23º cap.)

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BROOK'S POV:

Cerco di metabolizzare velocemente ciò che è appena successo, sento il ronzio del mio cervello che analizza tutti i possibili rimedi per salvare la situazione, sono pietrificata sulla soglia della porta in preda al panico, è stupido tutto questo? Può darsi, ma non avevo nessuna intenzione di fargli sapere chi era stato ad investirlo e adesso mi trovo costretta a sputare tutto fuori.

Alzo distrattamente lo sguardo e incrocio la scintilla pungente degli occhi di Zayn che passano velocemente dal mio viso a quello di Chris, e viceversa.

"Zayn" Mi schiarisco la voce e assumo il tono più determinato che mi riesca, ma punto subito le ciglia a terra quando gli occhi del ragazzo si concentrano su di me.

Il suo sguardo è soffocante, deglutisco e con un po' di orgoglio che fingo solo di avere affondo nelle sue iridi nere.

Nere, dopo così tanto tempo.

Ma è solo una frazione di secondo, che basta però a farmi girare la testa e a ricordarmi che non ho la collana. Poi i suoi occhi si schiariscono.

"Io, ragazzi, mi dispiace tanto..." Sento la vocetta stridula di Chris che trema nella tensione della stanza, si porta una mano alla bocca e con le unghie laccate di viola si tortura il labbro superiore.

Mi guarda e dice qualcosa in labiale, poi fa qualche passo all'indietro e corre di sopra.

Che casino, questa situazione è deplorevole e patetica.

Mi volto timidamente, la porta si richiude alle mie spalle.

"Zayn aspetta!" Esco anche io, lui si ferma e incrocia le braccia sul petto.

"Possiamo...camminare?" Suggerisco a fior di labbra, Zayn sbotta ma acconsente, si percepisce a kilometri di distanza il suo tentativo di contenersi.

Passeggiamo per alcuni minuti, circa dieci, in silenzio, cerco di recuperare tempo, lui non fa domande.

Passano altri dieci minuti in cui il silenzio viene interrotto da un suo colpo di tosse, alzo istintivamente lo sguardo e incrocio il suo, poi entrambi lo abbassiamo.

So che mi sta odiando, è comprensibile, so che vorrebbe chiedere e io non gli sto spiegando proprio nulla.

Noto di sottecchi che si guarda attorno, mi guarda molto velocemente, e si volta di scatto dalla parte opposta quando incontra i miei occhi. Ma a che gioco sta giocando?

ZAYN'S POV:

Siamo a pochi passi dal parco abbandonato, mi dirigo lì con disinvoltura e sento i passi di Brooklyn dietro di me, sorrido.

Eccoci, supero il cancello arrugginito e anche lei, Dio se mi era mancato quel posto.

La mia attenzione viene improvvisamente catturata da uno struscio di foglie, mi giro e Brooklyn mi guarda, è pallida, non riesco ad evitare il suo sguardo.

"Che c'è?" Doveva suonare aggressiva come domanda e invece assumo un tono quasi comprensivo.

"Nulla" Si passa una mano tra i capelli e accenna un sorriso malconcio.

Le gira la testa, ne sono sicuro, e so anche perché.

"Zayn"

Mi volto serio, mi fermo esattamente davanti a lei.

È a disagio.

"È stato Harry" Gonfia il petto per poi buttare tutta l'aria fuori, mi guarda, spera di avermi fatto capire, ma non è così.

Non dico niente, aspetto che continua.

"Quella notte Zayn, la macchina, era Harry, capisci?" Le trema la voce, ha un'aria spossata e le luccicano gli occhi.

Belonging || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora