Dakota 5

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Era giá mezzanotte e un quarto,e anche se l'indomani ci saremmo presentati tutti un po' più tardi del solito,io iniziavo già ad avvertire i primi sintomi di spossatezza;forse,in parte era stato per quell'attacco di panico,ogni volta ne risentivo,dopo. Avevo ancora le gambe tremolanti. Jamie..che cosa mi stai facendo? -《Okay ragazzi,io vado a nanna. Sono piuttosto stanca.》Urlai per farmi sentire da tutti. -《Noo..di già?》Biascicò brillarella Rita,facendo ridedere l'intero gruppo,tra cui alcuni alticci. -《Già. A domani.》Jamie mi fissò con un lampo particolare negli occhi grigi. -《Aspetta! Ti do un passaggio. Tanto anch'io devo andare.》Disse con un tono di voce che non permetteva repliche. Salutammo e ci avviammo verso la sua auto a noleggio:una Audi A5 Sportback bianca,con i vetri oscurati. Avrei chiamato un taxi. Non era necessario.》Jamie mi sorrise e tenne aperto lo sportello per farmi entrare, come un vero gentiluomo. -《Andiamo Dakota.. Non fare complimenti. Per me è un vero piacere poterti accompagnare. - Ci fu una pausa. - Davvero.》Mi scrutava attentamente,come se volesse leggermi l'anima. Ero sicura che avrebbe dato qualsiasi cosa,per sapere cosa mi passava per la testa in quel momento. Non replicai,mi limitai a sorridergli e mi infilai nella tana del lupo,e subito dopo,lui chiuse lo sportello.Durante il tragitto verso il mio albergo,prendemmo in giro alcuni membri del cast,riguardo a certe sciocchezze dette o fatte per tutto quell'alcol che circolava nei loro corpi. Io e Jamie eravamo gli unici ad essere completamente sobri. Si, avevamo bevuto..ma il giusto quantitativo per rimanere abbastanza lucidi. Non so perché,ma era come se sapessimo entrambi che mantenerci lucidi era la cosa giusta da fare quella sera. Uno strano presentimento mi attanagliò lo stomaco in una morsa, mista tra paura ed eccitazione. L'aria dentro l'abitacolo cambiò,si era fatta elettrica,mentre lui fissava la strada buia davanti a sé,con il volto combattuto e respirando rumorosamente. Era come se fosse capitolato in un suo discorso mentale, arrivando alla giusta conclusione,e io mi sentii tremare dentro,perché ero sicura che quella notte tutto sarebbe definitivamente cambiato tra noi: Jamie aveva già deciso. Io non sapevo ancora cosa. Una cosa era certa: tutto sarebbe stato nelle mie mani. Ci saremmo buttati dall'Empire State Building?? Oppure avremmo continuato ad ammirare il maestoso panorama come se niente fosse?? Già. Jamie aveva già deciso se buttarsi o meno. E io?? Cosa avrei dovuto fare io??
Arrivati in albergo,Jamie,con una determinazione a me ancora sconosciuta,mi aprì lo sportello tenendomi la mano e stringendola nella sua. Mi accompagnò fin sopra la mia camera e dopo che io ebbi strisciato il passepartout e la porta si aprì.. -《Allora Buona notte.?》Mi era uscita più come una domanda,che come un'affermazione. Il suo volto era serio,come mai lo avevo visto in tutti quei mesi. Fronte corrugata,occhi fissi intensamente nei miei e le sue bellissime labbra si stringevano leggermente,fino a poi dischiudersi e respirare rumorosamente. Il mio cuore? Un tamburo impazzito,che stava per esplodermi dentro al petto, pronto per farmi morire d'infarto istantaneo. Poi,infine parlò. Un sussurro determinato,ma un pò tremolante. -《Non mi inviti a bere qualcosa?》-《Non abbiamo appena finito di bere?》Replicai in un soffio, con le guance arrossate e la bocca aperta come uno stoccafisso. Era ovvio che non volesse bere,ma volesse me. Ma la risposta da ritardata,era uscita fuori ancora prima che potessi fermarla. Lui mi sorrise appena, perché ritornò a fissarmi con la stessa intensità di poco prima. -《Si,ma questo sarebbe solo tra noi due. I due protagonisti. Due colleghi che sono diventati amici. - Ora il tono della sua voce si faceva più intimo e caldo,fino a farmi bagnare nelle mutandine. - Due amici che hanno fiducia l'un l'altro.. Che si rispettano e soprattutto.. Si proteggono.》All'ultima frase mi sfiorò la mano destra,con la sua liscia,grande e calda. Adesso sentii il forte rumore dello schianto di un tram in piena velocità su un palo e un'insegna gigantesca al neon lampeggiante con scritto: USCITA D'EMERGENZA - USCITA D'EMERGENZA - USCITA D'EMERGENZA!!! Sapevo che avrei dovuto imboccarla subito,senza neanche pensare. Ma lo volevo più di ogni altra cosa al mondo. E lui voleva me. Che altro mi serviva? La mia vita era stata piena di disastri,uno in più... non avrebbe fatto differenza. -《Dakota?》Ecco che mi riportava nuovamente alla realtà. Lo fissai come un ebete,incapace di emettere suono,il suo viso si addolcì in modo da procurarmi un'altra fitta allo stomaco. Il mio cuore?? Ormai era partito da un pezzo. -《Non pensare. Io ho già smesso da tempo.》Mi sussurrò con voce implorante e tremante,per l'emozione che stava accuratamente contenendo. Ma che ora a poco a poco,veniva fuori. -《Acta no verba.》Pronunciò la frase del mio tatuaggio con risolutezza e facendosi di nuovo serio in volto. Quelle furono le paroline magiche che dissiparono all'istante ogni mia stupida insicurezza e paranoia. Questo era tutto ciò che avrei voluto sentire:fatti e non stupide parole che poi si sarebbero perse nel vento,come niente fosse. E lui stava facendo i fatti. Era tutto quello che mi serviva. Del resto lui si stava buttando dall'Empire State Building per me,e non era cosa da poco. Mi sarei buttata anch'io. Gli presi la mano e gliela strinsi. Il sorriso che mi fece,fu più luminoso di tutte le luci di Manhattan messe insieme,e i suoi occhi brillarono di una luce mai vista prima d'ora. Ci saremmo buttati insieme. Del resto si sa:in due fa meno male. -《Una Guinness?》Gli chiesi maliziosa. -《Non dico mai di no ad una Guinness. Specialmente se sei tu ad offrirmela.》Ricambiò con il solito sorrisetto furbetto che io già adoravo, e lo feci entrare richiudendomi la porta alle spalle.

La Forza dell'amore 💖Where stories live. Discover now