuglia e scorgo un fremito nella sua voce.

"Hey, tranquilla, voglio solo che tu stia bene adesso." Le sorrido e le accarezzo la testa. Ormai siamo fermi sul marciapiedi, per strada non c'è nessuno dato che sono le due del pomeriggio. "Vuoi che andiamo a stare da me?"

Solleva la testa e annuisce. La mia casa è più lontana dal centro, ci vuole la macchina e io non so se posso e riesco a guidare, non ho approfondito questo argomento con i medici, non ci passa nessun tram o bus quindi non saprei nemmeno come arrivarci, ma qualcosa mi inventerò, farei di tutto per lei.

"Perfetto" Mi accovaccio davanti a lei e le bacio il dorso della mano. "Ti prometto che da oggi in poi sarai felice sempre."

Un tenero sorriso si apre sul suo volto, ma subito si spegne.

"Alzati Zay, non puoi stare così!" Mi rimprovera con voce allarmata e mi tira per un braccio, porgendomi la stampella che avevo appoggiato a terra.

Belonging || Zayn MalikWhere stories live. Discover now