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Yoongi si guardò allo specchio, abbottonando i suoi skinny jeans e sistemando la giacca di pelle nera sulla sua camicia dal colore bianco leggermente aperta.

Si passò una mano tra i capelli scuri, sistemandoli per ottenere un risultato migliore, così si osservò ancora un po' allo specchio e sospirò.

"Che palle" si disse, sbuffando sonoramente ed alzando gli occhi al cielo, per poi tornare a guardarsi. "Però sono proprio un figo" ammise poi, facendo un sorrisetto soddisfatto e bagnandosi le labbra con la lingua.

Non aveva mai indossato vestiti del genere, all'Inferno utilizzava per lo più pantaloni e camicia di cotone, entrambi neri ed eleganti, quello era l'abbigliamento che era abituato ad indossare, che certo, cambiava a seconda dell'epoca ma restava comunque formale.

Era un divertimento far soffrire i dannati portando quei vestiti da 'uomo per bene', ma ora doveva agire sulla Terra, dopo decine di anni, e quei nuovi indumenti che avrebbe dovuto indossare per vivere tra le persone... erano davvero fighi.

"Parli da solo?" disse improvvisamente una voce dal lato della stanza rompendo il silenzio creatosi nella solitudine.

Yoongi sussultò e si girò di scatto, assottigliando gli occhi per poi lanciare con violenza una ciabatta verso il ragazzo che aveva le braccia conserte e la spalla poggiata all'armadio, con un sorrisetto stampato in volto.

Jungkook afferrò con facilità e agilità la ciabatta, lanciandogliela contro di rimando dati i suoi riflessi estremamente amplificati.

"Coglione, mi hai fatto prendere un colpo, accidenti a te" ringhiò il maggiore, fulminandolo con lo sguardo.

"Ci credo, se sei abituato a parlare da solo" Jungkook fece un sorriso storto, avvicinandosi a lui con fare divertito.

"Non stavo parlando da solo" sbuffò il maggiore, girandosi nuovamente verso lo specchio per sistemare l'orecchino che aveva precedentemente indossato.

"Ah no? E con chi, sentiamo, col tuo riflesso?" continuò Jungkook a prenderlo in giro, osservando con attenzione i suoi gesti lenti e precisi.

"Smettila" fece Yoongi con voce ferma, volgendo uno sguardo severo verso il minore.

"Wow, sono proprio figo" disse però l'altro, senza dargli ascolto ed imitando il suo tono roco e basso.

Yoongi si girò verso di lui, incrociando le braccia al petto. "Se vuoi che ti faccia male faresti prima a dirmelo senza giri di parole, Jeon" inarcò un sopracciglio, osservando il più piccolo.

"Nah, ne ho avuto abbastanza stanotte tranquillo, mi stavo solo divertendo un po', ma... sei davvero un figo, quindi almeno dici cose giuste quando parli da solo" rispose lui sistemando meglio la giacca di pelle sul suo petto.

Il maggiore osservò i movimenti dell'altro con attenzione, per poi risalire dalle sue mani lungo le braccia, passando a quel collo tanto chiaro quanto perfetto in ogni macchia più scura causata da Yoongi stesso poche ore prima, fino ad arrivare al suo viso; in un modo o nell'altro, Yoongi aveva un debole per quel giovane, si era in qualche modo affezionato a lui.

D'altronde aveva passato insieme a Jungkook più di mille anni, poiché egli era arrivato al cospetto di Satana nel 953, ed era stato assegnato a Yoongi sin da subito.

Se all'inizio sembrava troppo debole per essere un demone, dopo sole due settimane si rivelò decisamente più forte e crudele di quanto si potesse pensare nell'osservare quel visino dall'aria dolce e buona: Jungkook, durante un periodo di carestie, aveva cominciato a vendere il suo corpo in cambio di denaro, e ciò, oltre al comportare il sesso, comportava una serie di omicidi che gli furono commissionati.

𝙳𝚎𝚖𝚘𝚗'𝚜 𝚆𝚒𝚗𝚐𝚜 [𝚖.𝚢𝚐+𝚙.𝚓𝚖]Where stories live. Discover now