Damn Good Bluffer || Pt.5 ||

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Quando non ci fu nient' altro che un chiaro click a segnalare che il caricatore era vuoto abbassò il suo braccio e riprese a respirare nuovamente. Dopo di che si allungò per posare le cuffie mentre Hoseok interrompeva quel silenzio premendo il bottone così da raccogliere i bersagli. Taehyung posò la pistola sul bancone e scrocchiò le dita.

"Vediamo..." Hoseok staccò il bersaglio  e lo sollevò. Potevano vedere chiaramente attraverso i fori dei proiettili. "Sullo stomaco, due spari. Lo paralizzi, forse abbastanza da far cadere un uomo per il dolore ma dobbiamo lavorarci su. Colpo sul petto, buono, giusto attraverso il centro ." Taehyung si rosicchiava il labbro mentre i suoi occhi erano puntati sul colpo vicino alla spalla, sapendo che era un errore. "Taglio davvero vicino un' arteria ed è piuttosto buono ma i colpi alla spalla sono per disarmare, non per uccidere." Hoseok smise di parlare ed entrambi si misero a guardare i fori perfetti nella sagoma della testa. "Entrambi eccellenti ma ricorda..."

"Gli headshot sono difficili, obbiettivo in movimento, area ridotta," disse Taehyung, ripetendogli le sue stesse parole come un bambino delle elementari.

"Esattamente, così abbiamo da migliorare questi colpi allo stomaco," disse Hoseok mentre si apprestava a posare il bersaglio rovinato. "Voglio vedere almeno cinque colpi al petto prima di finire oggi."

"Merda" gemette Taehyung mentre l' altro uomo prendeva una nuova sagoma e la appendeva al gancio. "Hosoek, può l' Haedogje Pa farmi un favore e semplicemente uccidermi all' istante."

Era il giorno prima che lui dovesse essere pronto per partire con Lim per l' attesissima data dell' infiltrazione quando Taehyung si ritrovò fuori dalla porta dell' appartamento di Namjoon. Non sapeva esattamente il perché fosse lì in piedi in quel piccolo corridoio, fissando il sistema di sicurezza sul muro piuttosto che premere i bottoni ed accedere. Qualcosa all' interno della sua testa gli diceva che era troppo tardi per fare questo. Il tempo segnato sul sistema indicava che erano circa le 23 e tuttora lui era lì, congelato sul posto. Poteva semplicemente voltarsi e andarsene ma non poteva. Taehyung sapeva la ragione per la quale non poteva ed era semplicemente questa.

Era terrorizzato e non riusciva ad affrontare l' idea che avrebbe attraversato la capitale per entrare nei territori dell' Haedogje Pa senza poter parlare con Namjoon per un' ultima volta. Questo era il perché era lì in piedi con le mani sospese sopra i bottoni e la testa piena di pensieri frenetici. Sentiva il bisogno urgente di mordersi le labbra e prima che potesse farlo le sue dita schiacciarono il bottone.

"Namjoon sono io, Tae." disse, sporgendosi in avanti per parlare al sistema. "Ho bisogno di parlarti."

Taehyung tolse le dita dal bottone e tornò nella posizione iniziale, lasciandosi uscire un sospiro pesante come i pensieri nella sua testa. Portò la mano libera agli occhi e li sfregò con movimenti circolari delle dita. Era stanco, davvero molto stanco. L' intera mattina l' aveva passata in palestra e tutto il primo pomeriggio in un incontro. Taehyung aveva visto Nam di nuovo, quell' irritante merda, e ancora una volta aveva ascoltato l' uomo perlare apertamente di lui come se fosse un' oggetto. Non gli era piaciuto, lo aveva fatto sentire in disagio ma le sue parole sembravano suggerire che lui poteva avere una possibilità per combattere per questo dopo tutto. Il resto del pomeriggio era stato impegnato a memorizzare le informazioni dell' ultimo minuto e si era anche esercitato al poligono di tiro da solo poiché Hoseok doveva coordinare un' incursione.

Era questo. Itre mesi erano finalmente giunti al culmine, e Taehyung era terrorizzato.

Dopo probabilmente dieci secondi di silenzio e di attesa sentì qualcosa dall' altra parte della porta. Suoni di passi. La porta si aprì verso l' interno e Namjoon si sporse nel corridoio. L' uomo indossava ancora la sua divisa e sembrava come se stesse ancora lavorando. La camicia era stropicciata e fuori dalla cintura dei pantaloni e i suoi capelli neri sembravano un po' più disordinati del solito.

House of Cards || ITA || sugaminsWhere stories live. Discover now