005 || parte 2

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|| parte 2 ; taehyung ||

Taehyung aveva delle occhiaie più grandi del panda in Kun Fu Panda. Il fatto era che, nonostante volesse convincersi della mancanza di importanza tra il bacio avvenuto fra Jungkook e lui, quando chiudeva gli occhi, si ricordava solo di quello. Ed era sbagliato, molto sbagliato.

La prima notte aveva cercato di non impazzire, così la trascorse con gli occhi fissi sul suo tablet, vedendo Goblin, riuscendo sempre a sollevargli il morale, sopratutto nel vedere il protagonista. Ma non si deve fraintendere, il fatto di godere vedendo quanto fosse sensuale quell'attore non aveva alcun legame con la sua eterosessualità già definita. Taehyung era etero, al cento per cento, amante dei seni e delle mutandine rosa; tuttavia, amava anche i corpi maschili marcati, le mani morbide e sode, la voce sensuale, gli sguardi penetranti e... No, non era gay.

Quando arrivò il mattino delle lezioni, tutto peggiorò. Jungkook si avvicinò per salutarlo con un sorriso radioso, passando le braccia intorno alla vita del maggiore, come era consuetudine, ma Taehyung si irrigidì immediatamente. Le braccia del suo migliore amico lo stavano bruciando, puro fuoco che si schiantava contro il suo corpo, i brividi.

Camminarono tranquilli fino alla sua classe, il corvino parlava incessantemente, ignaro del caos mentale che Taehyung aveva a causa del desiderio di baciare quella piccola bocca chiacchierona. E per un etero era sbagliato!

Chi sano di mente penserebbe di baciare il loro quasi fratello?! Nessuno, assolutamente nessuno! O almeno qualcuno con una mente sana porterebbe quei pensieri fuori dalla sua testa. Spaventato mandò via Jungkook il più possibile, dicendogli che sarebbe andato in infermeria perché si sentiva di vomitare, il che era parzialmente vero in qualche modo.

Il giorno dopo ci fu quasi un errore, perché Jungkook si sedette sulle sue gambe, per colpa di una assenza di sedia al tavolo dove stavano mangiando. Jimin, intimo amico di entrambi, sorrise malizioso, con gli occhi fissi sul rosso, sembrava conoscere tutta la verità e quindi traumatizzava Taehyung; non pensava cose molto innocenti con il suo amico addosso.

"Devo incontrare una persona, mi dispiace!" saltò su, facendo sobbalzare Jungkook con grazia. Jimin inclinò semplicemente la testa curiosamente, fissandolo intensamente.

"Taehyung, ti accompagno." disse il piccolo biondo con un sottile sorriso, ridendo dentro da come si rifletteva la paura nelle pupille di Taehyung. "Devo vedere anche io qualcuno."

"Chi?" domandò Yoongi con metà sandwich in bocca.

"Dopo ti dico, okay?"

"Okay."

"Mh, a più tardi," Jimin era in meno di due secondi al fianco di Tae, afferrandolo per un braccio. "Dai, Tae, siamo in ritardo,"

Taehyung annuì con timore, iniziando a camminare. Jungkook li osservò finché entrambi non attraversarono la porta della sala da pranzo.

(...)

"Taehyung, chi stai venendo a vedere?"

"Eh?"

"Abbiamo passato dieci minuti a girare per i corridoi, in cinque la pausa è finita."

"Io.. io.. Ma non dovevi incontrare qualcuno anche tu?" Kim domandò con espressione seria. "O forse hai qualcosa da dirmi, Jimin."

friends don't do this ° vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora