·•Sangue•·

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Era una mattina allegra quella. Si respirava un'aria di felicità e di allegria come mai negli ultimi 2 o 3 mesi. La primavera era entrata e Tadashi passava gran parte delle sue giornate sotto all'albero di ciliegio ormai sbocciato. Gli sembrava di essere tornato piccolo, quando si metteva sdraiato per terra accolto tra le braccia di sua madre la quale gli trasmetteva una dolcezza e sicurezza incredibili. Questa volta però le braccia che lo abbracciavano erano altre. Erano le braccia della persona che lo aveva riportato alla luce, quella persona che riusciva sempre a riscaldarlo con teneri e umidi baci. Quella persona che gli aveva regalato il suo cuore e non poteva desiderare regalo più bello. Perchè si. Possedere Tsukishima tutto per sé a Tadashi sembrava essere un miracolo, un enorme sogno ad occhi aperti che voleva non finisse mai più. Era estremamente bello il suo fidanzato sotto la luce tiepida del solito sole di primavera e con il vento che accompagnava qualche petalo di ciliegio a posarsi dolcemente sui suoi capelli. Semplicemente meraviglioso. Era inutile cercare di nasconderlo e Yamaguchi a volte pensava che effettivamente il biondo non si fosse mai reso conto della bellezza e del fascino che aveva. O lo strano effetto che faceva su di lui. Era capitato che il lentigginoso, soprendendosi di se stesso, fosse riuscito a infrangere i proprio valori morali finendo a baciare con passione il biondo implorandolo di renderlo suo in mezzo ai petali rosa. E forse, Tadashi non sapeva che Kei sentisse lo stesso urgente bisogno di baciare ogni parte di quel corpo delicato e magnetico. Si, la primavera rendeva entrambi estremamente belli. Lo erano sempre in realtà, ma i fiori di ciliegio rendevano tutto meglio. Anche se, bisogna ammetterlo, qualche volta avrebbero potuto placare quella grande volontà di ottenersi, quando era pieno pomeriggio ed un'altra coppia si aggirava da quelle parti scoprendoli nel pieno atto della loro unione. Tadashi si era ripromesso di evitare ulteriori figuracce, ma l'incantesimo di quell'albero rendeva tutto troppo difficile.
Quel giorno, quindi, emanava un'enorme gioia, tanto che il lentigginoso si era svegliato con un enorme sorriso che non riusciva più a togliersi. Era il giorno in cui sarebbero andati dai genitori di Kei e nessuna preoccupazione sembrava toccare il viso dolce del più basso che, anzi, sembrava essersi immerso in un'armonia totale. Tsukki non era della stessa idea. Non perché avesse paura dei suoi genitori od altro, ma quel giorno aveva un tremendo presentimento e cercava in nessun modo di farlo trasparire evitando di rompere la magia di felicità che aveva posseduto Tadashi in quel momento.
《Sei pronto?》aveva detto il lentigginoso avendo notato che c'era qualcosa che non andava nell'altro.
《Sei preoccupato? 》Il biondo si odiò per non essere riuscito nel proprio intento, poi fece no con la testa.
Il lentigginoso sorrise《Ricordati che io non ti lascerò mai, sarò sempre accanto a te, ok?》Gli prese le mani e gli diede un leggero e dolce bacio sulla labbra. Kei arrossì leggermente a quella scena e senti il cuore sciogliersi.
《Nemmeno io ti lascerò mai Tadashi, lo prometto 》disse con una voce forse più profonda del solito che mandò su di giri il lentigginoso che si affrettò a baciarlo e stuzzicarlo lungo tutto il corpo. La primavera era spettacolare, pensò Kei. Poi il più basso si fermò, l'altro si morse il labbro.
《Dobbiamo muoverci scansafatiche》lo rimproverò con un sorriso compiaciuto 《Mi devi o no presentare ai tuoi? 》
Il biondo gli rivolse uno sguardo insoddisfatto 《Aspetteranno, non puoi lasciarmi così》
L'altro si mise a ridere《Dai muoviti e zitto, quando torniamo avrai ciò che desideri》
Non del tutto accontentato, dopo un profondo sospiro Tsukishima si vestì e appena finito vide Yamaguchi uscire dalla doccia con un semplice asciugamano attorno alla vita e uno sulla testa. Quell'uomo oggi lo voleva morto. Arrosì 《Non mi guardare così e vai a sistemare la moto》
《Ma è perfetta non ha bisogno di nulla.. 》Il biondo si avvicinò come il migliore cacciatore si avvicinava alla propria preda《Tsukkiii, ti ho detto di muoverti, su 》
Dopo mezz'ora, in cui molto probabilmente il biondo era riuscito ad ottenere ciò che voleva, riuscirono a partire verso la casa della famiglia Tsukishima. Era grande, non quanto la villa di Tadashi, ma era comunque una bella casa. Una volta suonato il campanello e rivelata la propria identità, la madre di Kei corse ad aprire la porta per abbracciare il proprio figlio con gli occhi colmi di lacrime di felicità. Kei cercò di rimanere composto ricomponendo la sua maschera di freddezza, ma nonostante gli sforzi non riuscì a non ricambiare l'abbraccio materno. Tadashi era rimasto leggermente in distarte a guardare la scena, era felice eppure avrebbe voluto che quello ad abbracciare così la propria madre fosse lui e non Kei.
《Sei tornato Kei》
《Sono venuto solo perché me lo ha detto Akiteru》
《Scusami Kei, scusami se sono stata una madre assente e ti ho lasciato cadere nel vortice dell'oscurità, perdonami... 》
Kei non disse nulla, semplicemente la guardò e la madre capì che non c'era nient'altro da dire.
《Mamma ho una persona importante da presentare a te e a papà》
La mamma di Kei si girò a guardare per la prima volta Tadashi che fino a quel momento non si era nemmeno accorta della sua presenza.
《Lui è Tadashi, il mio fidanzato》
Il cuore di Yamaguchi si fermò, non era ancora abituato a tutto questo. La madre guardò attentamente il lentigginoso che a sua volta era in preda ad un'ansia celata che però sembrò sparire quando la madre gli concesse un sorriso materno.
《Sono felicendi conoscerti Tadashi》
《A-anche io signora Tsukishima》
《Dai entrate, Kei deve raccontarmi 3 anni della sua vita... 》
Passò svariato tempo, Tadashi conobbe anche il padre di Kei che anche lui lo accolse con una leggerezza noncurandosi del fatto che fosse un uomo. Parlarono molto, Kei raccontò il loro primo incontro, il fatto che ormai convivessero e di come Tadashi lo avesse aiutato a distinguere i colori della vita. La madre era entusiasta e sembrava che Yamaguchi le fosse particolarmente simpatico e gli piacesse molto.
《Allora Tadashi, i tuoi che lavoro fanno?》
Sembrò fermarsi tutto, poggiò con lentezza la tazza di the che stava sorseggiando, ebbe un attimo di esitazione per cui stava per rispondere il biondo al posto suo ma poi..
《Mia madre è morta quando ero piccolo, mio padre non lo vedo ormai da molto tempo.》
Uno spiraglio di tristezza invase gli occhi lucidi di Yamaguchi. Kei se ne accorse e prese la sua mano sotto il tavolo per ricordagli che non era solo. Non era riuscito a proteggerlo nemmeno oggi dalla tristezza che accompagnava Tadashi da sempre, nemmeno quel giorno che era primavera.
《Ma ormai sono riuscito a superare tutto grazie a suo figlio》disse ed in un attimo tutta la tristezza sparì e venne sostituita da un sorriso innamorato verso il biondo. Sul viso della madre nacque un sorriso spontaneo.
《Tadashi da oggi in poi sei parte della famiglia, puoi considerarmi come una seconda madre sempre 》
A Yamaguchi si sciolse il cuore e non riuscì a trattenere una piccola lacrima di gioia che scendeva dall'angolo dell'occhio.
Ormai fatte le 17 decisero di andarsene e i genitori del biondo, nonostante avessero insistito nel cercare di convincerli a rimanere e, anzi, proprio a rimanere a vivere lì, promisero di tornare più presto possibile. Sebbene la parte più importante della giornata fosse passata, a Kei rimaneva comunque un pessimo presentimento. A Yamaguchi girava un'idea in testa e Kei avrebbe tanto voluto sperare di non averci mai dato retta. Ecco il motivo per il quale, qualche minuto dopo si ritrovavano a stare davanti la villa Yamaguchi, ormai con le sembianze di una casa abbandonata, con la preoccupazione che cresceva sempre di più nel biondo e la voglia, invece, di cambiare le cose nell'animo del lentigginoso. Qualcosa nell'incontro con i genitori di Kei aveva mosso l'animo di Tadashi, una piccola speranza di poter cambiare le cose, di potersi riappacificare e concludere quell'eterna sofferenza. Kei cercò di sopprimere il brutto presentimento ormai diventato sempre più forte, lasciandosi calmare dalla strana sicurezza che emanava Tadashi. Forse sarebbero davvero riusciti a fare qualcosa, a cambiare le cose. Se ne autoconvinceva sempre di più, ma in realtà quella situazione non gli piaceva per niente e temeva davvero molto per l'incolumità di Tadashi. Il ragazzo riuscì ad entrare dalla finestra della propria camera, un po' come ai vecchi tempi, e aiutò il biondo a fare lo stesso. Per la prima volta Kei vedeva la camera di Tadashi. Un buio totale, completamente spoglia e l'unica cosa che aveva attirato la sua attenzione era uno specchio completamente rotto. Non si era permesso di immaginare come si era potuto rompere. Poi sulla scrivania una foto di Tadashi con la madre, era una donna bellissima e il suo fidanzato gli assomigliava veramente tanto. Yamaguchi aprì la porta di camera sua con un'enorme decisione. C'era un silenzio di tomba. Scesero insieme le scale che facevano da tramite dalle camere al solito della casa e trovarono il padre di Tadashi davanti la porta finestra che riconduceva al giardino. Stranamente non si era accorto della loro presenza.
《Papà》affermò con aria autoritaria il figlio.
Il padre si voltò a guardarlo e per un attimo riuscì a vedere il piccolo Tadashi sereno di quei giorni ormai passati. Venne assalito da un tornado di rabbia.
《Lurido figlio, osi tornare con tutta questa tranquillità dopo essere sparito e avermi lasciato senza giocattolo con cui divertirmi》
《Sono venuto qui perché voglio risolvere tutto, possiamo riuscire a tornare come prima, fidati di me, ho riscoperto tutti i colori so che anche tu puoi tornare a vedere》
Uno scatto e il padre si trovava a pochi metri dal figlio che però non abbasso mai la testa e continuò a guardarlo dall'alto verso il basso.
《Ma come parli? Io ci vedo benissimo e smettila di dire queste michiate. E soprattutto, lui chi cazzo è?》
Tadashi sapeva che il padre non vedeva, la sua vista era annebbiata da anni. Era convinto ci sarebbe riuscito, con Kei accanto tutto era possibile, anche affrontare il male che aveva avvolto suo padre da tempo.
《Ti presento Kei, il mio ragazzo. Sono sicuro che alla mamma sarebbe piaciuto sicuramente e.. 》
《Ah, adesso sei pure frocio?》
A Kei bolliva il sangue nelle vene ma Tadashi gli aveva fatto promettere di non muovere dito a meno che le cose non si fossero messe male. Il padre  prese il lentigginoso per i capelli.
《Tu sei sempre di più una delusione》
《Tadashi non è-》
Kei venne interrotto
《So che non è mio padre a parlare ma solamente il profondo dolore che lo costringe a dire ciò. Papà, svegliati.. 》riuscì a dire come se l'uomo di fronte  non gli stesse facendo alcun male.
《Sei solo un errore insulso e insopportabile, frocio di merda ora te la faccio pagare》
Disse ciò e fu tutto troppo veloce. Ma a gli occhi di Kei andò tutto molto a rallentatore. Vide l'uomo buttare il lentigginoso addosso al muro, abbassargli i pantaloni e violarlo con le dita. Tadashi non riuscì a fare nulla, l'unica cosa che fece fu urlare per il dolore. Lo immobilizzò e si cominciò ad abbassare i pantaloni.
《Dai non urlare, adesso godrai come una puttana》
Kei pensava di star vivendo un orribile e brutto sogno. Sperava che in realtà non avesse acconsentito alla richiesta del fidanzato, non avesse ceduto a quel bellissimo sorriso e non avesse creduto a quelle parole, "andrà tutto bene, vedrai". E subito dopo sarebbero potuti tornare a casa a fare l'amore come se fosse la prima volta. Invece era lì a vedere quel mostro fare del male all'amore della sua vita. Lo stesso uomo che aveva privato Tadashi di una felicità che era riuscita a riconquistare da poco e che lui voleva di nuovo rubare. No, non poteva accettare di vedere ciò. Il padre non se ne accorse in tempo che Kei gli tirò un pugno in faccia con tutta la rabbia che possedeva.
《Non toccarlo. 》
Il ritorno dello sguardo gelido di Kei. 《L'altro frocio, bene. Fammi vedere cosa sai fare》disse lasciando andare la presa su Tadashi lasciandolo cadere a terra per poi tirargli un calcio in faccia. Sputò sangue.
《NON TOCCARLO HO DETTO》si scaraventò sull'uomo tirando un altro pugno, e ancora un altro. Il padre ne prese di meno di quanto Tsukki avesse voluto, ma l'uomo era molto più grosso e forte ed era riuscito a restituire tutti i colpi del biondo con il doppio della forza.
《Niente male spilungone ma sei un dilettante》
Il biondo a fatica si rialzò spingendo l'uomo per terra colpendolo ripetutamente. Quando il biondo finì le forze, il padre di Yamaguchi lo prese per i capelli e strinse una mano attorno al collo candido dell'occhialuto. Ma proprio in quel momento Tadashi si era rialzato, portando via dalla presa del genitore il proprio fidanzato. Fece sedere Tsukki per terra privo di forze.
Poi successe il peggio.
Il padre sembrò andarsene in cucina, stremato.
《Tsukki come stai? Scusami è tutta colpa mia io-》
《Zitto Yamaguchi, muoviamoci e andiamocene di qui prima che torni》
《Ti amo Kei》
《Ti amo anche io Tadas-》
Il buio.
Poi il sangue di Tadashi ovunque su di lui.
Un coltello aveva trafitto il corpo del lentigginoso. Usciva sangue in continuazione, si accasciò al suolo.
Gli occhi spalancati di chi aveva appena visto l'amore della sua vita morire. Un colpo alla testa. Poi di nuovo il nulla.
D'improvviso anche fuori cominciò a piovere.

...
Mi uccideranno tutti
Non solo sono tornata, MA PURE CO STO CAPITOLO HAHAHAHA, aiuto.
Non vi preoccupate cari miei, caricherò presto.
Ciao ciaoooo
(so stata un genio a creare prima un'immagine bella e poi a distruggere le vostre speranze AHHAHAH)

𝐃𝐞𝐚𝐝 𝐭𝐨 𝐦𝐞🌸||𝘛𝘴𝘶𝘬𝘬𝘪𝘺𝘢𝘮𝘢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora