Dakota 49

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Era passata una settimana. Una settimana senza il mio James. Un inferno di dimensioni astronomiche. Avevo deciso di lasciarlo perché pensavo fosse la cosa giusta da fare. Aveva una figlia a cui pensare, anche se ancora lui non l'accettava, presto l'avrebbe amata sopra ogni cosa, anche più di me, e quindi avrebbe giustamente anteposto il suo bene prima del mio. E questo comprendeva Amelia. Dovevo tutelarmi. Tutelare il mio cuore ormai frantumato. E poi non sopportavo di dover combattere con quell'arpia di sua moglie. L'avevo vista abbastanza agguerrita e ostinata a tenerselo bello stretto, nonostante avesse capito cosa c'era tra noi. Non mi sentivo abbastanza forte. Ero più piccola rispetto a lei, in più lei era sua moglie e la madre di sua figlia. Avrebbe sempre avuto dei diritti su di lui, cosa che io non avevo.
Erano le nove e mezza della sera, avevo mangiato solo uno yogurt e dei biscottini. Avevo fumato un milione di sigarette, James non ne sarebbe stato felice. Lui odiava quando fumavo. Ma ormai non era più un problema. Tra noi era tutto finito. Non avevo più molta fame da quando ero rincasata. Mi trovavo distesa sul mio letto Full size, in lacrime, con in mano il mio iPhone a riascoltare le note di My Cherie Amour. La canzone che lui mi aveva impostato come sveglia. Sentire quelle parole mi faceva come impazzire, non smettendo di singhiozzare. Una settimana fa, quando ero partita in fretta e furia lasciando in lacrime l'albergo, mentre il concierge mi fissava a disagio, avevo deciso in aeroporto di comprare un nuovo numero, per non farmi rintracciare da James. Sapevo che una volta arrivato in albergo non trovandomi, avrebbe dato di matto e mi avrebbe subito chiamata. Così avevo agito tutelandomi ancora una volta. Se avrei sentito la sua voce disperata, sarei tornata sui miei passi e io volevo voltare pagina. Più avanti, quando ci saremmo rivisti, per lavoro, speravo che gli sarebbe passata. Ovviamente i nostri rapporti sarebbero cambiati. Lui mi avrebbe odiata, e anche lavorare insieme sarebbe stato un incubo. Era tutta la settimana che quasi non toccavo cibo e piangevo come una vedova nel letto con Zeppelin, (il mio cane)che mi fissava mugolando. Delle volte mi si accovacciava accanto, leccandomi o annusandomi un pò, come faceva il mio James. Lui si era affezionato al mio cane, che aveva pure fatto qualche comparsa nel film. Lo abbracciava e lo baciava anche, non era cosa da tutti, era così adorabile e anche Zeppelin da parte sua aveva iniziato a simpatizzare con James. Due settimane prima dalla fine delle riprese, mia madre se lo era venuto a prendere, per portarlo a fare il vaccino del mese. Stavo molto attenta alla sua salute, per me Zeppelin era molto importante. Era la mia famiglia. Quindi ora, dopo due settimane che non mi vedeva, mi trovava diversa. Nonostante tutto lo portavo ogni pomeriggio al parco, o fuori per l'ora del bisognino. Mettevo gli occhiali scuri e uscivo a fare quelle passeggiate solo per lui, se no, mi sarei barricata in casa, come agli arresti domiciliari. Mia madre, quando mi aveva vista, quando andai a prendere Zeppelin, rimase sconvolta. Ero distrutta. Mi confidai con lei subito. Lei mi ascoltò con attenzione, non risparmiandosi qualche piccola battuta infelice. -《Dio Santo, Dakota! Innamorarsi di un Inglese.》Ma certo... Come se il problema fosse quello. Ma per mia madre, che era reduce di un divorzio, tre figli avuti con tre uomini diversi... il problema essenziale era l'origine. -《Mamma non è Inglese. È Irlandese.》Le dissi esasperata. -《È la stessa cosa. Sono pignoli, perfettini, snob, e la lista sarebbe infinita.》Era seria. La cosa era grave. -《Mamma, lo amo. Così com'è.》Lei alzò gli occhi al cielo. -《Dakota, non posso crederci. Tu sei una ragazza anticonvenzionale. I matrimoni finiscono. - Certo! Pensai esasperata. - Ma gli Inglesi... tengono alla forma, sono pesanti...》-《Dio mamma, ti prego smettila!》Urlai. Non è che quella conversazione fosse servita a un gran chè. Lei rimaneva dell'opinione che gli Inglesi erano insopportabili. Ma il mio James era Irlandese, era adorabilissimo e io lo amavo sopra ogni cosa. Mi piaceva molto il fatto che lui fosse all'antica. Io avevo bisogno di questo nella mia vita che era sempre stata troppo fuori dalle righe. Io volevo una famiglia normale, una volta tanto nella mia vita. Con dei valori e dei principi. James era l'uomo che sempre avevo cercato per far sì che questo mio sogno si realizzasse.
Mia madre non riuscia a capire quanto per me fosse importante. Io avrei voluto un unico matrimonio e dei figli con un unico padre. E quel padre, avrei tanto desiderato fosse il mio James. Lui era pieno di valori... Era incredibilmente meraviglioso. Non riuscivo a capire come non se ne rendesse conto. Lui era stato fortunato, in un certo senso... la sua famiglia non era un circo, non tutto finiva nelle pagine di un giornale... Sì è vero, adesso anch'io ero diventata famosa, sapevo a cosa sarei andata incontro. Ma con James io non avrei avuto paura, lui era solido e con un senso della famiglia molto spiccato. Al momento giusto, ci saremmo ritirati per goderci la nostra fortuna in piena tranquillità, lontano dai riflettori. Bel sogno ad occhi aperti... peccato, perché ormai lo avevo lasciato, e quindi non si sarebbe più potuto avverare. Avevo raccontato tutto pure al mio migliore amico Blake, che era passato subito a salutarmi e mi aveva trovato uno straccio. Lui era stato un pò più comprensivo sulla situazione "Matrimonio", rispetto a mia madre, e secondo lui avevo fatto bene a mollare. -《In questi casi farfallina, la cosa migliore è starci insieme solo se lui ha divorziato dalla moglie. In caso contrario: aria fritta. Non farti incantare. Gli uomini quando sono sposati, sono tutti uguali. Egoisti! Dicono: "Si domani divorzio, domani divorzio..." E poi: "Non divorzio più, sai com'è... Mi fa pena..." Poi: "Lo faccio per mia figlia..." Eccetera eccetera. No, da retta a me. Trovati un bel fustacchione single!》Per un pò mi aveva fatta veramente ridere, tirandomi su di morale. Sapevo che lo faceva solo per me, mi voleva un bene dell'anima e non sopportava di vedermi in quello stato. Così me lo demolizzava a posta. -《Blake, sei davvero incorreggibile.》Anche lui non si risparmiò il suo bel discorsetto razzista. -《Comunque da te che sei Americana anche nello spirito, proprio non me lo sarei mai aspettato. Innamorarti di un Inglese.》Ci risiamo. -《È Irlandese.》Risposi con aria stanca, quel discorso mi stava cominciando a seccare. -《È la stessa cosa. - Replicò lui convinto. - Snob, perfettini, pignoli, pes...》-《Hai parlato con mia madre?》Gli chiesi spazientita. Anche se sapevo benissimo l'opinione che gli Americani avevano in generale degli Inglesi. Blake sorrise. -《Ma dai... lo sanno tutti come sono gli Inglesi. Lasciano pure il sapone sui piatti senza neanche sciacquarli, bevono il tè come l'acqua, mangiano di merda, non considerando la loro colazione da infarto. Sono maniaci del controllo e della puntualità, vanno vestiti come se non gliene importasse un cazzo di cosa buttarsi addosso...》-《Okay Blake, basta così. - Ero davvero stanca. - James sarà anche tutte queste cose, ma io lo amo.》Lui mi abbracciò forte e io ricambiai, anche se non vi nascondo che quella del sapone sul piatto mi fece davvero rabbrividire. Infine, mi sentivo davvero come se stessi vivendo in un lutto senza fine. Il dolore interno era come una voragine. Mi mancava fortemente, non riuscivo più a vivere senza di lui, mi era entrato così in profondità, che era diventato pure difficile respirare. Chissà lui come stava. Sicuramente non bene. Gli avevo pure lasciato in camera la mia crema. Sapevo quanto amava il mio profumo. Sperai fortemente che lui fosse salito in suite, per vedere con i propri occhi se non gli avessi lasciato qualcosa e che per di più l'avesse trovata. Non avevo voluto dire niente al concierge di proposito, sapevo che se il suo amore era talmente grande, come lui aveva sempre decantato... sarebbe salito e avrebbe cercato una traccia di me per lui. Un giorno, forse... l'avrei saputo. Invece a me di lui non restava niente, neanche una sua camicia. Dopo il secondo giorno senza di lui, ero talmente così disperata, che corsi in profumeria e acquistai un bottiglia di 100ml di Obsession. Tornata a casa, ne spruzzai un bel pò sul cuscino dove dormivo e lo abbracciai forte, annusandolo come se fosse lui e iniziavo a scoppiare a piangere, disperatamente, singhiozzando senza più controllo, fino a cadere addormentata. Mi mancava soprattutto dormire con lui, adoravo il fatto che mi stringesse fortemente al suo corpo, a cucchiaio, e che il suo viso si premesse sull'incavo del mio collo, annusandomelo, baciandomelo dolcemente e poi addormentandosi rilassato. Amavo sentire il suo forte respiro sulla mia pelle e sull'orecchio, persino quando russava ero felice, perché sapevo che era lì.

La Forza dell'amore 💖Where stories live. Discover now