·•Vento•·

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Aveva smesso di piovere e Tadashi stava tremando dal freddo,dato che il giacchetto non gli era ancora stato ridato. Nel mentre che  rimetteva la giacca, il ragazzo più alto, che non si era mosso da lì, ricominciò la conversazione terminata qualche secondo prima.
《Scusa per tutto...》
Avrebbe dovuto concludere il tutto lì, lasciando andare il lentigginoso per poi dimenticarsi di lui. Ma gli parve quasi impossibile, quei suoi occhi lo catturavano in una maniera quasi surreale. Non riusciva a pensare che non l'avrebbe visto più, cosa insolita dato che il ragazzo era sempre molto violento e freddo con le sue vittime. Ma lui era diverso, non voleva farselo scappare. Aveva un po' di ansia, senza capirne il motivo, ma raccolse qualche briciola di coraggio e continuò la frase.
《...vuoi che ti aiuti? Per scusarmi..》
Tadashi, che invece si stava già incamminando verso la sua meta, fu quasi colpito da quella proposta, ma non del tutto, in fondo non sembrava per nulla un ragazzo malvagio. Quindi si girò incrociando il suo sguardo, in un istante marrone e miele si mescolarono, e si innamorò di quei occhi.
《Certo, se vuoi》 le sue parole erano insicure e fragili, ma stranamente si fidava del ragazzo che lo aveva quasi aggredito poco prima. Sembrava che gli occhi del biondo si illuminarono alla risposta dell'altro, ma nascose quella strana reazione, chiudendo gli occhi e sistemandosi gli occhiali.
Finalmente arrivò al supermercato, ma non solo. Come poteva immaginare che si sarebbe trovato in quella situazione? Era la prima volta dopo tanto che parlava con qualcun'altro, diverso da suo padre. Gli sembrò un sogno.
《Allora qual'è il piano?》chiese allora lui.
《Tu fidati di me》 fu la risposta dell'altro. Tadashi lo guardò curioso, e poi entrarono finalmente. Attraversarono vari reparti, in completo silenzio ed imbarazzo.
《Cosa ti serve?》
Improvvisamente Yamaguchi andò nel panico, non sapeva se rispondere con la verità, oppure mentire. Ormai si trovava in quella situazione e non poteva tornare indietro. Sicuramente il biondo gli avrebbe domandato come mai avesse bisogno di alcool, e come poteva rispondere?
《A-alcool》 riuscì a dire con un filo di voce. Chiuse gli occhi temendo la domanda dell'altro che invece non arrivò mai. Difatti non sentendo una risposta, aprì gli occhi e guardò il biondo che sembrava indifferente a quella richiesta. Tirò un sospiro di sollievo. Presero 6 bottiglie e si avviarono verso l'uscita.
《Quindi qual'è il piano?》
《Scappiamo》
《ComE SCAPPIAMO?!E BASTA? MA CHE PIANO È?》
《Non urlare idiota》
Tadashi si stava pentendo di essere in quella situazione. Poi cominciò ad osservare meglio il posto in cui si trovavano: non c'erano telecamere, e il commesso sembrava stesse dormendo. Gli sembrava comunque una pessima idea.
《Pronto?》
Non era pronto, ma l'altro ragazzo non diede il tempo al lentigginoso che cominciò a correre velocissimo verso l'uscita. Tadashi lo seguì, leggermente terrorizzato. Gli allarmi davanti la porta cominciarono a suonare percependo che stava uscendo merce non pagata. Il commesso si alzò di soprassalto gridando come un matto e chiamando la polizia.
《Se è di nuovo quello spilungone con gli occhiali, giuro che lo ammazzo!!》
 Il moro nel mentre iniziò a lacrimare, chiedendo perdono mentalmente alla madre che sicuramente non lo avrebbe voluto vedere in una situazione del genere.  Il biondo invece sembrava quasi a suo agio in quello che stava succedendo, come se per lui fosse abituale. Ad un certo punto girarono dentro uno di quei vicoletti malsani, dove trovarono un motorino nero, ridotto non nel migliore dei modi.
《Cosa?! Vuoi anche rubare un motorino ma cosa ti viene in mente?》 Ormai Tadashi era in preda al panico.
《È mio, non ti preoccupare, però muoviti e soprattutto stai tranquillo》 disse l'altro porgendogli un casco e invitandolo a salire. Per un attimo vacillò, ma sentendo le sirene della polizia sempre più vicine decise di salire insieme all'altro. Riuscirono in qualche modo a seminare la polizia, ma Tadashi non ricorda nulla di quei attimi, essendo stato tutto il tempo con gli occhi chiusi, stretto alla vita del suo nuovo amico. Quando l'altro gli assicurò che erano salvi, si sentì come mai prima d'ora, tutta l'ansia e la paura sparirono di colpo e cominciò a sentire un completo senso di libertà. Stava respirando l'aria che non respirava quasi mai, stava facendo una cosa che non avrebbe mai voluto fare, non si sentiva triste, e soprattutto, non aveva il padre che gli impediva di vivere quel momento rovinandolo come aveva sempre fatto. Allargò le braccia al cielo, il vento era fortissimo, e, nel mentre che urlava euforico, gli sembrava di star volando. Non credeva avrebbe potuto vivere le stesse emozioni in futuro. Fecero un ultimo giro, per poi fermarsi un attimo in un parchetto vuoto. Yamaguchi era felice come un Pasqua e si stava godendo ogni attimo.
《Ti è piaciuto?》dopo minuti senza essersi parlati il biondo iniziò una conversazione
《SI TROPPO》 il moro fece un sorriso, di quelli veri, di quelli sani, e all'occhialuto gli parve di sentire il suo cuore sciogliersi a quella visione. Però cercò di non sembrare toccato da quel sorriso. Tadashi subito dopo averlo fatto si meravigliò di se stesso. Aveva smesso di sorridere, ed ora, con uno sconosciuto, dopo aver rubato alcool, stava ridendo di pieno gusto.
《Ah oddio scusa, com'è che ti chiami?》
Per un attimo il più alto sobbalzò 《Tsukishima, Tsukishima Kei》
E un inizio più burascoso di questo, Tadashi credeva fosse impossibile trovarlo.

𝐃𝐞𝐚𝐝 𝐭𝐨 𝐦𝐞🌸||𝘛𝘴𝘶𝘬𝘬𝘪𝘺𝘢𝘮𝘢Where stories live. Discover now