007

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Taehyung respirava circa sei volte più velocemente del normale, guardando negli occhi della bambina che era una vicina di Jungkook, sembrava un pesce fuor d'acqua. Somin avrebbe chiamato un'ambulanza nel caso in cui quel ragazzo sarebbe svenuto da lì a poco. Assurdo. Le mani del rosso tremavano mentre teneva la chiave di riserva che Jungkook gli aveva dato per farlo entrare ogni volta che voleva; non era pronto, probabilmente non lo sarebbe mai stato. Aspettò come un idiota per dieci minuti fuori dalla casa, supplicando il cielo di dargli il potere di poter affrontare il suo migliore amico senza che i sensi di colpa lo divorassero.

"Okay.." sospirò profondamente, inserendo la chiave e aprendo la porta. Non poteva più tornare indietro. Chiuse attentamente, facendo qualche passo verso le scale, vedendo chiaramente la nota che i genitori di Jungkook avevano lasciato prima di andarsene. Uh, Jisoo non aveva mentito.

Avanzò passo dopo passo, lentamente. Aveva paura, sì, paura di ciò che il suo cuore poteva mostrare. Era spaventato, voleva Jeon Jungkook solo come un fratello, ma c'era qualcos'altro. Ci vollero settimane per capirlo; cazzo, si era innamorato del suo migliore amico, del bambino che teneva per mano fin da piccolo, il ragazzo con cui aveva condiviso esperienze uniche. Gli piaceva un ragazzo, il suo migliore amico, che per di più, era fidanzato con Jisoo.

Questo fece male più di qualsiasi altra cosa.

Non era a conoscenza di quanto tempo fosse davanti alla stanza di Jungkook, scosse la testa diverse volte prima di toccarla piano. Sentì un forte rumore, qualcosa di simile a quando una lampada cade e si rompe. 'Oh, no, è morto!' senza misurarne le conseguenze, entrò all'improvviso, fermandosi quando vide come Jungkook era arrotolato. Sì, arrotolato. Coperte avvolte attorno al corpo del ragazzo, una striscia rosa che gli copriva la bocca, gli occhi spalancati.

"Jungkook.." sconcertato, Taehyung non capì niente.

"Hey, tu.. Wah!" sentendo un rumore, il rosso guardò verso la porta. Jisoo mostrò un sorriso inquietante, "Oh, Tae, vi lascio soli a risolvere i vostri problemi. Addio."

"No aspetta!" la porta venne chiusa, il suono della serratura fu chiaramente udibile. "Merda!"

Taehyung si gettò a terra per la frustrazione, rotolò da una parte all'altra mentre singhiozzava, sopraffatto da tutto. Era un completo idiota per essere caduto in quella trappola, dio. Persino Jungkook ci era cascato.

"Sei un imbecille!" ringhiò ai margini di un esaurimento nervoso, strisciando verso il suo migliore amico, buttandolo giù mentre tirava le lenzuola che circondavano il suo corpo. "La pagherai, Jeon.. con Kim TaeHyung non giochi, idiota."

Jungkook si allarmò, non poteva muoversi, non poteva parlare. Non poteva fare nulla! Gemette di dolore quando sentì il suo culo schiantarsi contro il pavimento, fu completamente esteso lungo il pavimento. Taehyung rise, guardandolo gli venne in mente un sushi invece di un essere umano.

'Mangialo, che aspetti?'

Lentamente salì sul sushi castano, inclinò la testa con un'espressione innocente riflessa sul suo viso. Le sue mani viaggiavano sul volto dell'altro, delineando ogni parte di esso, le sue dita formicolavano, o almeno questo percepì Jungkook, che chiuse gli occhi per godersi la dolce carezza esercitata dalle lunghe dita del suo amico su di esso. Sentì un respiro lento schiantarsi contro il suo viso, aprì un pò gli occhi per vedere Taehyung da vicino; le loro fronti si scontrarono, i loro nasi si sfioravano. Trattenne il respiro quando Tae gli lecco il lobo dell'orecchio, gli piacque, gli provocò una strana sensazione.

Per Jungkook non c'era niente di più bello di vedere direttamente negli occhi il suo amico Tae, per distinguere il modo in cui l'iride suo marrone si dilatava per assumere un colore più giallastro, la luminosità che sembrava riflettere, tutto ciò gli faceva bene al cuore. Purezza. Onestà. Sogni. Desiderio d'amore.

friends don't do this ° vkookWhere stories live. Discover now